“Questa piccola realtà ha un’apertura anche al di fuori del mondo del vino, anzi io dico sempre che il vino è uno strumento per poter divulgare un certo modo di vedere le cose, non solo legate al vino stesso, che si porta dietro tutto un mondo”. La visione di Enrico Rivetto.
L'azienda
La realtà creata da Enrico Rivetto è uno di quegli splendidi paradossi che fondono mondi in apparenza inconciliabili, in questo caso sogni e concretezza. Perché il microcosmo-fattoria che questo vignaiolo ha creato sulla collina di Lirano, borgo di contadini che all’inizio del XX secolo lavoravano vigneti e campi della famiglia dei conti Vassallo, è uno di quei luoghi che a raccontarli sembrano troppo belli per essere veri. Lirano è nel comune di Sinio, ma geograficamente appartiene alle colline di Serralunga d’Alba. E quella di Rivetto è l’unica azienda agricola all’interno della denominazione Barolo ad aver ottenuto il marchio Demeter, certificazione che garantisce l’applicazione dei principi biodinamici a tutte le fasi del processo produttivo.
Enrico scrive: “Sono un agricoltore, un appassionato di pallacanestro, uno spirito libero (...). Coltivo viti, alberi da frutto, erbe, cereali. Credo che il vino sia magico perché mi permette di farmi ascoltare dalla gente. E alla gente racconto un nuovo modo di pensare la terra e il lavoro. Un modo di celebrare con genuinità la bellezza e l’armonia della natura.” In realtà vedremo che per questo visionario capace di realizzare questo organismo agricolo in quello che lui chiama il suo ‘piccolo angolo di coscienza’ che è Lirano, il vino è soltanto una parte del tutto. “Eravamo una delle poche aziende in grado di vinificare in centro ad Alba e mi porto dietro ancora la licenza di vinificazione fuori zona: siamo per qualche metro fuori dalla zona del Barolo, Serralunga inizia poco più in là, quindi la nostra collina è divisa in due: questa è un po’ un’anomalia ma è anche uno stimolo, siamo sul ciglio di due mondi.
Quindici anni fa abbiamo iniziato questo progetto di biodiversificazione che ci ha portato alla certificazione biologica e poi biodinamica, creando un’idea diversa, direi opposta a quello che sta succedendo in Langa in questo momento, una visione differente in un ambiente che la vede al contrario.” E continua: “Questa piccola realtà ha un’apertura anche al di fuori del mondo del vino, anzi io dico sempre che il vino è uno strumento per poter divulgare; questa zona ha un potenziale immenso ma viene usata per quel 15% che però genera tanti soldi.”
Nella sua ottica ciò significa riequilibrare un sistema sbilanciato. Il che si traduce in “15 ettari di vigneto: tutto il resto sono noccioleti, boschi, cereali quindi colture alternative. Abbiamo creato 5 chilometri di corridoi biologici con rosmarini, salvie, lavande, siepi miste. Tutti in mezzo ai vigneti, con l’idea di interrompere la monotonia della vite: non è solo un discorso estetico ma anche funzionale, perché attrae animali, insetti, farfalle.”
Una sorta di rifugio faunistico, in buona sostanza, creato con l’espianto di 3000 mq di vigneto, con oltre 2000 metri lineari di siepi per circa 1,5 metri di larghezza e decine di piante differenti, con le erbe officinali che liberano essenze antimicrobiche che aiutano a combattere il ragnetto rosso e giallo della vite. Ancora, tra i vigneti, Enrico ha piantato più di 1000 alberi ad alto fusto, le cui radici aiutano a prevenire erosione e dilavamento, aumentando la biodiversità dell’organismo agricolo. Non solo, perché gli alberi ospitano per uccelli frugivori che predano insetti nocivi per la vite come la tignola, la tignoletta e le cicaline. A Lirano si producono grani antichi, farro, ortaggi, frutta fresca per marmellate e succhi ed erbe officinali per le essenze; le colture promiscue occupano più di 1,5 ettari a rotazione triennale con legumi. Frutteti, orti e serre più di 5000 mq. Infine, le api, con sei arnie e un miele purissimo.
I vini
Enrico Rivetto si è dato molto da fare per la rigenerazione organica dei suoli, caratterizzati dalle formazioni di Lequio, ovvero un’alternanza di strati di marna grigia e sabbia gialla. A prevalenza limosa, riescono a trattenere l’acqua piovana in profondità, anche nei periodi siccitosi, in modo tale che le viti si sviluppano in modo armonico. “Ho trovato in rame, zolfo, propoli e oli essenziali, alcuni fra i miei più preziosi alleati. Per mantenere una buona fertilità del suolo produciamo il nostro compost da letame di vacca, scarti di cantina, orti e campi. Fermentato per 2 anni per ottenere humus. A rotazione, ogni 7 anni viene fertilizzata l’intera superficie di Lirano, dove abbiamo un lago per la raccolta delle acque piovane e sorgive che utilizziamo per tutte le necessità dell’irrigazione e per i trattamenti biodinamici.”
Lirano si trova a circa 400 metri di altitudine: questo, oltre alla presenza abbondante di boschi ne connotano un microclima a metà strada tra Alta e Bassa Langa, con una buona ventilazione e un ottimo irraggiamento. Da qui arrivano quindi vini con una profumazione intensa e grande finezza. Come nel caso del notevole Barolo Briccolina, il cru più importante che proviene da un vigneto-giardino, tutto lavorato a mano. Bella sorpresa anche Kascal, metodo classico ottenuto dalle punte dei grappoli di Nebbiolo, dosaggio zero con 60 mesi di sosta sui lieviti. Ci ha colpito particolarmente il fascino della Nascetta Vigna Lirano 2021; quest’uva a bacca bianca, grazie all’azione di pochi produttori come Rivetto, sta rivelando grandi potenzialità. Invecchia parte in cemento e in misura minore in recipienti di terracotta con macerazioni di qualche mese e ha un naso fragrante con note di frutta bianca e in bocca è intenso, con una elegantissima sensazione sapido salmastra. Destinato a una longevità significativa.
Contatti
Rivetto Vini
AZIENDA AGRICOLA RIVETTO DAL 1902
Via Roddino, 17 - 12050 Serralunga d'Alba (CN)
CANTINA
Località Lirano, 2- 12050 Sinio (CN)
