Wine news

Da Extebarri il miglior sommelier 2025: “Lo studio? Conta, ma si impara bevendo”

di:
Elisa Erriu
|
copertina Mohamed Bendallah 2025 09 22 14 31 27

“La cosa più importante è viaggiare, visitare i viticoltori, instaurare un rapporto con loro e assaggiare molti vini. Bevo tutto, fa parte del mio lavoro”.

Il sommelier

Mohamed Benabdallah, incoronato World's Best Sommelier 2025 da 50 Best, sa bene che il vino non è solo una bevanda: è un messaggero, un ponte tra la terra, chi la coltiva e chi la degusta. La sua carriera, iniziata per caso in un’estate nel sud della Spagna, lo ha trasformato da giovane cameriere a guida indiscussa delle cantine più prestigiose, prima a Mugaritz e poi ad Asador Etxebarri, tempio del fuoco e della semplicità sublime in Basca. «All’inizio non sapevo nulla, non ero sicuro di me, ma con il tempo ho imparato», racconta Benabdallah a 50 Best. L’arte del sommelier non si impara solo nei corsi: richiede viaggi, visite ai produttori, dialogo costante con chi fa nascere ogni bottiglia. «Bevo di tutto, è parte del mio lavoro», afferma. Ogni sorso è una lezione di geografia, cultura e passione.

Mohamed Bendallah 2
 

Passare dalla complessità concettuale di Mugaritz alla sobrietà di Etxebarri sembrava paradossale: «All’inizio pensavo che servire ogni giorno la stessa bistecca sarebbe stato noioso. Invece no: il 70% dei nostri clienti sono abituali e la sfida è trovare per loro abbinamenti nuovi e sorprendenti». Qui il lusso non sta nel prezzo, ma nella rarità, nell’inaspettato, nell’incontro tra conoscenza e sorpresa. Benabdallah sa che il vino è un compagno, ma deve anche rispettare il corpo: «Il segreto della cucina a fuoco è il sale; esalta il sapore e ti invoglia a bere, ma il nostro compito è gestire con equilibrio il consumo». Ogni bottiglia in carta non è solo scelta enologica: è una danza tra alimento e armonia del palato.

asador extebarri 1
 

Il riconoscimento di World's Best Sommelier non ha cambiato solo la percezione degli altri, ma anche la sua consapevolezza: «È un riconoscimento del mio lavoro, ma anche di chi mi ha formato: Dacosta, Mugaritz, i miei colleghi e gli ospiti». Celebrare il vino significa celebrare chi lo produce. E così Benabdallah ci porta dietro le quinte dei grandi vini e dei momenti in cui li serve: dal Riesling GT di Keller Dalsheimer Hubacker al Domaine Mugneret-Gibourg Echezeaux Grand Cru, passando per il Barolo Piè Franco di Cappellano fino al leggendario Vega Sicilia Unico 1966. Ogni bottiglia ha una storia, ogni produttore un volto umano da ricordare.

Mohamed Bendallah 1
 

Il sommelier non lavora solo in ristoranti stellati: il suo sapere diventa guida per ogni scenario, dal terzo appuntamento a un pomeriggio di calcio. Consiglia un bianco borgogna per la partita: fresco, facile da condividere, capace di conquistare un gruppo eterogeneo. Per momenti più intimi, come un appuntamento, sceglie un Aligoté di William Kelley, delicato ed elegante, capace di conquistare un cuore senza prepotenza. Non mancano i consigli audaci: per sedurre il peggior nemico, un Pinot Noir di Domaine Duroché, morbido e floreale, trasformando la rivalità in possibile amicizia; per consolarsi dopo un disastro domestico, un Chassagne-Montrachet Les Caillerets di Lamy-Caillat, un vino che rompe regole e convenzioni, capace di riportare equilibrio. E se fosse naufrago su un’isola deserta? Il Les Jachées di Jean-Yves Bizot, Pinot Noir leggero e raffinato, perfetto per un’intera vita di assaggi.

Mohamed Bendallah 3
 

Il vino, nelle mani di Benabdallah, diventa un attore sociale, un ambasciatore di passione e rigore. Racconta l’incredibile lavoro dei viticoltori, la cura dei dettagli, il coraggio di chi sfida la tradizione per innovare. In ogni sorso, si percepisce il dialogo tra uomo e natura, tra tecnica e sensibilità, tra memoria e futuro. Il messaggio è chiaro: il sommelier non è solo chi serve vino, ma chi traduce cultura, territorio e impegno in un’esperienza sensoriale completa. Tra un bianco vivace, un rosso setoso e un Pinot Noir emozionale, Benabdallah ci ricorda che il vino non è un lusso fine a sé stesso, ma un ponte tra storie, persone e luoghi. La sua guida ci invita a guardare oltre l’etichetta, a conoscere chi rende possibile ogni bottiglia, e a capire che il vero piacere nasce dall’attenzione e dalla consapevolezza.

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta