A ventotto anni Margot Duffort è una delle personalità più in voga della sommellerie d’oltralpe. Nel 2023 ha fatto incetta di premi dalla sua fornita cantina a Saint-Médard, presso il ristorante stellato Le Gindreau dello chef Pascal Bardet, discepolo di Alain Ducasse.
Il premio
Si chiama Margot Duffort, ha ventotto anni, da sei è sommelier del ristorante Le Gindreau di Saint-Médard, nel Lot, ed è appena stata premiata come sommelier dell’anno dalla rivista Le Chef, dopo avere incassato nello scorso mese di giugno il riconoscimento quale migliore professionista d’Occitania da parte di Gault et Millau e la medaglia d’oro alle Olimpiadi dei Mestieri nel 2018.
È successo lo scorso 25 settembre in occasione dell’appuntamento annuale del settore, volto a scoprire le personalità del mondo della gastronomia, chef, pasticcieri, sommelier e direttori di sala, che hanno segnato con i loro talenti l’anno in corso. A votare, una giuria di chef selezionati nella guida Michelin.
“Accolgo il premio con un grande ringraziamento, come applauso alla regolarità”, ha commentato la giovane, originaria degli alti Pirenei, che dopo il brevetto di tecnico superiore in relazioni con i clienti a Tarbes e il certificato di idoneità professionale, è passata per l’alberghiero di Tolosa prima di diplomarsi sommelier seguendo una formazione biennale. “Vengo da una famiglia di gaudenti, ci sono sempre state buone cose a tavola e sempre del vino”.
Stagista presso una cantina di Lourdes, non ha più cambiato strada, prendendo residenza nel ramo della vite. “Ho apprezzato prima il Madiran, poi il Jurançon. Ma ciò che mi ha sempre maggiormente impressionata è lo Champagne, non capivo come si potessero racchiudere delle bollicine in una bottiglia”. A Le Gindreau, ristorante a una stella Michelin guidato da un allievo di Alain Ducasse, Pascal Bardet, è entrata in stage, per poi lavorare come apprendista e sostituire il suo maestro Florian Balzeau. Lusinghiera la motivazione, che recita: “Per Margot Duffort la sommellerie si iscrive in un complesso che include cultura, paesaggi e gastronomia. Una visione già salutata quest’anno da Gault et Millau”.
Fonte: ladepeche.fr