I migliori vini d'Italia secondo Luca Gardini
ROSSORICASOLI
Chianti Classico DOCG Gran Selezione Castello di Brolio 2019
Uno degli alfieri della ricerca di casa Ricasoli, censita fin dall’alto medioevo, poi dal 1141, con testimonianze scritte, nella stessa zona dove sorge il rinomato e ameno Castello di Brolio. Siamo nel comune di Gaiole in Chianti, nella tenuta più estesa della zona del Chianti Classico. 1.200 ettari totali, di cui 240 di vigneto e 26 coltivati a ulivo. Un lavoro di zonazione di rara importanza che ha in questo Gran Selezione uno dei suoi frutti più prelibati. Sangiovese in purezza da tre vigneti collocati nei dintorni del Castello, espressione di tre diversi suoli. Amarena al naso, tocchi di eucalipto e pepe nero. Palato con tannini sapidi, densità, persistenza con ritorno balsamico.
Bastonaca
CERASUOLO DI VITTORIA CLASSICO DOCG 2019
Una bella realtà che nasce nella contrada omonima, a Vittoria di Ragusa, su un antico palmento del Settecento dove Silvana Raniolo e Giovanni Calcaterra, insieme all’enologo Benedetto Alessandro, dal 2007 producono vini da varietà autoctone, accanto a piccole produzioni di uve internazionali, puntando sulla genuinità del frutto, sulla croccantezza e sulla freschezza. 15 ettari di viti allevate ad alberello, retaggio di un’antica tradizione enoica. Un percorso fatto di ricerca, ambizione e grandissima passione. Un Cerasuolo di Vittoria, questo, che colpisce per i suoi profumi puliti e netti, con richiami di lampone, sfumature di rosa selvatica e richiami di macchia mediterranea. In bocca piacevole sapidità, con una nota fresca che esalta le note di agrumi rossi, con chiusura mentolata e di grande bevibilità.
Carpineto
Toscana IGT Farnito 2016
Non soltanto Chianti, nel progetto (ora ampio ed eterogeneo, distribuito in 5 tenute) di Carpineto, che nasce a Greve in Chianti alla metà degli anni ’60 del secolo scorso da un’iniziativa di Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, in testa il preciso intento di produrre vini dal taglio internazionale. Il che significa avanguardismo sia in campagna che in cantina, con l’applicazione di tutte le più moderne tecniche di produzione. Oggi, più di 50 anni dopo, i principi rimangono gli stessi, come dimostra pienamente questo Cabernet Sauvignon in purezza, dal grande impatto gustativo. Marasche sotto spirito al naso, con tocchi di sottobosco, alloro, liquerizia e cannella. Bocca salmastro-sapida, con ritorno fruttato-balsamico, bella persistenza.
BIANCO
Terracruda
Bianchello del Metauro Boccalino 2021
Fratterosa, frazione della provincia di Pesaro-Urbino, il territorio che Terracruda, con il suo progetto destinato a valorizzare la produzione varietale. Quindi Bianchello del Metauro, vitigno della tradizione recentemente rilanciato, ma anche Sangiovese, Aleatico e Pergola, capace di raccontare questo territorio magico, stretto tra morbide colline e il mare. Questo Boccalino, Bianchello biologico, è l’incarnazione di quello che il terroir può regalare in termini di potenzialità. Fiori di acacia e gelsomino, tocchi di pera abate e timo fresco al naso, la bocca è sapido-salata, con ritorno floreale-fruttato e bella lunghezza.
SIDDÙRA
Vermentino di Gallura DOCG Spèra 2020
Luogosanto, piccola gemma medievale del gallurese, un angolo di Sardegna incantato, dalla storia, non soltanto vinicola, antichissima. Una cantina ‘nuova’, che tuttavia, in appena una quindicina di anni, si è riuscita a ritagliare un ruolo importante nella viticoltura, regionale e non solo, anche per la solidità del progetto di recupero. Una bottiglia, questa, che sa di sole e di mare e condensa tutta la magia del gallurese. Pregevole affinamento sulle fecce fini per circa 30 giorni, capace di fare sprigionare tutto il potenziale varietale del Vermentino. Naso che si apre su sensazioni di pesca tabacchiera, con tocchi di macchia mediterranea e biancospino. Beva sapido-salata, molto croccante, con ritorno floreale.
BOLLICINE
Ca’ di Camilla
Metodo Classico Ca’ di Camilla
Valbiano, provincia di Forlì-Cesena, non esattamente il centro dell’universo enoico peninsulare. Tuttavia, in questa splendidamente rigogliosa, vocatissima ansa del fiume Savio, incorniciata dalle colline, Ca’ di Camilla produce vini fin dal 1886. Soprattutto Sangiovese in purezza, per cui l’azienda è ricercata già all’inizio del ‘900, poi, in una visione moderna della viticoltura, anche con le bollicine, di cui è un esempio lampante questo eccellente Sangiovese in purezza vinificato in bianco, da 24 mesi sui lieviti, beverino e intenso. Note di ribes rosso al naso, con tocchi di zest di arancia e tiglio, con tracce di iris, la bocca è croccante-densa, sapida, molto persistente.
Lunae
Metodo Classico Cuvée Lunae
Una splendida realtà che risale alla fine degli anni ’60 e che si deve alla grande intraprendenza di Paolo Bosoni, che proprio qui, a Ortonovo in provincia di La Spezia, ovverosia in Lunigiana, quella terra, orograficamente caratterizzata dai Colli di Luni, che unisce la bassa Liguria all’alta Toscana, decide di fare attecchire le sue idee vitivinicole. Grande interprete delle uve territoriali, Vermentino su tutti, vini che sanno di mare e di agrumi, proprio come questo Metodo Classico da 26 mesi sui lieviti, blend di Albarola e Vermentino. Cedro, ginestra e mela rossa al naso, beva sapida, croccante, con bella tensione e ritorno agrumato-floreale.
ROSATO
SAN SALVATORE
Paestum IGT Vetere 2021
Il magnifico, avanguardistico progetto di Peppino Pagano, capace di raccontare il territorio impagabile e inedito del Parco Nazionale del Cilento in termini di vini. Soprattutto varietali, resi in versioni di grande lustro e perfezione tecnica, come dimostra questa ennesima ‘hit’ di casa, un Aglianico in purezza che cresce all’ombra degli spettacolari templi di Paestum. Naso con note di ribes rosso, poi macchia mediterranea e timo citrino, con sferzate di pepe rosa. Sorsata sapido-salmastra, con ritorno fruttato-officinale.
DOLCE
Pellegrino
Passito di Pantelleria DOC Nes 2021
Una storica, gloriosa realtà che si incarica, fin dal 1880, di valorizzare il territorio di Marsala, ora arrivata a superare i 150 ettari vitati, con una produzione di grande ricchezza, varietà e completezza in ambito di varietali isolani. Questo passito, da zibibbo in purezza, non fa eccezione, una bottiglia capace di trasportare, con appena un sorso, sulla florida bellezza di Pantelleria. Zest di arancia candita al naso, con tocchi di mandorle tostate e fiori di zagara, sfumature di chinotto e tiglio. Bocca succosa, salmastra, con ritorno agrumato e della frutta secca tostata.
NATURALE
DANIELE PORTINARI
Veneto IGT Tai Rosso 2018
Daniele Portinari, uno dei grandissimi personaggi del vinnaturismo in Italia, una filosofia profondamente radicata nel concetto della viticoltura come gesto di trasmissione. Vinificazioni naturali, macerazioni decise, che spiccano in questo Tai, davvero iperterritoriale: naso di ribes nero, tocchi di sottobosco e pepe in grani, bocca denso-croccante, con tannini salmastro-sapidi.