È stato Wine Searcher, un enorme portale mondiale, a tenere sotto controllo l’andamento dei prezzi di moltissime enoteche e rivenditori, e a redigere la The Most Expensive Italian Wines 2024, un fitto catalogo contenente le etichette più care d’Italia. Attualmente la bottiglia più costosa del Bel Paese viene 1053 euro ed è il Barbaresco Crichet Paje di Roagna.
La notizia
La classifica aggiornata e stilata da Wine Searcher, The Most Expensive Italian Wines 2024, mette in risalto alcune delle etichette più costose della penisola. A primeggiare è il Barbaresco Crichet Paje di Roagna a 1053 euro, espressione autentica del terroir delle Langhe, prodotto con uve Nebbiolo, provenienti dal vigneto Paje, estremamente pregiato.
Al secondo posto il Masseto, confezionato in Toscana sulle colline di Bolgheri, è quotato sulle 950 euro a bottiglia; rosso realizzato solo con uve Merlot, il che lo rende un monovitigno, è noto per la sua eleganza, l’intensità e la struttura vellutata. Al terzo gradino il Brunate Riserva di Giuseppe Rinaldi, icona della zona del Barolo, in Piemonte. La vinificazione avviene secondo le regole tradizionali, attraverso lunghe fermentazioni, senza alcuna interferenza che possa modificarne il processo naturale. Dal carattere complesso e rigido, arriva a costare sulle 880 euro.
A seguire il Barolo Otin Fiorin Pie Franco – Michet (824 euro), proviene da uno dei miglior cru dell’azienda Cappellano a Serralunga d’Alba. Ha bisogno di parecchi anni di affinamento per poter rendere il massimo all’assaggio. L’Amarone della Valpolicella Classico Riserva Docg di Giuseppe Quintarelli (741 euro) rappresenta la maestria di uno dei più grandi appassionati del territorio. Qui le uve vengono selezionate meticolosamente, per poi essere appassite su graticci dai 3 ai 5 mesi, in questo modo si andranno a concentrare tutti gli zuccheri, responsabili del bouquet unico.
In sesta posizione l’Imeneus Toscana Igt (716 euro) della Fattorie di Dolfi, un blend composto principalmente da Sangiovese, spesso mixato con altre varietà locali. E ancora il Pira Riserva (652 euro), il Barolo di Giuseppe Rinaldi (644 euro), il L Bruno De Venti Toscana Igt (644 euro) originario del pisano, per la precisione di Perignano di Lari. A chiudere in bellezza il Barolo Le Rocche di Castiglione Falletto di Bruno Giacosa (622 euro), nativo di una zona caratterizzata da suoli argillosi e calcarei.