La Notizia
Il mondo del vino è sovente foriere di spiacevoli sorprese: dopo la bottiglia di “Romanée Conti 1924” con etichetta scritta a penna che doveva esser battuta all’asta con il prezzo di partenza di 30.000 (ne abbiamo parlato qui) ecco che dalla Spagna giunge l’eco di un nuovo episodio increscioso. Una organizzazione criminale ha infatti prodotto bevande alcoliche per un valore di oltre 100 milioni di dollari ricorrendo all’utilizzo di forti dosi di sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, per abbassare i costi di produzione e conseguentemente aumentare i margini di profitto.Secondo quanto affermato da Wine Business International, la rete criminale coinvolge oltre 60 imprese dislocate in 7 differenti paesi, tra cui Spagna, Olanda, Austria, Belgio, Francia, Moldavia e Russia, e nel mese di luglio sono ben 30 le persone arrestate. Sono serviti ben 2 anni ai funzionari doganali dell’ufficio delle imposte spagnolo di Castilla-La Mancha per sgominare il piano grazie ad un’operazione denominata “Isolu”. In una nota riportata da The Drinks si legge che la truffa consisteva nel far fermentare lo sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio per farlo diventare alcool da utilizzare per produrre vino e l’introduzione di alcool di grano in sostituzione del vino per produrre brandy.
La frode è emersa grazie alla presenza degli ingredienti inusuali utilizzati dalle aziende, e nel corso di varie perquisizioni è stato registrato il ritrovamento di armi da fuoco detenute illegalmente, veicoli di lusso e denaro. “Lo scopo dell'uso dell'isoglucosio era quello di riuscire a ridurre i costi, e non quello di aumentare artificialmente la gradazione alcolica dei prodotti”, ha affermato Wine Business International citando un rapporto.