Un appuntamento settimanale per scoprire le eccellenze vinicole italiane: Luca Gardini seleziona per noi le etichette più interessanti fra rossi, bianchi e rosé, con un focus sui vini naturali.
ROSSO
COMM. G. B. BURLOTTO
Barolo DOCG Monvigliero 2019
Una cantina mitologica, la cui vicenda è innervata alla stessa affermazione delle Langhe, il cru più ambito di Verduno, terreni composti dalle rinomate Marne di Sant’Agata fossili, un vino mitologico che continua ad alzare l’asticella qualitativa della tipologia. Mirtillo rosso, curcuma, tocchi di ginger e radice di liquerizia. Al palato densità e tensione, con tannini sapido-salmastri, croccantezza e persistenza, ritorno fruttato-speziato.
ALDO RAINOLDI
Sfursat di Valtellina DOCG 2019
La storia vitivinicola Valtellinese non può prescindere da un’azienda di grande radicamento territoriale come Aldo Rainoldi. Si inizia nel 1925, a Chiuro, successivamente, dalla metà degli anni ’50, il figlio Giuseppe trasforma il business in imbottigliamento a marchio. Questo, uno Sforzato di tensione e precisione. Naso che si apre su note di susina selvatica, con accenni di rabarbaro e ginepro. Al palato è salmastro-iodato, con ritorno fruttato e del sottobosco. Finale di densità e croccantezza.
VICARA
Barbera del Monferrato Superiore DOCG Cantico della Crosia 2018
La storia di tre aziende, o meglio tre famiglie, Visconti, Cassinis e Ravizza, unite nell’intento di rafforzare la produzione del cosiddetto Monferrato casalese. 70 ettari di tenuta, di cui circa 33 vitati, appena convertiti al biologico. Stessa accuratezza anche nel lavoro di cantina, come dimostra questo Barbera, fermentato in contenitori di acciaio, poi 18 mesi in botte grande di rovere. Naso di freschezza, lampone rosso e maggiorana, tocchi di peonia e menta selvatica. Beva salmastra, ritorno officinale.
BIANCO
VALENTINI
Trebbiano d'Abruzzo DOC 2019
Un vino-simbolo, questo di Francesco Paolo, manufatto che come pochi altri racconta la simbiosi tra uomo e natura, prodotto di una conoscenza enciclopedica ma soprattutto di una serie di gesti misurati ed accurati. Naso sfaccettato, albicocca disidratata, rosmarino, macchina mediterranea e un tocco di eucalipto in chiusura, palato compatto, di grande tensione gustativa, giustamente iodato. Persistenza sovrannaturale.
CASALE DEL GIGLIO
Lazio IGT Bellone Anthium 2022
Agro Pontino, provincia di Latina, una delle cantine più radicate nel territorio laziale, capaci di riscoprire la vocazione soprattutto con le verità internazionali. Con diverse, ottime, eccezioni, su cui spicca questo autoctono da vigne sessantenarie di grande ascendenza ed altrettanto robusto fascino. Naso con note di litchi e mango, con tocchi di lemongrass, salino alla bocca, che presenta un ritorno fruttato e piacevolissima persistenza.
ROSATO
FONTANAVECCHIA
Aglianico del Taburno DOCG Rosato 2022
La cantina di Libero Rillo, affiancato da papà Orazio e dal fratello Giuseppe, uno dei modelli che ha fatto la storia della viticoltura nazionale. Siamo a Torrecuso, provincia di Benevento, areale che si sta facendo velocemente strada nell’olimpo regionale, come dimostra questo rosato da Aglianico in purezza, naso di fragoline di bosco, tocchi di tiglio e rosa canina, con sentori iodati, alla bocca salmastro-croccante, con ritorno fruttato-officinale.
BOLLICINE
MOSER
Trentodoc Blanc de Noirs Blauen 2015
La succosissima novità da Moser, la cantina dell’ex recordman dell’ora, ormai uno dei fulcri del pregevole lavoro vitivinicolo svolto tra la Val di Cembra e la Val dell’Adige, un Pinot Nero 100% da vigneto unico incarnazione delle ambizioni di casa. 72 mesi sui lieviti, un vino di raffinatezza, tiglio, timo e pesca bianca al naso, con sfumature di frutta secca tostata, salmastro alla beva, con ritorno fruttato-officinale e chiusa su note tostate.
460 CASINA BRIC
Nebbiolo d’Alba DOC Spumante Rosé Brut Nature 2014
La proprietà più alta del Barolo, in località Bruni di Serralunga d’Alba, con vigneti ubicati tra i 420 e i 500 metri, un progetto, quello di Gianluca Viberti, che ha proprio nella collocazione il suo DNA, insieme ad un istintivo orientamento alla sostenibilità. Un “Martinotti Lungo” che racconta questo Nebbiolo collinare in versione spumantizzata, maturato in vasche di cemento, poi sui lieviti fino ai 36 mesi. Note di lampone, tocchi di rosa canina, timo citrino e ginger. Alla beva salmastro, croccante, persistente.
DOLCE
POSSA
Cinque Terre DOP Sciacchetrà 2021
Rarissimo e raffinatissimo, come nella tradizione di casa, altro tassello pregiato dell’esperienza vitivinicola emblematica di Samuele Heydi Bonanini. Uvaggio di Bosco e Rossese bianco, note di pesca sciroppata, miele all’eucalipto e zest di cedro al naso, bocca succosa, salmastra, mai ammiccante, chiusa con ritorno bocca succoso-salmastra, con ritorno fruttato-agrumato.
NATURALE
BIO VIO
Riviera Ligure di Ponente DOC Pigato MaRené 2022
Certificata bio dal 1989, l’azienda di papà Aimone Giobatta e di mamma Chiara, insieme alle figlie Caterina, Camilla e Carolina. è sinonimo di dedizione. Undici ettari di vigne, da cui proviene anche questo Pigato in purezza di piacevole opulenza, un bel compendio, lucido e intenso, di caratteristiche varietali, naso di chinotto, susina gialla, fiori di zagara, sambuco e tocco ammandorlato sul finale. Bocca iodata, ritorno fruttato-floreale.