È il nuovo paradiso della mixology asiatica, con locali mai visti prima all’interno di giganteschi hotel di lusso. Alla scoperta della “Singapore da bere”.
Singapore è oggi diventata la capitale asiatica della miscelazione; non a caso, la prima celebrazione in Asia della World’s 50 Best Bar è avvenuta proprio nella Città Stato lo scorso 17 ottobre.
Per un secolo il cocktail più conosciuto e consumato nella Città del Leone è stato il Singapore Sling, quel punch alla frutta che permetteva alle donne di camuffare il consumo di alcol, servito in un luogo mirifico, il Raffles Hotel, tuttora icona turistica e di grande accoglienza dove non solo poter visitare il Long Bar e pernottare, ma anche sedere alla tavola dello stellato La Dame de Pic firmato dalla francese Anne-Sophie Pic. Un luogo senza tempo dove ogni viaggiatore enogastronomico che si rispetti può vivere più esperienze durante il soggiorno.
Il suddetto drink è diventato, ed è ancora per molti, il cocktail nazionale, ma ne ha fatta di strada la compagine di validi bartender (sia stranieri che local) che, supportati da idee e investimenti economici, sono riusciti a creare una variegata e davvero entusiasmante proposta miscelata come poche altre nel mondo, quanto meno concentrata in un’unica città.
Ci sono le insegne degli hotel -qui non c’è assolutamente nessun “timore” nell’entrare in un bar d’hotel, come invece può accadere ancora in Italia- che rappresentano una vetrina importante, considerati gli stratosferici nomi presenti. Vale dunque la pena appuntarsi alcuni indirizzi, ma quali?
MO nel Mandarin Oriental
Accoglienza dal servizio impeccabile e un’eleganza contemporanea dal tocco orientale, in pieno stile Mandarin. Al terzo livello c’è il MO, bar tra i migliori in città per proposta e fascino a far da cornice; appaga innanzitutto la vista con lo skyline mozzafiato su Marina Bay notturna, e poi verranno serviti i cocktail creati su misura in base ai gusti del cliente, all’interno di una sala ampia, elegante, dai toni caldi e dai dettagli unici. Un bar di lusso dove si sta sempre bene e dove la squadra coese è capitanata dal bravo bar manager Charlie Kim, sempre pronto ad innovare e coccolare gli avventori.
Ritz Carlton Millenia
All’interno di quest’altro storico hotel, tra i primi negli anni novanta a comporre quel quadro futuristico che è oggi Marina Bay, il Republic è il bar da poter vivere ogni giorno per informalità, servizio preciso e alla mano, bellezza diffusa. Per gli amanti dell’azione c’è il bancone quadrato in legno dove quattro barman alternano le proprie shakerate, altrimenti delle comodissime poltrone vi culleranno mentre sorseggerete i piacevoli cocktail preparati dalla squadra guidata dall’head bartender Jan Martin Villareal. Luci calde, musica giusta, dalle ore 18 a tarda notte è sempre popolato e l’energia è positiva. Al momento la drink list si ispira al decennio degli anni ’60 tra musica, arte e cinema.
Ci sono poi i numerosi locali da incontrare lungo le passeggiate tra le strade di Singapore, qualcuno è nascosto, qualcun altro più visibile, sta di fatto che un modo per compiere un bel giro turistico della città può essere proprio quello della “baratona”.
Analogue
In questo piccolo locale è il bancone a richiamare subito l’attenzione: non è fatto di legno o rame, ma di 35.000 libbre di bottiglie di plastica riciclate. Al comando un rispettato Vijay Mudaliar che si è fatto promotore del concetto di sostenibilità nel mondo del bar. Il menu dei cocktail è a base vegetale e diviso in otto proposte alcoliche e sette analcoliche, come il Cactus con mezcal, fico d'india, frutto del drago rosa, aloe vera, riduzione di peperoncino e olio di lime.
Stay Gold Flamingo
Caffetteria di giorno, bar di notte, lo Stay Gold Flamingo serve buon cibo ma soprattutto cocktails facili da bere e dissetanti. L’aperol kombu spritz va per la maggiore ed è in sintonia con il grande caldo di Singapore. La colonna sonora prevede tracce rock and roll e dietro al banco si combinano gli stili americano e giapponese, riflessi in cocktail come l’Hanamachi (whisky, matcha e sesamo nero).
Underdog Inn
Questo bar e ristorante è gestito dallo stesso gruppo che c’è dietro le insegne del calibro di Sago House o Ghostwriter, molto conosciute e apprezzate a Singapore. Il tema che richiama Brooklyn è evidente nei muri pieni di graffiti, nelle foto in bianco e nero delle leggende dell’hip-hop della città ma anche nei cocktail. Qui la tendenza abbraccia i drink alla spina, ben 12 diversi tra cui il più popolare Only If You Want It con tequila blanco, espadin, agrumi, kiwi e nori.
The Bar at 15 Stamford
Il Bar at 15 Stamford è l’insegna da scegliere se si ha voglia di divertirsi con la vasta scelta di rum e cocktail classici, tutto su misura in un ambiente intimo dal fascino d’altri tempi per sofisticati intenditori. Ci sono dieci pagine di rum con cui divertirsi e circa 300 bottiglie da tutto il mondo, una delle più grandi collezioni di Singapore. Imperdibile il cocktail esclusivo del bar, il Plantation 1840: rum speziato Black Tears, vermouth, agrumi di ananas e sciroppo di canna da zucchero.
D.Bespoke
Sembra di attraversare una vecchia bottega di Chinatown e poi di ritrovarsi a Tokyo: legno pregiato e lussuose sedute Chesterfield per un massimo di 28 ospiti, questo speakeasy in stile Ginza incuriosisce parecchio. Ci si siede al bancone, si dichiarano i proprio gusti e in men che non si dica arriva il cocktail personalizzato. In alternativa si va sul sicuro con uno speciale Manhattan.
Gibson Bar
Gli interni con tocchi dorati potrebbero trarre in inganno, ma il Gibson è tutt’altro che formalità, anzi, spesso è qui che si crea la festa. Ma questo non vuol dire che il livello non sia alto, anzi, ogni bevitore che si rispetti verrà soddisfatto e a disposizione c’è anche una discreta selezione di piatti a base di pesce.
Ci sono poi insegne iconiche che nonostante la giovane età, sono diventate punti di riferimento internazionale a Singapore.
Atlas
Uno è questo bar pazzesco, entrando in Atlas vi sembrerà di essere tornati indietro nel tempo o nella Gotham di Batman. Gli interni richiamano il periodo di massimo splendore degli anni '20, quando il design Art Déco scorreva come lo champagne o, in questo caso, il gin: c’è la più grande collezione di gin al mondo, con 1.300 etichette racchiuse all’interno di una torre di gin dorata alta 15 metri. Se vi perdete tra le sensazioni miste provate, affidatevi ai Martini Classics.
Manhattan
Al secondo piano del Conrad Singapore Orchard Hotel, lo sfarzo, il glamour e l’età d’oro dei cocktail si uniscono in questo bar diventato negli anni uno dei must to be in città. Un menu con più di 220 bottiglie di whisky americano e cocktail che prendono il nome da famosi newyorkesi, tra passato e presente. Imperdibile l’omonimo cocktail, il Manhattan, preparato e servito tramite “trolley” direttamente al tavolo, o gli altri drink invecchiati in botte provenienti da decine di barili di rovere americano dove invecchiano altrettanti cocktail homemade.