Mondo Vino

Perlage Organic Wines: la famiglia pioniera del Prosecco biologico con 40 anni di traguardi

di:
Claudia Concas
|
copertina perlage winery

Pionieri del biologico nel cuore della terra del Prosecco, i Nardi celebrano i quarant’anni di Perlage tra visione familiare e viticoltura sostenibile.

A quarant’anni dalla fondazione, Perlage rappresenta una delle realtà più solide e lungimiranti nel panorama del Prosecco biologico italiano. Nata nel 1985 a Farra di Soligo, nel cuore del territorio collinare di Conegliano Valdobbiadene – oggi Patrimonio dell’Umanità UNESCO – la cantina è stata tra le prime a credere nel biologico come scelta concreta e non come strategia di marketing. Il primo vigneto convertito in regime biologico risale al 1987; da lì si è sviluppato un approccio coerente che, nel tempo, ha portato l’azienda ad abbracciare la viticoltura biodinamica certificata Demeter, la produzione di vini senza solfiti aggiunti e la certificazione per i vini vegani. La sostenibilità, per Perlage, è un concetto forte che coinvolge ogni livello dell’organizzazione: dalla gestione delle risorse idriche all’efficienza energetica, dal welfare aziendale fino alla scelta di packaging innovativi, leggeri e riciclabili. Una visione che si riflette anche nelle collaborazioni con conferitori selezionati, formati secondo i valori aziendali e in una rete commerciale che ha portato i vini Perlage in oltre 30 paesi, mantenendo un’identità ben riconoscibile.

perlage organic wines 14
 

Oggi la guida è passata alla seconda generazione della famiglia Nardi, che ha saputo proiettare l’azienda verso il futuro senza snaturarne le radici. Ogni figura familiare – con competenze diverse – collabora con un team multidisciplinare portando avanti una visione condivisa. La ricerca costante, l’adozione di tecnologie avanzate (sensoristica in vigna, monitoraggio dei dati climatici, gestione smart dei processi) e l’attenzione al benessere del consumatore, sono i pilastri di una produzione che vuole coniugare artigianalità e consapevolezza ambientale. In un contesto in cui il Prosecco rischia di essere banalizzato dalla sovrapproduzione, Perlage continua a posizionarsi come un riferimento per chi cerca vini dal carattere autentico, capaci di esprimere il territorio con rigore, trasparenza e impegno concreto.

Voci di famiglia: il racconto dei 40 anni di Perlage

In occasione dell’anniversario, abbiamo chiesto a Ivo, Anna e Michele Nardi – rispettivamente Amministratore Delegato e Responsabile del Vigneto, Amministratrice e Brand Ambassador, Presidente del Consiglio di Amministrazione – di raccontarci com’è cambiata Perlage in quarant’anni e cosa significa oggi portare avanti un’azienda familiare che scelto coerenza, visione e responsabilità come principi fondanti del proprio lavoro. 

perlage organic wines 17
 

Perlage compie 40 anni: se chiudete gli occhi e tornate al passato della cantina, quale immagine vi viene subito in mente?

«La prima immagine che mi viene in mente è la vecchia stalla di nonno Tullio, piena di damigiane e di odore di mosto», racconta Ivo Nardi, tracciando un ricordo nitido e fisico, fatto di concretezza e fatica condivisa. «Eravamo sei fratelli e fin da bambini tutti abbiamo dato una mano. In vendemmia, le mani si muovevano prima ancora delle parole».
Anche per l’attuale generazione, quei primi gesti hanno un valore profondo: «Abbiamo imparato che il vino nasce da un’idea, ma si fa insieme. Con le mani sporche di terra e le discussioni in famiglia. In quegli anni abbiamo costruito un’identità che ancora oggi guida il nostro modo di lavorare». Le immagini del passato si intrecciano con i valori che hanno dato forma al progetto: «A distanza di quarant’anni, non è il successo commerciale a emozionarci, ma il fatto di essere rimasti una famiglia. Ci siamo evoluti, abbiamo innovato, ma non abbiamo mai tradito quello che siamo».

perlage organic wines 15
 

Cosa significa per voi "essere una famiglia del vino" oggi, nel 2025?

«Essere una famiglia del vino oggi significa essere radicati, ma non immobili», spiega Ivo Nardi. Il concetto di famiglia, per Perlage, non è mai stato una formalità anagrafica, ma un equilibrio dinamico tra generazioni, visioni e responsabilità condivise. «La forza è stata proprio quella di riconoscere il valore di ogni ruolo, di saperci ascoltare anche quando le idee erano diverse. In vigna e in azienda, abbiamo sempre cercato il confronto».
Nel tempo, questo spirito si è evoluto, trovando nuove forme. «Nel 2025, essere una famiglia del vino vuol dire costruire un’identità che non è solo sangue, ma anche persone che entrano in azienda e ne diventano parte. I nostri collaboratori sono a tutti gli effetti parte della famiglia allargata di Perlage. Senza di loro non saremmo arrivati fin qui», spiega Michele Nardi. Anche il passaggio generazionale, spesso delicato nelle aziende vitivinicole, è vissuto senza rigide contrapposizioni: «Abbiamo scelto di non sovrapporci. Le nuove generazioni hanno libertà e fiducia, noi abbiamo imparato a fare un passo indietro, a sostenere senza dirigere. Questo è il senso più profondo del nostro essere famiglia oggi», continua Ivo.

perlage organic wines 2
 

La vostra è stata una delle prime realtà a puntare su biologico, biodinamico e sostenibilità: c’è stato un momento in cui vi siete sentiti visionari… o pazzi?

«All’inizio ci prendevano per pazzi. Ma noi sapevamo cosa stavamo facendo», racconta Ivo Nardi. Negli anni Ottanta parlare di biologico nel mondo del Prosecco sembrava quasi un’eresia, tanto che i primi esperimenti furono accolti con perplessità, quando non con aperto scetticismo. «Eravamo pochi. E non c’erano ancora riferimenti, guide, consulenze. Abbiamo imparato sul campo, con la determinazione e la voglia di cambiare le cose».
L'approccio alla sostenibilità è stato sempre vissuto in modo integrato, senza compartimenti stagni. «Per noi sostenibilità non è mai stata solo una questione ambientale. È rispetto per chi lavora con noi, per il territorio, per i consumatori. È coerenza tra ciò che dici e ciò che fai». Negli anni, questo spirito pionieristico si è consolidato in una filosofia precisa, fatta di scelte anche impopolari. «Quando abbiamo deciso di ridurre drasticamente i solfiti o di certificare i nostri vini come vegani, non era ancora una moda. Ci dicevano: “non durerete”. E invece siamo qui, dopo 40 anni, a dimostrare che quel modo di pensare e produrre ha non solo resistito, ma creato valore».

perlage organic wines 7
 

Siete passati dai solfiti ridotti al primo Prosecco vegano. Se doveste scegliere un altro "tabù del vino" da abbattere nei prossimi anni, quale sarebbe?

Dopo aver scardinato molti dogmi — dalla viticoltura convenzionale all’uso esteso di solfiti — la famiglia Nardi guarda ai prossimi “non detti” del mondo del vino con la stessa volontà di confronto. «Il prossimo tabù da abbattere? Quello della trasparenza», afferma Michele Nardi. «Serve più sincerità su come si lavora, su cosa si mette davvero in bottiglia. I consumatori meritano fiducia, e questa fiducia si costruisce anche dicendo la verità». Il tema dell’etichettatura completa, dei disciplinari più severi ma anche più chiari, è uno dei punti su cui Perlage si muove da tempo, cercando di coniugare rigore scientifico e onestà narrativa. «Non abbiamo mai avuto paura di scrivere in etichetta cose che altri evitano — spiega Michele — perché sappiamo che ogni nostra scelta è frutto di studio, non di marketing». Un altro aspetto su cui la cantina riflette da anni è il rapporto con l’alcol. «Non è più un tabù parlare di moderazione, di leggerezza, persino di dealcolazione, se il risultato è un vino che esprime comunque il territorio. È una strada su cui vogliamo continuare a sperimentare, senza dogmi, ma sempre con coerenza».

perlage organic wines 6
 

Parliamo di tecnologia. In vigna avete introdotto centraline e sensoristica avanzata, ma... l’intelligenza artificiale ha già fatto capolino in qualche processo, o è ancora un ospite fuori dalla porta?

La tecnologia in casa Perlage è strumento, mai fine. «Il nostro approccio è sempre stato quello di osservare, capire, poi decidere cosa adottare. Non rincorriamo le mode: scegliamo quello che serve davvero», racconta Michele Nardi. In vigna, la cantina si è dotata da anni di sensori ambientali, centraline per il monitoraggio climatico e tecnologie di supporto alle decisioni agronomiche. Ma sull’intelligenza artificiale — almeno per ora — si mantiene una certa prudenza. «È ancora un ospite alla porta», afferma Anna Nardi. «Ci incuriosisce, ma vogliamo che sia al servizio delle persone, non il contrario. La nostra agricoltura è fatta di mani, di occhi, di esperienza quotidiana: la tecnologia può aiutare, ma non deve sostituire il giudizio umano». C’è però consapevolezza che l’AI, se usata con criterio, potrà giocare un ruolo nella sostenibilità. «Immaginare modelli predittivi per l’irrigazione, o per il contenimento delle malattie, potrebbe aiutarci a ridurre ulteriormente gli interventi. Ma sarà sempre la sensibilità del vignaiolo a fare la differenza. La vite non si ascolta con un algoritmo, ma stando lì, accanto a lei».

perlage organic wines 16
 

Una curiosità: cosa pensate dei vini dealcolati? Sono un capriccio modaiolo o una nuova direzione da esplorare?

Il tema dei vini dealcolati suscita in casa Perlage una riflessione articolata, dove il pragmatismo si affianca alla curiosità. «Oggi sono ancora poco compresi, soprattutto in Italia», afferma Michele. «Spesso li si guarda con diffidenza, come se fossero una moda passeggera, ma credo che meritino attenzione. Il mercato sta cambiando, i consumatori anche». Michele sottolinea il valore dell’inclusività: «Se una persona per motivi di salute, religione o scelta personale non può o non vuole bere alcol, perché negarle l’esperienza del vino? Il nostro compito, come produttori, è anche aprire nuove strade». Non si tratta di snaturare il prodotto, ma di capire come declinarne le potenzialità in chiave moderna. Certo, le sfide tecniche non mancano. «La dealcolazione non è semplice: mantenere struttura, aromaticità e identità in assenza di alcol richiede una grande padronanza tecnica. Ma le tecnologie stanno facendo passi avanti», spiega. «Noi osserviamo e sperimentiamo. Non escludiamo nulla, purché resti coerenza con i nostri valori. La qualità viene prima, sempre».

perlage organic wines 9
 

Tre parole con cui la generazione più giovane descriverebbe il lavoro dei padri. E viceversa: tre parole con cui li descriverebbero i padri. Sinceri, eh!

Quando si tratta di definirsi a vicenda, in casa Perlage non manca l’ironia. Ma dietro ai sorrisi, si percepisce la profondità del legame tra le due generazioni. «Visionari, caparbi e coraggiosi», dice Anna senza esitazioni, descrivendo il lavoro dei fondatori. «Non era affatto scontato scegliere il biologico nel 1985, anzi: molti li prendevano per matti. Ma hanno resistito, hanno creduto nella loro idea quando non lo faceva nessuno. La loro è stata una visione lunga, coraggiosa». La risposta della generazione dei padri arriva con un sorriso affettuoso. «I nostri figli? Sono curiosi, attenti e… a volte impazienti», racconta Ivo. «Noi ci siamo costruiti un passo alla volta, con i tempi della terra. Loro hanno una velocità diversa, guardano lontano, ma il confronto tra queste due visioni è quello che fa crescere entrambi». Ivo sintetizza: «Noi ci siamo fidati della natura. Loro si fidano delle relazioni, delle connessioni, del racconto. È un’evoluzione naturale: oggi il vino non è solo un prodotto, ma una storia, un’identità. E loro la sanno raccontare bene».

perlage organic wines 10
 

Se doveste creare un vino che racconti il futuro di Perlage, che nome avrebbe? E che tipo di emozione vorreste trasmettere a chi lo beve?

L’idea di un vino simbolico, capace di raccontare il futuro di Perlage, accende subito la fantasia della famiglia. Michele riflette ad alta voce: «Lo chiamerei Connessioni. Perché oggi tutto è relazione: tra le persone, con il territorio, con le nuove generazioni, con il mercato. Il nostro futuro sarà sempre più interconnesso, e credo che questo nome rispecchi il nostro orizzonte». Per Ivo, invece, la chiave è l’emozione. «Vorrei che chi lo beve sentisse lo stupore della prima volta. Quel senso di sorpresa che provi quando scopri che il biologico può essere elegante, che il vino può farti pensare senza smettere di farti godere». Il nome ideale? Potrebbe essere anche una data, come suggerisce Anna: «Magari 2085, per guardare avanti di altri quarant’anni. Un vino che racconti cosa vogliamo lasciare, come vogliamo essere ricordati: coerenti, etici, ma anche in ascolto dei tempi». Un vino immaginario, certo. Ma che riassume bene il desiderio di Perlage di coniugare memoria e visione, territorio e trasformazione.

perlage organic wines 4
 

A tavola con la famiglia Nardi: qual è il piatto di casa che non può mancare e con quale etichetta Perlage si abbina "senza discussioni"?

La tavola della famiglia Nardi non è mai solo un momento di ristoro: è il centro vivo di uno scambio continuo, il luogo in cui lavoro, affetti e gusto si intrecciano. C’è un piatto, però, che mette tutti d’accordo: «Le lasagne della nonna, quelle della domenica, fatte con calma e strati infiniti», racconta Anna con un sorriso. «Quando si tiravano fuori dal forno, si fermavano tutti – interviene Ivo – è un momento sacro, il silenzio della prima forchettata dice tutto». Per accompagnarle, non ci sono dubbi: Quindici, il Rosso Veneto IGT di Perlage. «È l’unico rosso della nostra produzione, ed è nato proprio per questi momenti. Rotondo, profondo, avvolgente, si lega bene a piatti ricchi e conviviali».
Non mancano le versioni più quotidiane: formaggi freschi, verdure dell’orto, qualche affettato, ma sempre con almeno una bottiglia stappata. «Non ci servono grandi occasioni per brindare – conclude Michele – ci serve una scusa per stare insieme, quella sì. E un buon calice ci aiuta sempre a trovarla».

perlage organic wines 1 1
 

Dopo 40 vendemmie, qual è la cosa che non vi ha mai stancato? E quella che ogni tanto vi fa venire voglia di scappare tra i filari a urlare?

Quarant’anni di vendemmie non sono una linea retta, ma un saliscendi continuo di ostacoli, soddisfazioni, stagioni imprevedibili e scelte complesse. Eppure, ci sono cose che non stancano mai. «L’alba sulle vigne – risponde Anna – quel momento in cui la luce cambia e i grappoli si fanno d’oro, anche nei giorni più duri».
Michele aggiunge: «Il rumore delle forbici, le mani che si muovono insieme, la gente che parla nei filari. È lì che percepisci la bellezza corale di questo lavoro, che da individuale diventa collettivo».
Poi ci sono i momenti in cui la pazienza vacilla. «La burocrazia – sospira e ride Ivo – è quella che ti toglie energia. Ti spinge a passare più tempo davanti a un computer che in cantina o in vigna, e questo fa male». Anche i ritmi a volte impongono sacrifici: «Ci sono settimane in cui non riesci a staccare mai – racconta Anna – ma poi basta una bottiglia che esce perfetta, o un cliente che ti scrive per ringraziarti, per ricordarti perché lo fai».

perlage organic wines 20
 

La serata evento: un brindisi lungo quarant’anni

Il 21 giugno 2025, nel cuore delle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, la cantina Perlage ha celebrato i suoi primi quarant’anni di storia. L’evento, organizzato presso la sede di Farra di Soligo, ha riunito clienti, partner storici, collaboratori e rappresentanti delle istituzioni locali, ma anche gli amici di sempre in un’occasione pensata non solo come celebrazione, ma come riaffermazione pubblica dei valori su cui l’azienda è fondata. Presenti il Sindaco di Farra di Soligo, Mattia Perencin, il Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG, Franco Adami, e Gianmarco Russo per Confindustria Veneto Est. La serata è stata anche il momento scelto per presentare il nuovo logo della cantina: un simbolo di continuità generazionale e tributo ai fondatori Tiziano e Afra Nardi.

perlage organic wines 5
 

Durante l’evento sono state annunciate due nuove etichette in edizione limitata: Prà Giarin, bianco delle Tre Venezie affinato in anfora, e Col de Fic, un Pinot Nero dai Colli Trevigiani. Due vini che segnano l’ingresso in una fase produttiva più articolata, coerente con una visione enologica sempre più precisa e identitaria. Non è mancato lo spazio per ribadire l’impegno sulla sostenibilità, con l’avvio di un progetto di misurazione della Carbon Footprint secondo la norma ISO 14064-1:2018. Come ha dichiarato Michele Nardi: “Essere sostenibili oggi significa conoscere il proprio impatto e agire con responsabilità, coinvolgendo tutta la filiera. È un impegno che ci definisce come impresa e come famiglia.”

Contatti e info

Via Cal del Muner, 16
Farra di Soligo (TV)

Tel: +39 0438 900 203

Email: info@perlagewines.com
Web Site: https://www.perlagewines.com/

Wine Reporter

mostra tutto

Rispettiamo la tua Privacy.
Utilizziamo cookie per assicurarti un’esperienza accurata ed in linea con le tue preferenze.
Con il tuo consenso, utilizziamo cookie tecnici e di terze parti che ci permettono di poter elaborare alcuni dati, come quali pagine vengono visitate sul nostro sito.
Per scoprire in modo approfondito come utilizziamo questi dati, leggi l’informativa completa.
Cliccando sul pulsante ‘Accetta’ acconsenti all’utilizzo dei cookie, oppure configura le diverse tipologie.

Configura cookies Rifiuta
Accetta