Camparino in Galleria
Atmosfera sofisticata, fuori dal tempo. Varcare le porte di questo locale vuol dire concedersi un attimo di pausa, ristoro, sospensione. Sì, perché qui dentro, come per magia l’orologio sembra fermarsi. Sarà l’eleganza e la gentilezza del personale, la storia che si respira in ogni angolo, ma decidere di fermarsi al Camparino vuol dire abbracciare una parte della storia di Milano, del lustro di quell’epoca passata, entrarne in contatto intimamente, percepirne tutta la sua energia positiva.La storia
Il suo patrimonio si intreccia indissolubilmente con il passato della storia di Milano e con i movimenti artistici del XX secolo. Dopo l’Unità d’Italia, nel 1897 viene ultimata la Galleria Vittorio Emanuele e all’angolo, verso il Duomo, Gaspare Campari crea il suo caffè. Sarà nel 1915 che il figlio Davide fonda Camparino, un “fratello maggiore” del caffè Campari.
Sala Spiritello
Qui intellettuali, artisti e celebrità si mescolano alla gente comune. Un ascensore della società, alto e basso si intrecciano, rendendo questo locale il fulcro della vita milanese. Camparino è infatti testimone della nascita di tendenze, movimenti culturali e sociali importanti per la vita della città meneghina da quel momento in avanti.
Sala Spiritello
La cucina
Il Camparino è senza dubbio da sempre insegna dell’aperitivo milanese, ma non solo. Oggi alle redini della cucina c’è lo chef Paolo Rollini, classe 1983, di origini piemontesi. La sua proposta ha gusti decisi e incisivi, sapori che tengono conto dell’esigenze di una clientela variegata. Due proposte gastronomiche diverse: quella del Bar di Passo e quella del ristorante più strutturato e adatto per una cena tranquilla.
Paolo Rollini
La prima opzione è pensata per essere agile e in linea con il concept del luogo, che propone piatti come il club sandwich e l’hamburger di fassona con pane alla barbaietola, ottimi da degustare magari con uno dei classici drink signature della casa, seduti nel dehors, vista Duomo. Se invece si vuole optare per una cena con menu degustazione c’è la sala Spiritello, al primo piano, dove vengono proposti piatti in abbinamento ai cocktail, oltre l’ampia carta dei vini.
Hamburger di Fassona
“Ogni piatto ha il suo drink”, spiega Tommaso Cecca, Store Manager e Head Bartender. “Il food piaring sta diventando centrale. Sono tanti anni che proviamo a portare i cocktail a tavola e ora ce la stiamo facendo. C’è molta curiosità e apertura sul tema, anche se l’Italia è la terra del vino e alcuni clienti si spaventano anche solo con due drink in abbinamento”.
Club sandwich
I drink e i piatti
Tante possibilità per spaziare con il food pairing, divertirsi a tavola e fare un’esperienza gastronomica completa. “Con i cocktail possiamo giocare ancora di più con le consistenze, la sapidità, l’acidità, sfumature che magari non troviamo nel vino”, continua Tommaso Cecca. “Un’esperienza molto divertente per chi si siede a tavola”.
Maccheroncino ripieno ai crostacei, foiolo e crema di fagioli rossi
Babà rum, agrumi e gelato alla crema
Ecco che nascono abbinamenti come il Risotto alla milanese con il Campari Seltz o il Calamaro confit, cavolfiore, cima di rapa e arancio con la Champagne colada o l’Osso buco “riso al salto” allo zafferano abbinato a Milano - Torino.
Manzo e Vitello Crudo e cotto
Ed è proprio in connubi come questi, che omaggiano Milano e le sue origini, che si crea la magia: in un boccone, in un sorso si percepisce tutta la maestria di chi ha capito che non c’è nulla di più straordinario che far poggiare le basi dell’innovazione sulle fondamenta solide del passato. Ricordo, passione, voglia di evolvere con intelligenza. In Camparino e nella sua offerta c’è tutto questo, una bellissima ri-scoperta sotto le vetrate di una delle Gallerie più belle al mondo.
Foto per gentile concessione di Camparino
Indirizzo
Camparino
Piazza del Duomo 21 20121 Milano, Lombardia
Tel: 02 8646 4435
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