Vini, Birre e Drink Wine Reporter

Luca Gardini: ecco i vini più buoni d’Italia, le 10 bottiglie della settimana. Undicesimo numero

di:
Luca Gardini
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I 10 vini della settimana di Luca Gardini

Undicesimo Numero


ROSSI


1.Fontodi

Colli della Toscana Centrale Rosso IGT Flaccianello della Pieve 2018


Indubbio come famiglia Manetti abbia costruito con grande costanza, fin dal suo arrivo a Panzano, nella celeberrima ‘conca d’oro’, nel 1968, una cantina sostenibile, di indubbio pregio ed affidabilità nel livello qualitativo della produzione. Al di là dell’affermatissimo Chianti Classico DOCG, questo Flaccianello è da anni uno dei migliori esempi di cosiddetto ‘Supertuscan’, da 100% Sangiovese. Grande selezione in vigna, poi affinamento in piccole botti di rovere per 24 mesi. Piccoli frutti rossi al naso, ribes rosso, tocchi di eucalipto e finale di noce moscata. Il sorso è denso, croccante, intenso, con tannini salati. Grande persistenza e ritorno fruttato-speziato.

2.Canalicchio di Sopra        

Brunello di Montalcino DOCG Riserva Canalicchio di Sopra 2016


Una delle cantine che hanno accompagnato il ‘fenomeno’ Brunello fino alle dimensioni attuali, ovverosia Canalicchio di Sopra, attivo fin dal 1962, ora affidata alle competenti mani di Francesco Ripaccioli, affiancato da Marco e Simonetta. Siamo nel quadrante nord-est della ‘collina’, sede di alcune delle espressioni più raffinate e concentrate della tipologia. Ricchezza e complessità per una Riserva da anni ai vertici della categoria. Da Vigna Vecchia Mercatale e Vigna Casaccia, sulle bucce per 28 giorni in acciaio, poi almeno 42 mesi in rovere di Slavonia. Marmellata di lamponi al naso, tocchi salmastri di olive taggiasche, finale sulle note del ginseng. Bocca con tannini iodati, persistenza e ritorno fruttato.

3.Azelia

Barolo DOCG San Rocco 2018


L’ormai ultracentennale storia nella viticoltura di famiglia Scavino, con Luigi come sempre affiancato dalla moglie Lorella e poi dal figlio Lorenzo, nella più classica delle imprese familiari, vera e propria linfa per tutto quello che le Langhe significano per il mondo del vino. Questo, uno dei prodotti più raffinati di casa, da piante di 65 anni, un vino di grande potenza ma anche succosità e tipicità varietale, un vero monumento al terroir di Serralunga. Ribes nero al naso, tocchi di eucalipto, poi sfumature di rabarbaro. Bocca di densità e tensione, con tannini sapidi e finale con ritorno balsamico e lunghissima persistenza.

BIANCHI


4.Villa Medici

Custoza DOC Costantia 2020


Casa di famiglia Caprara, ovverosia Villa Medici, sfrutta le ultime propaggini delle vocatissime colline moreniche dove hanno sede le vigne coltivate per portare avanti la straordinaria tradizione del Custoza DOC. Questo Custoza DOC Costantia 2020, per l’appunto, un vino davvero sorprendente, prodotto di un blend di Trebbiano, Garganega, Bianca Fernanda e Manzoni Bianco, una piccola gemma affinata molto semplicemente in solo acciaio. Mela verde, note di basilico e gelsomino al naso, che chiude con belle sfumature iodate. La bocca è molto fresca, salata, con retrogusto agrumato-officinale e lunga persistenza.

5.Villa Raiano

Greco di Tufo DOCG Ponte dei Santi 2018


Borgo di Raiano, cuore dell’Irpinia, dove nel 1996 famiglia Basso fonda la propria cantina, con l’intenzione di valorizzare la produzione in un territorio ai tempi fuori dalle rotte più battute del mondo vinicolo. Ora, nella nuova sede a San Michele di Serino, gli intenti sono i medesimi, territoriali, vinificati in purezza, con grande rispetto varietale. Come dimostra questo Greco di Tufo, vinificato in acciaio, con sosta sulle fecce fini per 12 mesi. Susina gialla, tocchi di timo cedrino e fiori di zagara al naso, teso e denso al palato, salino, con bella persistenza e ritorno fruttato-floreale.

BOLLICINE


6.Kettmeir

Alto Adige DOC Spumante Metodo Classico Brut Rosè Athesis 2018


Una casa vinicola dalla storia ultracentenaria, creata con il preciso intento di rilanciare la spumantistica in una zona, quella di Caldaro, dalla chiara vocazione. Questo blend Pinot Nero/Chardonnay proveniente per l’appunto dalla Bassa Atesina e dall’Oltradige è la chiara conferma di una vocazione. 24 mesi sui lieviti, fragolina di sottobosco al naso, con tocchi di gelsomino e noce moscata, bocca salmastro-sapida, di bella croccantezza e tensione, finale con ritorno fruttato-floreale e persistenza.

7. Ca’ del Bosco

Franciacorta DOCG Dosage Zero Vintage Collection 2017


Una ‘firm’ di grande autorevolezza, quella guidata con stile inconfondibile da Maurizio Zanella, che a partire dalla fine degli anni ‘60 è riuscita a riscrivere, insieme ad un altro manipolo di coraggiosi e visionari imprenditori, la storia enologica di un territorio di grande vocazione come la Franciacorta. Tra le tante, compiute creazione di casa, questo Dosage Zero Vintage ha ancora le stimmati del mito moderno. Blend ‘completo’ a base Chardonnay, 48 mesi sui lieviti, note di bergamotto e mela Golden al naso, con sfalcio di campo e ibisco, la bocca è di densità e tensione, salmastra, con ritorno agrumato-officinale.

ROSATO


8.Graci

Etna DOC Rosato 2019


È indubbio che la storia di ritorno alla terra di Graci, la ‘seconda vita’ di Alberto, ora affiancato dalla sorella Elena, dopo laurea in economia e precoce carriera nella finanza a Milano, sia sempre fascinosa. Da quei primordi all’inizio del secondo millennio, dove i viticoltori in zona si contavano sulle dita di due mani, ne è passata di acqua sotto ai ponti. Quello che è certo è che in Contrada Arcurìa, pendici dell’Etna, si continua a produrre vino di grande peculiarità, con stile inconfondibile. Questo rosato, da Nerello Mascalese in purezza, allevato ad alberello sul versante nord, ne è l’esempio lampante. Fragoline di bosco, tiglio e fiori gialli al naso, bocca salmastro-sapida, persistente, con ritorno fruttato.

DOLCE


9. Piccoli

Recioto della Valpolicella DOCG Adone


Quei 10 ettari in Monte La Parte sono lo scenario dove famiglia Piccoli coccola un terroir unico ed identitario, caratterizzato da suoli con grandi affioramenti di roccia calcarea, capaci di dare vita a vini di ottima struttura. Questo Recioto, da uve Corvina, Corvinone, Rondinella, Oseleta, Molinara e Croatina dal Cru Monte La Parte, affinato in acciaio, poi in rovere grande per almeno 60 mesi senza filtrazione, è un grande classico della tradizione. Amarena sotto spirito al naso, tocchi di pepe bianco, bocca di freschezza e densità, con ritorno fruttato-balsamico.

NATURALE


10. STEFANO AMERIGHI

Cortona DOC Syrah 2018


Probabilmente ‘il’ grande Syrah italiano, quello di Stefano, viticoltore in Cortona, ma soprattutto, inaspettatamente, la collocazione perfetta per il ‘gioiello del Rodano’. In vigna stretti principi biodinamici, in cantina dalla pigiatura con i piedi, ai travasi manuali, all’assenza di correzioni chimiche, alle fermentazioni naturali di splendido controllo, un lavoro complessivo di grande finezza, per un vino affinato in legno e cemento per 24 mesi dal tratto distintivo, marasca al naso, con sferzate di maggiorana e noce moscata, bocca di spessore, con tannini salmastri e profondità.




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