È arrivato il momento di “potenziare tutte le dimensioni della tavola, non solo quella orizzontale”. Ad affermarlo, i proprietari del Disfrutar, promotori di una nuova forma di sperimentazione gastronomica che strizza l’occhio al design (in tutte le sue declinazioni).
La Notizia
Tutto è successo una sera di quattro anni fa, finito il servizio, quando una cliente habitué ha chiesto di parlare con gli chef Oriol Castro, Eduard Xatruch e Mateu Casañas. Un’idea le era frullata in testa durante il consueto, pirotecnico pasto da Disfrutar e sentiva l’urgenza di comunicarla. Si trattava di valorizzare il tavolo, in modo che prendesse vita, animando l’esperienza gastronomica. Di nome faceva Merche Alcalà, professione disegnatrice d’interni presso lo studio mA di Barcellona.La reazione è stata subito entusiastica. “Ci è piaciuto il fatto di giocare, come abbiamo fatto con altri aspetti, con tutto ciò che accompagna l’esperienza gastronomica”, spiega Eduard Xatruch. Il lavoro sulla “tavola viva” di Disfrutar era iniziato. Si trattava di rendere protagonista un elemento che fino a quel momento era stato meramente utilitario, in modo che entrasse a far parte dell’esperienza. “Marche ci proponeva qualcosa di viscerale e primitivo, qualcosa di naturale nella creatività, ovvero che al tavolo dove si mangia iniziassero a succedere cose”. Si trattava, nelle parole della designer, di “potenziare tutte le dimensioni della tavola, non solo quella orizzontale”.
Il frutto dello studio congiunto con i tre chef si chiama M Table #01: si tratta di un tavolo modulare del lato di 1 metro, per adattarsi a ogni ambiente, lavorato a mano dal corian. Si compone di 35 cassetti con coperchi che si sollevano attraverso buchi dove inserire altri elementi. “Si tratta di una cosa così elementare che emoziona. Bisogna aprire il cassetto, disporvi la degustazione, unire ghiaccio secco o vegetali. Qualcosa di essenziale e di bello”. Difficile descrivere il risultato a parole, spiega lo chef. “L’effetto sorpresa è importante, soprattutto per emozionare, cosa che accade!”
Nel ristorante barcellonese vi si serve un pasto speciale per 4-6 commensali, con una coreografia di servizio studiata, luci e musiche in accompagnamento. I degustazione del ristorante, infatti, si sono presto rivelati inadatti al gioco, in quanto composti perlopiù di elementi molto fragili, da consumare immediatamente. La tavola acquista piuttosto senso in un momento della serata particolare, quando dà i brividi scatenando la festa. Niente di tecnologico o audiovisuale, solo movimento manuale, senso di meraviglia e di gioco.
Fonte: 7canibales.com
Foto chef: crediti Disfrutar
Foto piatti: crediti Francesco Guillamet