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Chi è Alexander Casey, il 26enne “truffatore di vini” più giovane del mondo

di:
Alessandra Meldolesi
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copertina alexander casey 2023 06 19 00 59 50

Faccia d’angelo e colletto immacolato, il ventiseienne londinese Alexander Casey è riuscito a truffare centinaia di pensionati americani, promettendo loro profitti da capogiro attraverso inesistenti investimenti in grandi cantine di Bordeaux e rinomate distillerie scozzesi.


La notizia

I numeri sono di tutto rispetto: 13 milioni di dollari, 150 anziani truffati e qualcosa come vent’anni di prigione all’orizzonte. Non si può dire che il ventiseienne Alexander Casey, faccia d’angelo e colletto immacolato, non avesse pensato la sua truffa alcolica in grande. A rovinare i piani è intervenuta l’FBI, che ha accusato il ragazzo londinese di pratiche commerciali aggressive e ingannevoli volte a truffare ignari pensionati, raggirati attraverso una serie di compagnie di investimento. E a stretto giro è arrivata la confessione del giovane, che si è dichiarato colpevole di frode davanti a un tribunale dell’Ohio. La sentenza del giudice Solomon Oliver Jr. è prevista per l’11 luglio. La speranza era evidentemente quella di uno sconto di pena, considerato che oltre a vent’anni dietro le sbarre, il giovane rischia una multa fino a 250mila dollari.


Questa la dinamica della truffa: lo spregiudicato Alexander avrebbe fondato ben tre compagnie, chiamate Windsor Jones, Charles Winn e Vintage Whisky Cascs, che avrebbero ottenuto il numero di telefono di centinaia di anziani americani, per poi tempestarli di telefonate commerciali. Proponevano investimenti nelle migliori cantine di Bordeaux, con tanto di immaginifica lista di grand cru e video di Ronan Sayburn (figura di punta di Decanter World Wine Awards, ignaro della macchinazione) sui migliori millesimi.


È stato così che un ottantanovenne dell’Ohio si è ritrovato a sganciare 300mila dollari per un investimento in vini dolci e un inesistente armadietto di stoccaggio; un altro ne avrebbe avanzati 85mila, con la promessa di un profitto del 40% dalla vendita in Cina. Decine e decine di anziani hanno creduto al video girato da Alexander in una distilleria scozzese, dove prometteva guadagni da capogiro grazie all’accesso a bottiglie rare. Somme che tuttavia non sono mai arrivate, a fronte di reclami lasciati cadere puntualmente nel vuoto.

Distillati scozzesi @Adobe Stock



È stato proprio l’ottantanovenne a rivolgersi alla polizia del suo paese; questa ha allertato a sua volta l’FBI, che ha finalmente unito i puntini di diverse denunce pervenute da tutti gli Stati Uniti. Attraverso una talpa che si è finta investitore, gli investigatori sono arrivati prima a un impiegato, che si è dichiarato inconsapevole, poi ad Alexander in persona, di passaggio in Ohio il 14 giugno dello scorso anno, quando è scattato l’arresto.


Fonte: Decanter

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Wine Reporter

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