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Quantità e qualità, in estrema sintesi: questo il responso di Liv-Ex Power 2020, il benchmark di mercato realizzato prendendo in considerazione i volumi e i valori mossi da ogni singolo brand, il prezzo medio ma anche la variazione delle quotazioni ed il numero di singoli vini (sia etichette che annate) sul mercato. Quantità perché non era mai capitato d’avere ben 17 italiani in classifica, qualità perché sul podio mondiale, al terzo posto, c’è Gaja, seguito da Sassicaia al quarto posto, ma meritano una doverosa menzione anche i grandi miglioramenti fatti registrare da molti altri marchi.La classifica stilata analizzando quanto accaduto nel periodo compreso tra l’1 ottobre 2019 ed il 30 settembre 2020, ha evidenziato l’ottimo stato di salute della produzione nostrana. Scorredo la lista capitanata da due grandi nomi di Borgogna quali Domaine Leroy e Domaine Leflaive, saltano all’occhio i passi in avanti di quasi tutti i nostri rappresentati, posizionatisi meglio di quanto avvenuto l’anno precedente, da Gaja (dal 34 al 3) a Sassicaia (dal 7 al 4), passando per Ornellaia (dal 91 al 6), Masseto (dal 72 al 9) e il Solaia di Antinori (dal 71 al 13).
La crescita è stata però di tutto il movimento italiano nel suo complesso: ben 17 brand rispetto ai 9 dello scorso anno, compresi i due marchi che hanno scalato, a livello mondiale, più posizioni, ovvero la piemontese Luciano Sandrone, salita dalla posizione 277 alla 62 con un incredibile guadagno di 215 posti in classifica e la Tenuta Greppo di Biondi Santi, passata dalla 219 alla 55 (+164). Altri rappresentanti nostrani sono il Tignanello di Antinori (35), Giacomo Conterno (51), Bartolo Mascarello (63), Casanova di Neri (67), Fontodi (71), Poggio di Sotto del gruppo Collemassari di Claudio Tipa (74), Vietti (75), Tua Rita (88), Bruno Giacosa (89) e Quintarelli (95).
Un importante e prestigioso attestato di qualità per i grandi nomi del vino italiano, in testa anche per quel che concerne altri parametri, con quello relativo all’aumento di prezzo, che pone al vertice assoluto la cantina piemontese Ca’ Nova che ha registrato una crescita del 28% dei prezzi medi dei suoi vini, davanti ad un altro nome di valore del Veneto come Romano Dal Forno (aumento superiore al 19%). Una classifica letteralmente dominata dal nostro paese, che può annoverare tra i primi 10 anche G.B. Burlotto (+15,8%), Solaia (+14,4%) e Conti Costanti (+12,9%).
Fonte: Wine News