La Notizia
Un team All Star per l’Osteria di Birra del Borgo
Tra le numerose novità del panorama gastronomico capitolino, l’apertura dell’Osteria di Birra del Borgo era tra le più attese. Non solo perché si tratta del primo di una serie di locali (probabilmente anche oltre i confini nazionali) che il birrificio creato da Leonardo Di Vincenzo nel 2005 a Borgorose e di recente acquisito dal colosso mondiale AB-Inbev ha in progetto di lanciare, affiancando alla birra una cucina di livello. Ma soprattutto per il “peso” dei nomi coinvolti oltre a quello del birrificio.
Portando avanti una linea già anticipata negli anni scorsi da Birra del Borgo – non ultima l’iniziativa “Chef Bizzarri” che ha coinvolto diversi chef in serate di abbinamento con le birre più fantasiose del birrificio – il progetto dell’Osteria punta infatti in maniera sempre più decisa sul dialogo tra birra e cucina e per farlo ha chiamato a raccolta molti compagni di squadra e fornitori che da tempo collaborano con il birrificio per sperimentazioni ed eventi.
Primo tra tutti Gabriele Bonci, pizzaiolo-chef e panificatore che ha sposato appieno il progetto e ha coordinato l’intero “menu atipico”: a sorpresa niente hamburger – che vanno per la maggiore in altri locali del genere – ma toast, bruschette e crostini, selezioni di salumi e formaggi, patate fritte e pure polpette e pinzimonio di verdure.
Tanta pizza, naturalmente: quella in teglia, piuttosto croccante, servita in tranci nella versione tradizionale e “ciaccata” (farcita all’interno), con proposte classiche e più elaborate (come quelle farcite con carciofi e prosciutto crudo o con burrata, pomodori secchi e rucola) o che sposano in maniera decisa pizza e cucina come quella con crema di ceci, baccalà e latte di pecora che fa parte del percorso di degustazione “atipico”. A supervisionare il forno è infatti Luca Pezzetta che torna a riproporre l’indovinata “formula-degustazione” con cui si era fatto conoscere al Bersagliere, ristorante dei Castelli Romani.
Ma all’Osteria c’è spazio pure per la cucina: dagli antipasti come l’arrosto di fungo cardoncello o il carciofo alla giudia con la genziana, ai secondi sostanziosi come il gallo al tegame o la vacca ai ferri; senza dimenticare i saporiti primi piatti come le orecchiette al ragù di maiale e finocchietto o “Carciofi e ricotta... nel raviolo” con burro e mentuccia, che portano a Roma la cucina curata ma verace dei fratelli Irma e Marco Valente (che hanno già sperimentato con successo l’abbinamento tra birra e cucina al ristorante Taberna di Palestrina) e sono rigorosamente a base di pasta che più fresca non si può.
Diversi degli oltre 300 mq del locale – arredato in stile insieme metropolitano e “naturale”, con legno e metallo, che ricorda da vicino quello della tap-room interna al birrificio inaugurata la scorsa estate a Borgorose, e arricchito anche dalle esposizioni temporanee di artisti a cura della galleria d’arte romana Varsi – sono infatti dedicati alla produzione in loco di birra e altro: non solo la piccola “sala cotta” con un impianto da 350 litri, con tanto di botti di legno e anfore in terracotta per fermentazioni e affinamenti sperimentali, ma anche uno spazio dedicato alla preparazione quotidiana della pasta fresca affidata a Irma Valente e il forno a vista.
Per il resto, come dicevamo, si fa affidamento su una serie di piccoli ma fidatissimi produttori e allevatori: gli ortaggi de Le Spinose, azienda bio della Sabina; l’extravergine di Itrana di Alfredo Cetrone; le uova di galline nutrite con semi di canapa da Silvia Bambagini Oliva a Massa d’Albe, poco lontano da Borgorose; la carne di maiale e ai salumi dei fratelli Roccia del Pork’n’Roll; l’agnello di Giovanni Valente a Palestrina; i formaggi del Caseificio di Campo Felice e molto altro ancora, senza dimenticare le farine bio del Mulino Marino dal Piemonte e dei Molini del Ponte dalla Sicilia.
Non meno attenzione, naturalmente, viene dedicata al bicchiere. Anzi il grande bancone rettangolare circondato da sgabelli è il principale protagonista della sala, dividendo la zona lounge con cuscini e divani e la sala ristorante vera e propria che ha anche una saletta privée riservata a eventi speciali o tavolate.
Ben 24 le spine, tra cui 4 linee a pompa, dove a rotazione vengono proposte le birre di Birra del Borgo (incluse alcune limited edition) e una piccola selezione di birrifici ospiti, italiani e stranieri.
Ma c’è spazio anche per i cocktail – sempre a base birra – firmati dai bartender usciti dall’accademia del noto locale romano Jerry Thomas, che ha messo a punto un’intrigante drink list decisamente sperimentale con proposte come il Rubus in Fabula a base di Gin e Rubus, birra ai lamponi di Birra del Borgo.
Indirizzo
Osteria di Birra del BorgoVia Silla 26a - 00192 Roma (Prati)
Sempre aperto – dalle 12.00 alle 2.00
Tel. +39 06 8376 2316
Mail: osteria@birradelborgo.it
Il sito web del ristorante