Weekend Wine

Lugana: la wine destination fra Veneto e Lombardia con 215 soci e attività tutto l’anno

di:
Marco Colognese
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Alla scoperta del territorio del Lugana, tra vini, paesaggi e storia.

L'area

Lungo la costa meridionale del lago di Garda, in cui il paesaggio si apre tra i riflessi di un’acqua limpida e le colline di origine morenica, confine tra Veneto e Lombardia, si trova il cuore di una denominazione, quella del Lugana, che oggi rappresenta non soltanto una delle realtà enologiche più solide e in crescita del panorama italiano, ma anche un polo di attrazione turistica capace di unire cultura del vino, natura e storia. Il Consorzio di Tutela, guidato dal presidente Fabio Zenato, conta 215 soci su circa 2.600 ettari vitati distribuiti tra Verona e Brescia. La produzione ha ormai superato i 28 milioni di bottiglie, con un export che copre oltre il 60%, a conferma della capacità del Lugana di farsi ambasciatore del territorio nel mondo. «Il vino – ricorda Zenato – è il risultato del lavoro dell’uomo in armonia con la natura: i suoli profondi e argillosi, plasmati dal grande ghiacciaio che diecimila anni fa modellò il Garda, insieme al clima mite generato dal lago, ci offrono condizioni uniche».

ricchi vigneti
 
corte sermana
 

Sono tanti i luoghi da visitare nell’ambito territoriale della denominazione, a partire da Sirmione, la ‘perla del Garda’, con il bellissimo castello, il centro storico e le famose Grotte di Catullo sulla punta della penisola, con i resti di una delle maggiori ville residenziali romane dell’Italia settentrionale. Ancora, la Torre di San Martino della Battaglia, dove nel 1859 fu combattuta un’aspra battaglia, vinta dall’Armata Sarda sugli Austriaci. Bellissime le fortificazioni veneziane di Peschiera del Garda, con la rocca racchiusa da un’imponente cinta muraria cinquecentesca a forma pentagonale. Poi il maestoso Duomo di San Giovanni Battista a Lonato del Garda e la torre maestra del XVI secolo con i suoi 55 metri. Suggestivo anche il complesso del castello a Pozzolengo, tra le colline moreniche al confine tra le province di Brescia, Mantova e Verona, delimitato da originali torri angolari cilindriche. Sul fronte dell’accoglienza il lago di Garda offre una ventina di hotel di lusso e anche campeggi e glamping stanno alzando il livello dell’offerta con servizi sempre più ricchi. Non mancano i molti stabilimenti termali. Infine, per quel che concerne l’offerta gastronomica, vanno ricordati i tredici ristoranti premiati dalla guida Michelin con 1 o 2 stelle, quattro dei quali si trovano entro i confini della denominazione.

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Il legame tra la denominazione e la sua storia affonda le radici in tempi molto lontani. I vinaccioli ritrovati presso le palafitte di Peschiera testimoniano la presenza della vite già nell’Età del Bronzo. Andrea Bacci nel Cinquecento e Ottavio Rossi un secolo dopo ricordano un vino “gagliardo e soave” prodotto nella “fangosa Lugana”. Dopo secoli di bonifiche e di fatiche agricole, oggi il paesaggio è ordinato e in armonia, frutto di un equilibrio tra memoria e innovazioni tecnologiche. Sotto il profilo vitivinicolo, il territorio si divide in due aree. La prima, pianeggiante, interessa Desenzano, Sirmione, Pozzolengo e Peschiera, con argille compatte e vini dal timbro minerale. La seconda, più collinare, si estende attorno a San Martino della Battaglia e Lonato, con terreni sabbiosi e ghiaiosi che danno vini più acidi e corposi. Protagonista assoluta è la Turbiana, vitigno dall’identità marcata e poco produttivo. Anche se il disciplinare prevede la possibilità di utilizzare vitigni complementari a bacca bianca, purché non aromatici, fino al 10%, la tendenza è di usarla in purezza per tutte e cinque le diverse tipologie: il Lugana base, il Superiore, la Riserva, la Vendemmia Tardiva e lo Spumante.

Libretto STAMPA
 

I Vini

Il base, che costituisce gran parte della denominazione, è fresco, floreale e fruttato. Il Superiore, affinato almeno un anno, si arricchisce di complessità e sensazioni minerali più decise. La Riserva, con due anni di affinamento, svela sentori balsamici e di pietra focaia, dimostrando capacità evolutive sorprendenti (eccellenti sorprese attendono però anche chi dimentica in cantina bottiglie più semplici). La Vendemmia Tardiva richiama per stile Alsazia e Germania. Infine, lo Spumante è proposto sia in versione Charmat sia metodo classico.

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La zona del Lugana sta diventando anche sinonimo di esperienza come wine destination a tutto tondo e per tutto l’anno. Dal 2023 il Consorzio ha avviato un progetto dedicato all’enoturismo, realizzando una mappa distribuita nelle principali strutture ricettive per guidare il visitatore in un percorso fatto di cantine, eventi, parchi e attività. Un piccolo atlante di gioielli da scoprire che racconta i dettagli di un territorio e arricchisce l’esperienza del turista. Le vendite dirette in cantina, oggi, arrivano a pesare dal 15 fino al 25% dei fatturati, ben al di sopra della media nazionale, segno tangibile di un interesse di chi viaggia alla ricerca di autenticità e contatto diretto con i produttori.

decalogo
 

Il Manifesto dell’enoturismo, presentato dal Consorzio, definisce un decalogo di buone pratiche: accoglienza attenta, valorizzazione della storia familiare, esperienze su misura che vanno oltre la degustazione. E infatti la proposta si amplia: dai picnic in vigna alle wine cruise sul lago, dalle passeggiate a cavallo agli itinerari ciclabili, dalle attività di wellness tra le vigne alle visite ai frantoi, tutto concorre a un mosaico di attività che abbraccia gusti di ogni genere. Il Consorzio ha dato vita anche al progetto “Lugana On Foot: camminando tra le vigne del Lugana”, un percorso che mette insieme paesaggi, luoghi caratteristici ma soprattutto realtà vitivinicole strutturate e attente alla sostenibilità.

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Non mancano gli esempi concreti. A Sirmione, Ca’ dei Frati ha fatto scuola nel mostrare come un’azienda storica possa coniugare qualità e visione internazionale: cavallo di battaglia intramontabile il loro Brolettino, Turbiana in purezza che affina anche qualche mese in barrique. Sempre a Sirmione, a Santa Maria di Lugana nell’entroterra, Corte Anna di Anna Palvarini è una piccola azienda di grande qualità, con un bellissimo porticato dedicato alle degustazioni: da assaggiare, oltre agli ottimi vini, anche gli squisiti prodotti artigianali come le confetture.

Anna Palvarini Corte Anna cantina Sirmione
 
Cobue pic nic
 

A Peschiera, Le Morette è una cantina importante e strutturata che abbiamo già raccontato e va conosciuta. Corte Sermana mostra come una realtà familiare sappia trasformare la visita in esperienza, grazie anche a prodotti come l’eccellente metodo classico Lugana Doc Pintade. A Pozzolengo, nel suo bel wine resort, Cobue unisce accoglienza, eventi e degustazioni, come ad esempio la ‘vintage’, in cui si mettono a confronto tre vini d’annata con altrettanti più maturi per apprezzarne l’evoluzione. Anche Ricchi, azienda di Monzambano di recente entrata nel mondo del Lugana, vale la pena di essere conosciuta sia per i suoi vini sia per la gamma di attività proposte. E poco distante, il frantoio Manestrini apre al pubblico le porte di una tradizione olearia che completa l’offerta agroalimentare locale. Sul fronte dell’accoglienza il lago di Garda offre una ventina di hotel di lusso e anche campeggi e glamping stanno alzando il livello dell’offerta con servizi sempre più ricchi. Non mancano i molti stabilimenti termali. Infine, per quel che concerne l’offerta gastronomica, vanno ricordati i tredici ristoranti premiati dalla guida Michelin con 1 o 2 stelle, quattro dei quali si trovano entro i confini della denominazione.

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