Liquori e distillati Mixology

Quali sono i 10 whisky più leggendari del mondo secondo il miglior bar manager italiano, Benjamin Cavagna del 1930

di:
Giovanni Angelucci
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Il Whisky

Il whisky appaga i palati esigenti, è il distillato più venduto al mondo e secondo gli esperti bevitori è il prodotto che più di altri è in grado di regalare emozioni. Le sue origini sono da rintracciare nel basso Medioevo scozzese di cui vi è addirittura traccia in un documento, presumibilmente il primo,  del 1494; trattasi di una quantità d’orzo destinata alla distillazione di “uisge beata” (acqua di vita) nei confronti di un frate, praticamente un materiale formale di consegna.

Nel 1707 ci fu l’annessione della Scozia da parte dell’Inghilterra, le ingenti tasse colpirono la produzione del whisky e gran parte della produzione “si rifugiò” nelle campagne. Data da ricordare il 1824, anno in cui la distilleria di Glenlivet, nella contea di Moray in Scozia, ottenne la prima licenza ufficiale. La tragedia della fillossera nel 1863, poi, fu il colpo di fortuna per i produttori di whisky che, in mancanza di uva per le produzioni di cognac destinate alla nobiltà inglese, sugellarono la fabbricazione del distillato d’orzo.


Diverse sono le tipologie, certamente il più celebre rimane quello scozzese diviso tra Single Malt, più pregiato poichè ricavato dalla distillazione di solo orzo in una singola distilleria, e Blended whisky, proveniente dalla miscela di whisky di malto prodotti in varie distillerie. C’è poi il più levigato irlandese, il “perfetto” giapponese, il canadese e l’americano prodotto non da malto d’orzo ma da mais o dalla segale (Rye whiskey)Insomma, in tutti i lati del mondo il whisky gode di una massiccio apprezzamento e consumo, specialmente nella sua patria, la Scozia.


Noi abbiamo deciso rendergli omaggio consigliando alcune delle più prestigiose bottiglie mai prodotte che hanno fatto la storia, e ci siamo fatti guidare da una figura di spicco della miscelazione mondiale, profondo conoscitore della materia: Benjamin Fabio Cavagna, Bar Manager del 1930 a Milano, 25esimo nella World's 50 Best Bars, appartenente allo stesso gruppo di Iter, Mag Cafè, Backdoor43, Barba e Farmily (azienda di botanical spirits che si occupa anche di consulenze), nonché collezionista di whisky.

Fotografia di Fawless.life


Fotografia di Fawless.life


I primi sono delle chicche rintracciabili sul mercato, i secondi delle perle che solo chi conosce davvero questo mondo può apprezzare (e forse trovare).

Whisky reperibili




  • Talisker 15yo: un grandissimo esempio di whisky moderno prodotto da una distilleria storica come Talisker;

  • Kilchoman Machir Bay Farmily Vatting: distilleria che dà la possibilità a realtà indipendenti di avere una piccola porzione del whisky della loro distilleria. Ne esce un divertente mix di torba e morbidezza;

  • Kilkerran 8yo Cask Strength: un’interessantissima espressione di un whisky giovane ma con un carattere deciso;

  • Dream Primavera: imbottigliamento indipendente italiano e progetto innovativo nel mondo del whisky. In questo caso selezione di Royal Brackla Distillery a 55.6 gradi;

  • Mortlach 18yo: distilleria storica, whisky classico, spirito elegante.




Whisky Irripetibili




  • Brora 37yo: distilleria chiusa, anima eterna. 

  • Kilkerran 15yo Single Cask: botte di porto che ospita un whisky etereo e dal sapore infinito.

  • Macallan 10yo cask strength: l’identità di questa distilleria espressa all’interno di una bottiglia ora introvabile.

  • Cragganmore 21yo Chateau Lafitte Cask Cadenhead: il whisky che mi ha ricordato più di tutti il perchè amo lavorare al bar.

  • Mortlach Samaroli 1988: come ricordare e commemorare una delle figure più influenti nella storia del whisky in Italia.



“Il mondo del whisky è troppo ampio per poterlo descrivere in poche parole. Ciò che caratterizza questo distillato è lo stretto legame con la storia e la cultura di un territorio così rude, così identitario, così magico. Le Distillerie in Scozia possono veramente descrivere questo popolo come  i cerchi degli alberi descrivono la vita dell’albero stesso. Per questo che è giusto conoscere sempre più la storia del whisky: per apprezzarla e rispettarla”, parola di Benjamin Fabio Cavagna

Wine Reporter

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