LAU di Vite in Rosa
L’azienda
Incontrare una donna che sprigiona l’entusiasmo di Sara Carniel non è usuale. Ci troviamo al centro di uno dei più bei panorami viticoli del paese, tra quelle colline che l’Unesco ha riconosciuto come Patrimonio dell’umanità. Non a caso, perché qui il Prosecco, vino troppo spesso omologato a definizioni che non gli rendono giustizia, concede la sua migliore espressione. La storia di Vite in Rosa, che come marchio nasce un paio d’anni fa, è comunque una di quelle con solide basi familiari.
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Con una peculiarità che ci racconta Sara: “Abbiamo una tradizione particolare, tutta femminile. Nonna Angelina aveva questi terreni con i vigneti e questa casa e la maggior parte di questi furono lasciati alla mamma, non in linea con l’usanza che vedeva sempre in primo piano i maschi. Una donna molto emancipata insomma, indipendente, proprio come mamma, con quel suo carattere allegro, socievole e senza pregiudizi.”
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Ripristinata la piccola, deliziosa casa tra le rive sopra San Floriano dove adesso l’azienda ha sede, Laura, nota come la signora con il cappello, è stata un’antesignana dell’ospitalità. “Avrebbe voluto fare il suo vino, ma ha sempre conferito le uve per tanti anni, fino a quando io e mia sorella abbiamo capito che era arrivato il nostro momento, così abbiamo iniziato a produrre con il nostro marchio. Due etichette, per ora almeno: un Prosecco Superiore Docg Extra Dry, Lau in onore di nostra mamma e Amia, Prosecco Rosé. Già trent’anni fa lei avrebbe voluto un rosé che per lei rappresentava il vino della seduzione femminile.”
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Questo concentrarsi sulla femminilità non è però un vezzo, perché Sara e la sorella Giuliana sono impegnate su diversi fronti in progetti sociali legati alle donne in difficoltà; non solo, perché il grande sogno, ci racconta Sara, è di realizzare corsi di viticoltura gratuiti dedicati al pubblico femminile: “È un mestiere che bisogna imparare, ma avendo pazienza c’è una grande opportunità, perché non si trova manodopera e questo lavoro consente di organizzarsi anche a una donna impegnata con figli e famiglia: si lavora al mattino presto ed è gratificante e terapeutico, perché si sta sempre in mezzo al verde e alla natura. E si può dare una svolta alla propria vita.”
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Proprio come ha fatto lei, dandosi da fare dopo esperienze professionali diversissime. Ora Vite in Rosa occupa 4,5 ettari di vigneti, per la maggior parte vitati a Glera e con un appezzamento di Pinot Nero con un’età media che supera i 45 anni. Orientati per lo più a est e a sud, i versanti collinari sono protetti dalle Prealpi Venete. Diversi sono gli strati sopra la roccia: argille, marne, fanghi, sabbia, conglomerati di origine calcarea e arenarie, frutto di un processo di milioni di anni nei quali fondali marini sono emersi originando gli attuali, caratteristici rilievi che in parte sono stati modellati anche dai ghiacciai dolomitici i cui sedimenti sono ancora presenti.
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I vini
È un luogo di forti escursioni termiche, dove l’uva è coltivata in modo tradizionale ma con la massima attenzione a ridurre al minimo i prodotti fitosanitari, e i lavori in vigna sono esclusivamente manuali.
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In vendemmia si seleziona grappolo per grappolo. La vinificazione prevede una pressatura soffice, la flottazione dei mosti e la fermentazione a 17-18°; l’affinamento e la sosta su fecce nobili durano tra i 4 e i 5 mesi. La presa di spuma prevede 40 giorni in autoclavi di acciaio inox. Dopo l’imbottigliamento il prodotto riposa in vetro per un mese. Il risultato è LAU, opera prima che si rivela come un extra dry di alta qualità, con un grado zuccherino ben mitigato da una nota sapido-minerale, elegante nei suoi tipici sentori di mela Golden e fiori bianchi e con un aroma di glicine al naso.
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Intramontabile come aperitivo, va provato anche con primi a base di frutti di mare e -perché no- con una delicata carne bianca.
Indirizzo
Vite in Rosa