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Clonare il Sassicaia? Dalla Bulgaria il tentativo del Domaine Boyar con il marchio “Bolgarè”

di:
Luca Sessa
|
SassicaiaVerticalePandolfini

La Notizia

È giunta in questi giorni sul tavolo della Commissione Europea l’interrogazione prioritaria presentata dagli europarlamentari PD Paolo De Castro e Simona Bonafé, relativa alla domanda di registrazione presentata dalla società bulgara Domaine Boyar che, secondo i rappresentanti a Bruxelles del nostro paese, rappresenterebbe un tentativo di sfruttare la fama del Sassicaia: “Nel 2017 la società bulgara Domaine Boyar, tra i maggiori esportatori di vini bulgari sia in Europa che negli Stati Uniti, ha depositato domanda di registrazione del marchio “Bolgarè”, per vini e bevande alcoliche. Questo marchio è evocativo delle Doc Bolgheri e Doc Bolgheri Sassicaia, soprattutto da un punto di vista fonetico, finendo per sfruttarne indebitamente la notorietà sul mercato, visto anche l'utilizzo delle stesse varietà di uve, Merlot e Cabernet, utilizzate per il Sassicaia e la Dop Bolgher” hanno dichiarato i due eurodeputati.


Non c’è quindi pace per l’emblema della categoria dei “supertuscan”, la cui denominazione d’origine Doc Bolgheri fu creata ad hoc proprio per il Sassicaia nel 1984: questa vicenda segue infatti quella relativa all’intervento della Guardia di Finanza di Firenze che ha intercettato e sgominato una organizzazione che imbottigliava vino siciliano utilizzando confezioni ed etichette contraffatte immettendole sul mercato come Sassicaia 2015, etichetta nominata nel 2018 da Wine Spectator quale migliore al mondo. Una truffa dal controvalore stimato in 2 milioni di euro.


Tornando alla vicenda più recente, c’è da registrare il parere negativo dell’Ufficio europeo per la proprietà intellettuale che ha ritenuto che l’opposizione presentata dal Consorzio per la tutela dei vini Bolgheri Doc non sia suffragata da sufficienti ragioni che possano motivare un intervento nei confronti del marchio Bolgarè. Tuttavia il regolamento Ue 1308/2013 protegge le Dop dalle eventuali evocazioni della denominazione: Bolgheri è infatti un nome geografico è conseguentemente protetto dalle norme comunitarie contro le usurpazioni. “La Commissione europea è l'organo deputato a vigilare sulla corretta applicazione dei regolamenti. Non possiamo quindi accettare che alcuni produttori possano infrangere liberamente le norme in vigore nel mercato unico” hanno concluso De Castro e Bonafé.

Fonte: ilsole24ore




Wine Reporter

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