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Il trio di chef più famoso di Spagna si reinventa con il marketing: dalla vodka al tartufo ai vini, Disfrutar diventa brand

di:
Alessandra Meldolesi
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Disfrutar diventa brand copertina

La Notizia

Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas, alias Compartir e Disfrutar, sono inarrestabili. Dopo il delivery e il negozio di e-commerce cxcchefs.com, aperto in lockdown, la tavola animata, costituita di cassetti misteriosi per sorprendere il commensale, non è l’ultima innovazione.



Seguiranno presto un negozio fisso dentro il ristorante, un brand, un vino e un libro. Il progetto editoriale già c’era, ma non è mancato il tempo per ultimarlo e sarà sugli scaffali a settembre. Consterà di due volumi: il primo sulla storia di Disfrutar, dal 2014 in avanti; il secondo di ricette.



Già nel 2019 i tre (uniti nell’acronimo CXC) avevano lanciato un marchio destinato ad eventi, messo in pausa dalla pandemia. Il loro studio si è quindi concentrato innanzitutto sulla messa a punto di contenitori per il delivery e il take-away e sul negozio di e-commerce.




Ma è già tempo di novità: i prodotti, marchiati CXC, sono meritevoli di uno shop fisico nel ristorante, che li valorizzi. A settembre sarà la volta anche di un nuovo vino, Garnatxa Negra 2019, che segue Garnatxa Gris, Albarinyo 2019, Fino Tradicion e una stimolante vodka al tartufo. Nata per tesaurizzare diversamente gli aromi volatili del prezioso fungo ipogeo attraverso una macerazione a freddo di almeno 4 mesi, quest’ultima si abbina con il caviale o con le ostriche, in un tripudio di lusso afrodisiaco stile mari e monti.




L’esordio del trio nel beverage risale al 2015. “Volevamo conoscere in prima persona cosa c’è dietro una bottiglia di vino”, hanno dichiarato. La prima Garnatxa gris, in tandem con il vignaiolo Celler Espelt, risale alla vendemmia 2016 ed è stata etichettata nel 2018: si tratta di un bianco secco e minerale, affinato in cemento. Proviene dalla tenuta Mas Marès, nella zona di Cap de Creus; mentre l’Albarinyo arriva da vigneti in altitudine dei Pirenei catalani.





La Garnatza Negra, infine, viene vendemmiata nell’entroterra dell’Emporda. Sono appena 700 bottiglie, che però insieme agli altri prodotti rappresentano una boccata di ossigeno nella più grave crisi del dopoguerra. A dimostrazione del fatto che solo la diversificazione può salvarci, una strada si cui i tre erano già incamminati da tempo.

Fonte: 7canibales.com

Foto: Crediti Disfrutar

Wine Reporter

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