Cocktail all’assenzio e ostriche: l’aperitivo da Norah Was Drunk si distingue per originalità e studio sul prodotto in una piazza sempre più variegata come quella meneghina.
Rivoluzione sostenibile by BMW
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Il cocktail bar
A Milano la mixology è in fermento e, tra le zone da visitare per trovare un ottimo drink, Lambrate è da qualche anno nel radar dei drink lover. Merito di aperture come Fred Records, negozio di vinili e cocktail bar, Unseen con il suo unico tavolo e Norah Was Drunk, chicca al civico 169 di via Porpora. Fondato dai soci Niccolò Caramiello e Stefano Rollo, il locale è riconoscibile dalla sua insegna al neon e per la singola vetrina che si affaccia su strada, offrendo una panoramica su quello che accade al bancone.
Norah Was Drunk, fascino da Vecchia Milano
Una volta varcata la soglia, l’ambiente conquista con il suo fascino da “Vecchia Milano” che si fonde con un pizzico di neoclassicismo della New Orleans coloniale. Il lungo bancone è il fulcro di tutte le attività, caratterizzato dal colore verde, presente nel top in marmo del Guatemala. Di fronte, ci si può accomodare sulla mensola creata con lo stesso materiale del bancone, dove vengono poggiate le creazioni liquide e gli assaggi serviti fin dall’ora dell’aperitivo.
Le pareti délabré si abbinano ai pavimenti in legno colore caffè, mentre i dettagli in ottone donano un tocco contemporaneo all’ambiente. Tutti gli arredi sono realizzati su misura, in collaborazione con il Laboratorio Controprogetto, recuperando vecchie assi di legno e materiali di scarto, che prendono nuova vita e trovano posto nell’area sopraelevata del locale. Le luci a sospensione in ottone, disegnate personalmente dai due soci del locale, completano lo stile di Norah Was Drunk e modificano l’atmosfera facendosi più soffuse man mano che il tempo al bancone scorre.
Chi è Norah?
Il nome del locale è tutto un programma. Norah Was Drunk è frutto della fantasia dei due founder che, alla domanda sul suo significato, rispondono ogni volta in modo differente. Norah è come un’amica della quale nessuno conosce le origini: una cittadina del mondo che porta con sé aneddoti divertenti, pensati per intrattenere e dare il benvenuto agli ospiti.
L’approccio ironico di Caramiello e Rollo, che sembrano non prendersi mai troppo sul serio, in realtà non deve spaventare. Al bancone e in sala questi maestri dell’ospitalità sanno come far sentire a proprio agio ogni cliente, offrendo miscele preparate a regola d’arte e un’accoglienza sempre cortese, capace di indagare il gusto di bevuta personale e consigliare il cocktail più adatto da consumare.
Alla scoperta dell’assenzio
Norah Was Drunk accoglie chi è in cerca di spirits “dimenticati” come l’assenzio, che qui trova posizione nella bottigliera con numerose referenze. Molte delle quali praticamente introvabili in Italia e frutto di un’attenta ricerca da parte dei fondatori del locale che le hanno importate da Francia e Svizzera.
Infatti, la particolarità di Norah Was Drunk è il servizio della “fata verde” attraverso il rituale alla francese, oppure miscelata in speciali cocktail a cui è dedicata una sezione della drink list. La prima opzione consiste nell’appoggiare un cucchiaio forato e una zolletta di zucchero sulla sommità di un bicchiere contenente l’assenzio. Il tutto viene posizionato sotto una fontanella che contiene acqua e ghiaccio, da cui scendono a ritmo continuo delle gocce. Distribuendo lo zucchero nel bicchiere, danno vita all’effetto louché, con cui emergono le componenti non solubili dell’assenzio, rivelando un bouquet aromatico intenso e opacizzando il liquido.
Per chi preferisce i cocktail, attualmente la carta comprende cinque miscele da provare. L’Absinthe Mule con la mandorla che esalta i sentori di artemisia, l’Absinthe Rita che richiama i sapori messicani unendo assenzio e mezcal e l’Absinthe 75, twist sul cocktail classico a base gin, reso frizzante dalle bollicine dello champagne. Il Green Beast rinfresca il sorso con note di cetriolo e lime, mentre gli amanti del Dry Martini dovranno ordinare l’Absinthe Martini, che unisce assenzio, distillato di ginepro e vermouth dry.
La drink list di Norah Was Drunk
Oltre ai drink preparati con la fata verde, la drink list di Norah Was Drunk consente di scegliere tra dieci signature cocktail, otto miscele irrinunciabili che hanno fatto la storia (seppur ancora breve) del locale, e quattro declinazioni di Martini. Tra queste spicca la raffinata versione all’ostrica e il Direct Martini, che invece di passare attraverso il mixing glass viene composto direttamente nella coppetta ghiacciata.
Claymore Negroni è perfetto all’ora dell’aperitivo e unisce a gin e Campari un liquore alla banana e la nota bitter del luppolo. Sinapsi è pensato per i tequila lover e contiene anche mezcal, pino mugo, liquore alla pera e senape. Il Grasshopper rende contemporaneo il drink con liquore alla menta, mentre l’Agricole Gimlet è ideale per chi ama il distillato ottenuto dal succo della canna da zucchero.
Ostriche e "scatolette" gourmet
Da Norah Was Drunk non si beve soltanto. La proposta food spazia da una selezione di ostriche, disponibili a seconda della stagione e della reperibilità al mercato, a formaggi e insaccati pregiati come lo Jamón Iberico, mentre il pane arriva dal laboratorio milanese de Le Polveri e viene prodotto con farine integrali.
Le vere protagoniste sono però le conserve di pesce provenienti dal Portogallo e racchiuse in coloratissime scatolette. La scelta è tra classiche sardine al limone, pomodoro e olio d’oliva, oppure le creative come il baccalà arrosto, le cozze alla galiziana e la razza all’olio. Gli amanti dell’anguilla non dovranno lasciarsi sfuggire la versione in scapece.
Tra cocktail creativi, grandi classici, ostriche e conserve, l’esperienza da Norah Was Drunk non ha rivali sulla piazza milanese e vale una visita per provare l’affascinante rituale dell’assenzio.
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Contatti
Norah Was Drunk
Via Nicola Antonio Porpora, 169, 20131 Milano MI
Telefono: 375 774 6998