Quando Apoorva Kohli è entrata nel magico mondo della mixology, solo una collega dava di shaker in tutta Nuova Delhi. È stato per dimostrare che una come lei, giovane, donna, indiana, poteva eccellere nel ramo, che si è perfezionata e distinta in competizioni internazionali.
La storia
Quando si pensa all’India, l’alcol e il femminismo non sono le prime cose che vengono in mente. Proprio per questo fa notizia la vicenda di Apoorva Kohli, ventunenne di Nuova Delhi che ha trionfato a The Blend Scholarship, parte di The World’s 50 Best Bars 2023, inaugurando l’era di una nuova accessibilità nel settore, come racconta il sito web della piattaforma. Per lei si aprono le porte dei bar più importanti del mondo, dove potrà affinare le sue capacità.
Il risultato è tanto più eclatante, se si pensa che fino al 2007 una donna non poteva esercitare come bartender in India, osserva lei stessa: "Quando mi sono approcciata al mestiere, infattti, non avrei mai pensato di scalare le posizioni e arrivare così in alto". È giunto quindi del tutto inaspettato anche per la diretta interessata, che opera nel settore da tre anni. “Chi è indiano, è profondamente avvezzo all’ospitalità, perché è un’usanza comune quella di accogliere altre persone in casa. Quindi per me è stato tutto molto naturale”. In cerca della sua vocazione, si è iscritta dapprincipio a un corso di management alberghiero, senza minimamente pensare di potersi trovare con lo shaker in mano.
Poi ha partecipato per la prima volta all’annuale festival del cocktail indiano, dove ha conosciuto il suo mentore, Rohan Matmary, che allora dirigeva il beverage di Sidecar (18mo miglior bar del continente asiatico), mentre ora è il manager di Bar Trigona a Kuala Lumpur (36mo nella medesima classifica). Intravvedendone il talento, pungolato dalla sua curiosità appassionata, questi le ha chiesto di essere la prima tirocinante donna di Sidecar.
“Allora non avevo la più pallida idea di come preparare un Old Fashioned o un Whiskey Sour”, ricorda. Ma la trasmissione del sapere si è svolta a ritmo sostenuto. Dopo la laurea, sono fioccate le offerte di impiego nel ramo alberghiero, ma lei aveva ormai scelto un’altra strada: quella di rientrare da Sidecar come bartender a tempo pieno.
Iscriversi a un’importante competizione internazionale di settore, non è stata una scelta mossa dall’ambizione: il fine di Apoorva era quello di attirare l’attenzione sulla scena della mixology indiana, troppo poco conosciuta all’estero, fungendo nello stesso tempo da esempio per le ragazze che volessero intraprendere la stessa carriera. E di fatto la sua è stata interpretata come la vittoria di un intero paese in via di tumultuosa trasformazione.