Ex big del settore assicurativo, Renato Della Casa ha scelto di prendere in mano l’attività di famiglia per produrre vini nell’omonima tenuta di Cormòns, che oggi si compone di numerose realtà in simbiosi con la natura. Abbiamo assaggiato il suo Bianco Doc Preludio 2020 e ve lo raccontiamo qui.
L'azienda
Il Collio è una zona ad altissima vocazione vinicola, ma è anche un territorio che vale la pena esplorare e assaporare con tutta la calma necessaria. Ci si trova in località Novali, a Cormòns, e questa è anche la terra d’adozione di Renato Della Casa, il quale ci ha raccontato la storia della tenuta che ora porta il suo cognome e produce ottimi vini.
“Fino a 17 anni ho studiato al conservatorio, ma ero una delle vittime designate di quelle generazioni in cui i genitori che avevano fatto solo vita d’ufficio non concepivano di avere un figlio che potesse finire sotto un ponte. Così mi hanno detto ‘vai all’università ed è finita così’, ma ho continuato a suonare e continuo ancora oggi. La musica che ho dentro mi è rimasta e l’ho trasmessa nelle cose che faccio, come ad esempio i vini che portano tutti nomi legati al suono.” Renato continua spiegando che l’azienda nasce come Barbieri Adele trent’anni fa -“che è mia mamma; i miei sono modenesi, poi si sono trasferiti a Torino dove sono nato e ancora a Trieste, dove sono cresciuto”.
A ventitrè anni però Della Casa si trasferisce a Bruxelles dove rimane a lungo, altri ventisei anni, facendo carriera nel mondo assicurativo fino a diventare direttore generale di Generali in Belgio. “Anno dopo anno i miei acquistano dei piccoli appezzamenti e l’azienda era basata essenzialmente su seminativi, fattoria didattica e boschi e l’uva veniva venduta ai vicini. Io e mia sorella, uno a Bruxelles e l’altra a Milano, dicevamo che avremmo venduto tutto nel momento in cui i nostri genitori fossero passati a miglior vita. L’abbiamo detto per 25 anni, poi io ho imparato cosa vuol dire ‘mai dire mai’ e a un certo punto nel 2018 ho deciso di cambiare vita, mollare tutto tornare come figliol prodigo.”
Non essendo però in età da pensione, Renato decide di prendere in mano l’attività razionalizzandola su quelli che lui stesso definisce pilastri. “Il vino era un obbligo e in un posto come questo andava fatto, poi valeva la pena lavorare sull’accoglienza e far vivere il contatto con la natura e la grande biodiversità che abbiamo; oltre a questo lo sviluppo della fattoria e l’evolvere guardando a passato e tradizione, ma con spirito innovativo, progredire e fare sempre meglio nel segno di una continua evoluzione. Un esempio è il ritorno al cemento, ma in senso innovativo perché usiamo quello non vetrificato che ci dà l’opportunità di avere una microossigenazione che è simile quella del legno ma senza averne i sentori.”
Cinquanta ettari complessivi di tenuta (saranno tra poco cinque quelli vitati), tra boschi, foreste, un roseto e una pineta storici oltre a una zona paludosa “com’era la pianura del Preval prima delle grandi bonifiche degli anni ‘30 che utilizziamo come percorso didattico: abbiamo costruito un ponte in legno di settantadue metri dove si cammina ritrovando flora e fauna dell’epoca”.
Lo spirito di Tenuta della Casa è legato ai concetti di equilibrio e armonia che devono ritrovarsi nei vini, che hanno tutti in etichetta un riferimento alla musica, a partire dal nome: “Equilibrio è stata la prima cosa che ho chiesto a Nicola Biasi.” E ancora l’idea sul rapporto con la natura: “Io credo che la natura non abbia bisogno di noi, siamo noi che abbiamo bisogno di lei, noi non creiamo nulla. Noi dobbiamo custodire e proteggere e conservare il più possibile in modo sostenibile. E questo significa solo una cosa: lavorare in modo tale che le nuove generazioni, quelle che neanche noi vedremo, possano avere un mondo nettamente migliore di quello che abbiamo avuto noi, lavorando integrati nella natura.”
La nuova identità dell’azienda arriva anche dall’incontro con Nicola Biasi e la sua Rete di Impresa Resistenti, provenienti da Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige che include Renitens vino che arriva da uve di vitigni PIWI delle aziende cofondatrici. Continua Renato: “Quattro anni fa ho avuto la fortuna di incrociare Nicola, da ignaro e curioso qual ero volevo sapere cosa fossero i resistenti. Ci siamo sentiti ed è stata la realizzazione anche di un suo sogno, fare vino per la prima volta nella terra dov’è nato.”
Ce lo racconta lo stesso Biasi: “Io sono originario di qui, ho lavorato in giro per l’Italia e per il Mondo e Tenuta della Casa è stata la prima a darmi l’occasione di fare i vini a casa mia, una cosa bellissima ma che mi mette anche pressione perché è una gran bella sfida e non posso sbagliare. La direzione che vogliamo dare ai vini è quella che porta a finezza ed eleganza e soprattutto bevibilità, anche perché i vini devono seguire una cucina che sta diventando lei stessa più leggera e raffinata”.
I vini
La scelta di Tenuta Della Casa, condivisa da Nicola Biasi è di produrre soltanto blend, questo per dare un migliore equilibrio organolettico in funzione dell’andamento delle diverse annate. I vini prodotti sono Preludio e Ouverture. Il secondo comprende Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Il primo, che ci è piaciuto moltissimo e abbiamo avuto modo di assaggiare in una verticale di tutte e quattro le annate prodotte a partire dalla prima nel 2019, include Malvasia, Ribolla Gialla e Friulano in parti variabili a seconda del millesimo.
Un vino di grande eleganza, lontano da certe idee di vini stereotipati di queste terre. Il Collio Bianco Doc Preludio 2020 prevede il 70% di Friulano e il 30% di Malvasia. La raccolta delle uve avviene manualmente, dopo una pressatura soffice segue una chiarifica statica in vasche di cemento. La fermentazione avviene a 16°C per una ventina di giorni. Il vino affina sempre in cemento sulle fecce fini con batonnage frequenti; seguono otto mesi di affinamento in bottiglia (poco meno di ottomila quelle prodotte nel 2020).
Aromi floreali e frutta a polpa bianca si ritrovano coerenti sia al naso sia in bocca: qui una spiccata acidità e una preziosa nota sapida regalano al vino una bella persistenza e l’idea che riassaggiarlo tra qualche anno darà un piacere ancora maggiore. In attesa di gustare il vino PIWI di prossima produzione, Preludio è un’espressione di freschezza dal Collio.
Indirizzo
Della Casa Winey
Località Novali 1, 34071 Cormons (GO), Italy
Tel: +39 339 6888362
info@aziendaagricolabarbieriadele.it