Dom Pérignon, ovvero sinonimo di eleganza, raffinatezza, ma anche di storia e tradizioni che vanno avanti da secoli. Un’icona di questo calibro non può che scegliere i locali più esclusivi del mondo, per far apprezzare ai suoi estimatori tutte le peculiarità di uno Champagne unico, rigorosamente millesimato, che esce in poche tipologie, una più esclusiva dell’altra. Ecco a voi il Prestige Table al Phi Beach.
Per la stagione estiva 2024 Dom Pérignon ci porta dritti in Costa Smeralda e precisamente al Phi Beach di Baja Sardinia. È qui che la celebre maison di Champagne avrà il suo Prestige Table: un tavolo speciale, per massimo dieci persone, collocato in una posizione magica. Ai piedi delle rocce granitiche della baia, tra la sala del ristorante e la discoteca a cielo aperto che anima le serate estive con artisti e dj che arrivano da tutto il mondo.
Il tavolo godrà di un menu speciale firmato da Giancarlo Morelli (resident chef al Phi Beach ormai da anni) e dall'executive Livio Pedroncelli, anch'esso da molto tempo al suo fianco. Il tavolo sarà solo su prenotazione e gli ospiti potranno godere di una vera e propria experience che unisce un luogo incantevole, unico al mondo, una cucina raffinata, volta ad esaltare al meglio la massima qualità delle materie prime, e una selezione di diversi millesimi di Dom Pérignon, tra cui il Vintage, il P2 (Plenitude 2) e il Dom Pérignon Rosé.
Mineralità, precisione, sensazione tattile, intensità̀, complessità̀, sono queste le caratteristiche principali che troviamo nei millesimi di Dom Pérignon e le stesse sono state le linee guida che hanno seguito gli chef Morelli e Pedroncelli per la loro proposta culinaria. Ciascun piatto è stato scelto pensando a uno di questi valori e, allo stesso tempo, all’abbinamento con i diversi Champagne selezionati. Nella carta saranno proposti diversi Vintage e gli ospiti potranno scegliere come abbinarli.
Ecco i piatti ideati dagli chef: per la mineralità, crudo di cernia con caviale, lamponi e gazpacho di cetriolo; per la precisione, capasanta croccante farcita con tartufo nero, spuma di patate e yogurt; per la sensazione tattile, spiedino di scampo e lardo, spugnole e pomodori sardi; per l’intensità, fregola all’astice, pomodorini e arancio; per la complessità, filetto di maialino in doppia cottura con composta di mele, cardamomo e anice stellato; infine, un dessert a base di lemon tarte con granita di Champagne e frutti rossi.
I nuovi millesimi di Dom Pérignon presentati per l’inaugurazione del Prestige Table
La presentazione del Prestige Table è stata anche occasione per assaggiare in anteprima i nuovi millesimi di Dom Pérignon, tra Vintage, Rosé e Plenitude 2. Ecco le nostre impressioni.
Dom Pérignon Vintage 2015
Il grande classico della Maison esce col millesimo 2015, dopo ben nove anni dalla vendemmia. L’annata calda si sente ed ecco che nel bicchiere vengono fuori delle sensazioni di frutto bianco maturo, di buccia di agrume candito che poi pian piano si trasformano in delicatissimi sentori di floreali. Poi un cenno di cacao anticipa una bocca polposa con la pesca in evidenza, poi anche una leggera nota amaricante e speziata, di radice. Il finale è denso, avvolgente, ma ben equilibrato da una freschezza acida che dà energia alla beva e spinge il sorso in profondità
Dom Pérignon Rosé Vintage 2009
Il Rosé di Dom Pèrignon è davvero inconfondibile, a prescindere dall’andamento climatico del millesimo. La piccola ma significativa percentuale di Pinot Nero vinificato in rosso lo caratterizza molto. C’è poco da dire, o si ama o si odia. Noi lo amiamo, sa esser un grande Champagne che si abbina anche a pietanze più saporite, ha un fascino retrò che lo rende unico. Questo, in particolare, parte dai piccoli frutti di bosco per arrivare a sensazioni di fico e ciligia. Degno di nota il tocco speziato, pain d’epices e liquirizia, mentre la bocca è voluttuosa, avvolgente, cremosa. La potenza non manca, ma c’è anche una bellissima sensazione acido-sapida che ne ravviva il sorso. Finale appagante e denso.
Dom Pérignon Plénitude 2 Vintage 2006
È senza dubbio il fuoriclasse tra i tre. Sembra avere tutto, la complessità, la maturità, la finezza e l’eleganza. Sorprende, in primis, che a distanza di 18 anni dalla vendemmia riesca a trasmettere ancora tanta energia. Il naso è un perfetto mix tra note di frutto, di gioventù e una terziarizzazione incredibile per come è sfaccettata: apre con cenni di cedro, pesca bianca e nespola, poi prosegue con note di canditi, spezie dolce, giusto un cenno di caffè in polvere. La bocca regala una bellissima dolcezza di frutto, non di zuccheri. Ampia, avvolge bene il palato, ma poi si sviluppa tutta in profondità: la freschezza acida si fonde bene con la sapidità, la carbonica è dosatissima e il ritmo del sorso è garantito da una struttura imponente, ma mai troppo invadente. Un vero fuoriclasse.