Cinque locali nella top 50 e numerosi bartender a guidare gli indirizzi più blasonati all’estero: i maestri italiani dell’ospitalità presidiano ancora una volta la classifica dei World’s 50 Best Bars.
Il 17 ottobre Singapore è stato il teatro della prima cerimonia fuori dal territorio europeo di The World’s 50 Best Bars. La classifica lanciata da William Reed è tra i ranking più autorevoli a livello globale e, ogni anno, elegge i 50 migliori cocktail bar del mondo che si distinguono per la qualità dei drink, l’atmosfera, il servizio e l’attenzione verso il cliente. All’evento di premiazione si sono dati appuntamento i rappresentanti della bar industry internazionale, che hanno volato da ogni angolo del mondo verso la città del leone, ritrovandosi tutti insieme sotto al palco allestito nella location del Pasir Panjang Power Station.
Tanti i pronostici e le scommesse su chi sarebbe arrivato al numero uno, accompagnati dagli immancabili ventagli per combattere l’afa e dai rinfrescanti cocktail serviti alle bar station degli sponsor, segnalate da neon colorati come all’interno di una delle tante food court della città. Dopo la proiezione di un breve video introduttivo che ha riassunto l’elenco dei bar nel ranking 51-100 (dove il Camparino in Galleria di Milano compare al numero 85), è stata la volta del countdown ufficiale. Tra diverse new entry e città comparse per la prima volta in classifica, alla fine della serata il bilancio per l’Italia è risultato positivo.
Nonostante qualche discesa di posizione, i quattro locali che presidiavano il ranking nel 2022 (Drink Kong a Roma, 1930 Milano, L’antiquario di Napoli e Locale Firenze) si sono mantenuti saldi anche quest’anno, raggiunti da un quinto indirizzo. Si tratta di Freni e Frizioni, street bar di Trastevere a Roma guidato da Riccardo Rossi, mixologist e socio, che si piazza al 33esimo posto, portando a due il numero di locali della Capitale nella classifica di 50 Best.
Ma per gli italiani i festeggiamenti sono stati doppi perché, per il quarto anno di seguito, il cocktail bar al numero uno è guidato dai nostri connazionali. Sulla vetta dei World’s 50 Best Bars 2023 è infatti salito Sips, locale di Barcellona fondato dallo spagnolo Marc Alvarez e da Simone Caporale, bartender italiano riconosciuto in tutto il mondo grazie all’esemplare lavoro portato avanti all’Artesian di Londra dei tempi d’oro, con l’amico e collega Alex Kratena.
Simone Caporale, chi è l’italiano alla guida del migliore cocktail bar del mondo
Bartender dei record, Caporale ha conquistato per quattro anni di seguito il primo posto ai World’s 50 Best Bars con l’Artesian tornando sul palco pochi giorni fa, per la quinta volta, grazie a Sips, il suo progetto imprenditoriale inaugurato appena due anni e mezzo fa.
Nato a Como, nella città lacustre ha mosso i suoi primi passi da bartender, prima di trasferirsi a Londra e unirsi a Kratena per dare vita a una vera e propria rivoluzione per la mixology internazionale: focus sull’accoglienza, cocktail menu elaborati e drink serviti in strani recipienti. Dopo l’addio al bar del The Langham di Londra avvenuto nel 2015, è diventato un imprenditore a tutti gli effetti, lanciando insieme a Monica Berg e all’ex compagno di avventura dell’Artesian la linea di liquori Muyu, creati con ingredienti naturali sulla base di ricette ideate dai tre soci. Sua è anche l’idea del Flavour Blaster, macchina che realizza bolle capaci di aromatizzare e decorare i drink allo stesso tempo; la ricetta di Amaro Santoni dedicata alla Toscana e la strategia del progetto dal forte valore sociale di Canaïma Gin con Diplomático.
L’incontro con Marc Alvarez, mixologist che ha lavorato per molti anni insieme ai fratelli Adrià, ha acceso la miccia di Sips, locale con soli 35 posti a sedere nel quartiere Eixample di Barcellona. Qui il bancone è un’isola centrale che i bartender possono utilizzare in tutto il suo perimetro, per preparare miscele dove tecnica e creatività si fondono, servite con bicchieri e recipienti scenografici. Nello stesso spazio, tra poche settimane inaugurerà anche Esencia, un bar nel bar che punterà a offrire agli ospiti una drink experience del tutto inedita, spogliata da sovrastrutture e focalizzata sul gusto, completamente differente da quella di Sips.
I bartender italiani nella classifica dei World’s 50 Best
Tra gli altri professionisti dell’ospitalità che hanno lasciato l’Italia e adesso gestiscono o possiedono bar di livello si trova Giacomo Giannotti, proprietario di Paradiso.
Lo speakeasy di Barcellona, nascosto dietro a un pastrami bar, è al quarto posto della classifica dei World’s 50 Best Bars 2023, dopo aver raggiunto la vetta nel 2022. In quinta posizione ci sono Ago Perrone, Giorgio Bargiani, Maura Milia e il team italianissimo del Connaugth Bar di Londra, al numero 15 compare Maybe Sammy di Sidney di Stefano Catino e Vincenzo Lombardo, con Sarah Proietti sempre presente al bancone, mentre Federico Balzarini è il beverage manager di Argo al Four Seasons Hotel di Hong Kong, 34esimo in classifica.
I bar italiani premiati da 50Best Bars
Gli indirizzi dell’ospitalità italiana che fanno capolino nella classifica dei migliori cocktail bar del mondo si trovano in quattro diverse città. A Roma, alla posizione 21 c’è Drink Kong, indirizzo del carismatico Patrick Pistolesi, bartender italo-irlandese molto influente a livello internazionale, che si è inventato un concept che gioca con atmosfere nipponiche e una drink list minimale chiamata “Perimetro e Forma”.
Segue al numero 33 Freni e Frizioni, high volume bar fondato da Cristian Bugiada, Luca Conzato e Riccardo Rossi, dove il menu cocktail gioca sul dualismo, proponendo due versioni diverse dello stesso drink. Il 1930 di Milano, speakeasy di proprietà di Farmily Group e gestito da Benjamin Cavagna, è in 42esima posizione grazie a una serie di cocktail dedicati all’Europa e alle sue tradizioni gastronomiche. Chiudono la classifica L’Antiquario di Napoli al numero 44, con Alex Frezza che porta avanti un concetto di miscelazione internazionale unito alla calorosa accoglienza partenopea e Locale Firenze in 46esima posizione.
All’interno di un antico palazzo le cui fondamenta risalgono al 1200, il ristorante e cocktail bar colpisce per la bottigliera monumentale e per i drink minimali serviti dal team guidato dal bar manager Fabio Fanni. Un bottino niente male per la nostra nazione, tra le più premiate di quest’anno insieme a Regno Unito, Stati Uniti e Messico.