Weekend Wine

Castello di Buttrio, oltre al vino la grande accoglienza di Alessandra Felluga e le sue figlie

di:
Marco Colognese
|
Coepertina Castello di Buttrio

La grande capacità della famiglia Felluga nel produrre vino, si unisce al fascino indiscusso di una dimora storica trasformata in un esclusivo relais di lusso.

Che il Friuli Venezia Giulia sia una terra incantevole, si sa. Che alcuni dei suoi angoli abbiano la particolarità di rapire sguardo e cuore, l’abbiamo scoperto visitando Castello di Buttrio che si trova proprio in cima alla collina Pampinutta, toponimo che è facile desumere derivi da “pampino”, la foglia della vite.

1 Vendemmia 170 copia
 

Frutto di un lungo e sapiente restauro nato dallo sguardo lungimirante di Alessandra Felluga, produttrice di vino e maestra d’accoglienza con le figlie Maria Vittoria, Michela e Maria Eugenia, è un luogo che vale la pena conoscere.

2 Alessandra Felluga e famiglia copia 2
 

È la prima che ci racconta la storia di questo posto circondato da vigneti, alcuni dei quali, ancora produttivi, risalgono agli anni trenta dello scorso secolo: “All’inizio degli anni novanta mio nonno era alla ricerca di vigneti sulla collina di Buttrio, nota anche per la sua vocazione a dare ottime uve rosse (in una terra in cui il bianco spopola n.d.r.).

3 Castello di Buttrio vigneto copia
 
3 1 L1060356 copia
 

Il castello, che a lui non interessava, era comunque in vendita con la terra. Le vigne sono sempre state curate e una volta visto com’era qui, mia madre ha avuto la sua visione di come avrebbe dovuto essere la sua azienda: a tutto tondo con ospitalità e stile, oltre che basata sul vino.” Così, dai primi dieci ettari di allora l’azienda è cresciuta a trentotto complessivi: “una ventina sono in produzione, dieci sono in potenziale e gli altri otto costituiscono il parco del castello”.

4 Castello di Buttrio hotel copia
 
4 1 L1060307 Modifica copia
 

Prima di entrare nel mondo del vino, ha senso fare un cenno all’edificio del XVII secolo che nel tempo è stato dimora estiva di un’importante famiglia ebrea di Udine come i Morpurgo e che Alessandra Felluga ha fatto diventare un elegantissimo boutique hotel, il quale al suo interno, oltre alle sedici ampie stanze ognuna arredata in modo differente, conserva un originale scalone di una nave da crociera che è stato recuperato in tutta la sua bellezza. Soggiornare qui merita davvero, così come nel bell’agriturismo che si trova proprio di fronte, approfittando anche di una cena di cucina schietta all’osteria, questa accanto all’albergo.

5 107 Junior Suite copia
 
5 1 L1060408 copia
 

Sul fronte enologico, al di là dei panorami stupendi che offrono alcuni vigneti ad anfiteatro e nei quali bisogna metter piede per capirne la valenza, il progetto di Alessandra e delle figlie è quello di realizzare vini con uno stile ben delineato e dietro ai quali ci sia una filosofia chiara. Di fatto, avendoli assaggiati con piacere, si tratta prodotti di estrema pulizia, dritti, con un nitore espressivo che li rende allo stesso tempo precisi e pieni di personalità.

6 etichette copia 2
 

Del resto, come racconta Alessandra: “si parte dalla campagna. Conoscere bene tutti i piccoli appezzamenti che abbiamo, è fondamentale, perché sappiamo dove cercare quel che ci serve anche se ogni anno è diverso dall’altro. Le vigne vanno sempre seguite molto bene, bisogna lavorare la terra e lei stessa ti risponde sulla pianta. Qui abbiamo appezzamenti molto differenti, con ogni genere di esposizione. Trovo che sia un fattore positivo, con questa evoluzione che sta avendo il clima: in ogni caso è una gestione impegnativa, avendo anche sesti d’impianto del 1933; ogni angolo ha le sue lavorazioni. Nell’insieme però è come l’effetto di un caleidoscopio che poi si ritrova tutto nel bicchiere.”

MonBlanc, un bianco di grande personalità che racconta il Friuli

7 Monblanc Felluga
 

Tra i vini degustati ci ha affascinato Ettaro, una meravigliosa, ricca riserva di Sauvignon dall’espressione inconfondibile, ma allo stesso modo ci ha colpito l’immediatezza non banale di MonBlanc, un IGT che Alessandra ci descrive così: “suona un po’ come in lingua friulana ed è un uvaggio come da tradizione regionale. Ora in questo vino ci sono in percentuali equivalenti di Ribolla, Friulano e Malvasia Istriana, raccolte e vinificate separatamente anche se provengono dalla stessa zona di undici vecchi ettari del castello.”

8 Castello di Buttrio vigna bn copia
 

Il terreno è una ponca, alternanza di marne e arenarie; il vino affina tra i sei e gli otto mesi a contatto con i lieviti di fermentazione mantenuti periodicamente in sospensione. Al naso è fine, prima si lascia indagare e poi rivela una freschezza di note floreali, in bocca rilascia acidità e un bel tratto sapido che sorreggono una bella struttura; il corpo è avvolgente. Un vino che dà più gioia che pensieri.

Il sito web

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta