11 drink per viaggiare intorno al mondo con Guglielmo Miriello: il direttore del cocktail bar e ristorante all’interno del Mandarin Oriental Milano accompagna i suoi ospiti nelle atmosfere liquide del “Giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne.
Il locale
Un giardino segreto nel cuore di Milano svela le creazioni dello chef Antonio Guida e l’alta mixology del team guidato da Guglielmo Miriello, direttore del Mandarin Garden. Luogo di incontro dove fermarsi dal mattino fino al dopocena, il cocktail bar e ristorante rappresenta un rifugio confortevole nella stagione fredda, in cui i motivi in bianco e nero delle pareti si abbinano ai tavoli in marmo nero distribuiti nella sala interna.
Quando le temperature salgono il focus si sposta all’esterno, in un magnifico giardino arredato con divani, poltroncine, tavoli da bistrot circondati da piante rigogliose e un’illuminazione soffusa ideale per il relax. Un’oasi urbana che connette gli ospiti del Mandarin Oriental Milan all’essenza dei cortili meneghini, nascosti dietro grandi portoni e custodi di verdi meraviglie.
L’area interna della lounge è dominata da un ampio bancone al quale gli ospiti si possono accomodare per assistere allo spettacolo della miscelazione. Il team di bartender è capitanato dal deputy bar manager Gaetano Ascone, sotto la supervisione di Miriello, maestro dell’ospitalità italiana ed esperto mixologist.
Ad andare in scena sono i drink della carta dedicata al “Giro del mondo in 80 giorni” di Jules Verne, una selezione di 11 miscele studiate per accompagnare i cocktail lover in un viaggio del gusto, riprendendo le tappe esotiche che hanno visto protagonista il gentleman Phileas Fogg nel suo pellegrinaggio globale.
Il numero dei drink in carta non è casuale, ma rappresenta ciascuna delle lame del ventaglio del Mandarin Oriental, così come i viaggi che sono narrati nel famoso romanzo del 1872, che si spinge da Hong Kong all’India, passa per Londra e oggi arriva fino a Milano, nel cuore del Quadrilatero.
I drink
Le avventure liquide partono dalla capitale inglese con Reform Club, cocktail che evoca l’inizio del viaggio di Fogg, carico di entusiasmo e aspettative. Note dolci e speziate si fondono grazie alla presenza di Amaro Santoni e manzanilla sherry, completati da uno shrub al rabarbaro e alla fragola, con un top di soda profumata alla pesca bianca e al gelsomino.
Il drink Phileas conduce verso il canale di Suez riprendendo le sensazioni di un viaggio per mare, con la brezza leggera che accarezza il volto e i sentori mediterranei che si uniscono ai primi accenni d’Oriente. Alla base il gin viene arricchito dalla nota speziata del pepe di Timut e miscelato all’Americano rosa Cocchi, acqua di fragole e sentori di arancia.
Il viaggio continua verso l’India con la miscela Mr Fix, dedicata ai nuovi incontri e ai momenti dolci e amari capaci di creare ricordi indelebili. Nel bicchiere, un gin profumato al tè Rooibos incontra un cordiale al mango e foglie di curry, insieme alle note amaricanti del bitter al cardamomo il chinotto nero Muyu.
Il passaggio a Calcutta porta gli ospiti del Mandarin Garden direttamente nella giungla, a sedere sul dorso di un elefante con Kioumi, miscela che unisce le note pungenti di un rye whiskey ai sentori affumicati di uno scotch profumato al tè Chai Masala, vino rosso e cordiale di limone nero.
Prima di giungere a Hong Kong, i sorsi si fanno dolci e vibranti come i mari orientali con Rangoon, drink a base di rum al cocco tostato, unito a bitter al cioccolato, Grand Marnier e una soda all’ananas arrostita.
Da Hong Kong a Yokohama il bicchiere si trasforma in una ceramica con al centro una sfera di ghiaccio che mantiene in temperatura Carnatic, miscela a base di gin Roku, vermouth Sakura, cordiale alle foglie di kaffir e tintura di patchouli.
Uno dei pezzi forti della lista del Mandarin Garden è Passepartout, che segna l’arrivo di Phileas in Giappone, con Nikka From The Barrel, tè Oolong, ananas tostato e vetiver, completato da Peychaud’s bitter e da una meringa poggiata sul cubo di ghiaccio trasparente all’interno del bicchiere.
Il viaggio prosegue verso San Francisco con Golden Gate, che rende liquida l’eleganza della Belle Époque con un blend di tequila e mezcal, i sentori freschi della mastiha e di un’acqua di mela verde e cetriolo, profumando il tutto con verbena, vaniglia e una tintura di pepi. La drink list del Mandarin Garden omaggia anche New York con Railway, cocktail audace con la sua base di rye whiskey, vermouth e bitter all’arancio, dalla nota bruciata del caramello di acero affumicato. Nella Grande Mela si fa un passaggio anche a Broadway, dove lo scintillio delle luci di un palco riprende tutte le sfaccettature del drink, dolce con sherry e mela verse e morbido con la sua base al calvados. La traversata oceanica verso Londra si arricchisce dei sentori della banana con un velluto tropicale e la vaniglia, che nel drink Henrietta completano la base di Macallan 12 y.o., Disaronno e cold brew giamaicano, chiudendo il giro del mondo immaginato da Jules Verne.
Infine, la carta cocktail del Mandarin Garden comprende due miscele analcoliche e abbraccia i signature drink che hanno caratterizzato la carriera di Guglielmo Miriello. Come Love in Portofino, a base di gin, liquore ai fiori di sambuco, nettare d’agave, le note fresche del cetriolo e quelle balsamiche del basilico, unite a limone, lime e assenzio. Oppure il Vintage Negroni, cavallo di battaglia dei tempi del Dry Milano realizzato con gin, Campari, Cocchi Storico e Cocchi Barolo Chinato. Consiglio fuori menu: quando il direttore è in giro, ordinate un French 75: un grande classico della mixology che rappresenta l’apice di un viaggio nel gusto che, nei raffinati ambienti del Mandarin Garden, non delude nessun palato.
Contatti
Mandarin Garden
Via Andegari, 9, 20121 Milano MI
Tel: +39 02 8731 8898