Terra D'Otranto
C’è un progetto nel seno della soleggiata terra del Salento che sa di storia e di charme, ma che pochi conoscono. Si chiama “Terra d’Otranto”, non è ancora un’associazione e neppure un consorzio, è in un certo senso appena un sogno. Un’idea nata da diversi imprenditori e professionisti del settore che, guardando i tramonti su Maglie e sui massi bianchi di Palmariggi, sono andati oltre con lo sguardo. Tra chi crede nella Terra d’Otranto, c’è anche Cristina Conte, chef de LaltroBaffo.Abbiamo già avuto modo di conoscerla, raccontando come ha lanciato la “sfida stagionale” nel Salento in pieno inverno. Nata tra i fornelli, Cristina ha seguito le orme del padre, donando al suo LaltroBaffo una passione tutta sua: “Forse questa passione sfida le mie origini pugliesi”, commenta. “Ma la verità è che attingo in maniera quasi maniacale a ricette, sapori, ingredienti tipici della mia terra. Attraverso un melting pot di culture e tecniche diverse, dopo le mie esperienze, i miei viaggi e nuove fonti di ispirazione, la mia cucina è diventata sempre più una cucina internazionale… dal gusto salentino. La mia è una cucina che gioca un po’ con la memoria e col futuro”.
Ma il futuro è niente senza il passato: ecco che, dunque, Cristina attinge ancora una volta alle sue radici per guardare…”altro”. Il Tacco d’Italia non è una terra destinata a brillare soltanto per una stagione estiva, bisogna guardare avanti all’orribile disastro della Xylella e proteggere ciò che ancora resta, la storia, la cultura e, non meno importante, le persone. Forse la Terra d’Otranto ha un centro urbano ancora da valorizzare, un pezzo di paradiso ancora da scoprire.
Cantine Menhir Minervino
Con questa consapevolezza sul ruolo della sua terra e volendosene prendere cura, è inevitabile che nascano sinergie con chi ama il Salento tanto quanto lei: è così che nasce il rapporto con Menhir Salento, l’azienda agricola con sede a Bagnolo del Salento che si è fatta recentemente notare ancora di più in quanto produce, secondo il Concours Mondial de Bruxelles, il miglior vino rosato italiano.
Cristina si fa “madrina” del progetto e lancia una chiara dichiarazione d’intenti: ha deciso di abbinare la carbonara di ricci, il suo signature che è diventato uno dei primi piatti più iconici del Salento, assieme a un rosato della cantina di Menhir, “Nina”. Questo abbinamento con un blend di Negroamaro e Ottavianello non è casuale: Nina è il primo Terra d’Otranto Doc rosato.
Nina, alla sua prima uscita, è risultato il primo fra i vini pugliesi presi in considerazione dalla Guida 5 starwines - The Book 2022, pubblicazione internazionale edita da Veronafiere. “La Guida 5starwines ha assegnato quest’anno 93 punti a Filo Negroamaro di Terra d’Otranto Riserva 2019 e 90 punti a Nina Terra d’Otranto Doc Rosato 2021”, ha commentato Marangelli.
“Ci riempie il cuore di entusiasmo il doppio riconoscimento per Filo e Nina, ci dimostra ancora una volta che il vino pugliese è il prodotto ideale per guidare un processo di rinascita di cui sentiamo tutti l'esigenza”. Oltre ai riconoscimenti, Nina ha un legame importante per il patron della cantina, Gaetano Marangelli, dato che è stato dedicato a sua madre.
Gaetano Marangelli
Così, ancora una volta, sono le donne a ispirare il domani: Cristina e Nina, la “fanciulla che correva nel rosa del tramonto, tra le vigne e i campi di grano”, storia e passione, mare e tramonti, ma soprattutto l’alba di qualcosa che sta nascendo nel Salento. Questo particolare abbinamento enogastronomico, per chi non vive la Terra d’Otranto, colpirà soltanto per il suo equilibrio, per la salinità di uve nate a pochi passi dal mare amplificate dalla viscosità voluttuosa dei ricci. Ma per chi respira e ama il Salento ogni giorno dell’anno, questo abbinamento è una promessa, un segno, la sintesi della cultura locale: se si è animati dallo stesso amore per la stessa terra, si può guardare lo stesso cielo e percorrere la stessa strada.
Sito Menhir Salento
Sito LaltroBaffo