Erste+Neue, centenaria cantina altoatesina, lancia il suo Peak Nat, lo spumante rifermentato in bottiglia che fa assaporare la montagna e la freschezza delle Alpi.
Il lavoro in cantina è meticoloso, preciso e guidato dalla mano e dai sensi degli enologi che seguono l’uva nel loro processo di evoluzione. Un compito non banale e mai uguale, che richiede grande sensibilità. A volte però, in cantina, piace osare, giocare, sondare nuove strade e divertirsi a sperimentare. E quando un esperimento ti porta da una tiratura limitata di bottiglie ad una crescita notevole in un paio d’anni, ecco che il gioco è diventato serio. Proprio questo è accaduto ad Erste+Neue, cantina altoatesina, che ha lanciato lo spumante metodo ancestrale Peak Nat.
Il metodo ancestrale, forse tra le più antiche tecniche di spumantizzazione in uso, consiste nel far rifermentare naturalmente il vino in bottiglia grazie al residuo zuccherino rimasto dopo il processo di vinificazione. Questo metodo dona ai vini una maggiore complessità organolettica grazie alla lunga sosta sui lieviti. A differenza dei tradizionali metodi ancestrali, il Peak Nat viene però sboccato, ovverosia vengono eliminati i residui dei lieviti, lasciando così un vino perfettamente limpido. Così è nato il Peak Nat, un pétillant naturel caratterizzato da note di frutta bianca croccante e lievi note balsamiche combinate ad una bocca fresca, salata e molto godibile; la bolla molto fine nonostante il breve tempo trascorso in bottiglia dalla presa di spuma.
Il Peak Nat è entrato in pianta stabile a far parte di Puntay, linea di etichette di eccellenza di Erste+Neue. È la collezione che coniuga la migliore espressione organolettica dei singoli vitigni e lo spirito alpino che contraddistingue la cantina altoatesina. Vengono infatti selezionate le uve dai migliori appezzamenti, la raccolta avviene manualmente e in cantina la vinificazione è delicata e rispetta i tempi naturali. La linea Puntay comprende 8 vini - 3 rossi e 4 bianchi - e ovviamente il Peak Nat. I vini ottenuti sono di grande complessità, con aromi nitidi e intensi, ma che donano soddisfazioni con il passare del tempo.
“Penso che in Alto Adige stiamo facendo un ottimo lavoro. Siamo fortunati ad essere in una zona vocata alla viticoltura dove ci sono diverse altitudini che potranno aiutarci visti i cambiamenti portati dal climate change. Salendo in altezza potremo ancora trovare la freschezza dei nostri vini bianchi” racconta Thomas Scarizuola, l’enologo di Erste+Neue che da marzo 2023 è succeduto ad Andrea Moser. “Penso che siamo sulla via giusta per diventare una regione top, sia a livello di bianchi che di rossi, i quali, con l’aumento delle temperature, riusciamo a produrre sempre più”. I vigneti di Erste+Neue si estendono infatti dai pendii terrazzati del Lago di Caldaro alla Valle Isarco, con esposizione prevalentemente a sud, a partire dai pendii più bassi della Costiera della Mendola fino ad arrivare alle pendici delle Dolomiti. Il sole diurno e i venti notturni provenienti dalle montagne creano un grande sbalzo termico, determinante per conferire un ideale corredo aromatico alle uve e una freschezza “alpina”.
L'odierna Erste+Neue nasce nella sua prima entità più di 100 anni fa e ha fatto - e sta facendo - la storia del vino in Alto Adige avendo costruito un forte rapporto con il territorio circostante. Il binomio che denomina la cantina nasce invece nel 1986, dalla fusione della prima cantina sociale di Caldaro Erste Kellerei - costituita nel 1900 - e Neue Kellerei che iniziò il suo percorso nel 1925. Nel 2016 un ulteriore passaggio che ha fatto confluire la cantina all’interno di Cantina Kaltern. Attualmente il vino viene prodotto grazie alle uve coltivate su 440 ettari amministrati da 580 soci.
Erste+Neue non solo gode del territorio regalando vini di qualità, ma si impegna anche per difenderlo. Lo testimonia il conferimento nel 2018 del FAIR’N GREEN, certificazione tedesca che aspira a divenire la più autorevole per la viticoltura sostenibile in Europa. L’idea alla base di FAIR’N GREEN è quella di rendere misurabili e verificabili gli obiettivi che definiscono un’azienda davvero sostenibile. Gli aspetti presi in considerazione sono quattro: la gestione aziendale, l’ambiente, la società e la catena del valore. Erste+Neue è all’opera per fare la differenza anche qui.