Mondo Vino

La Borgogna che non c’è più: i produttori scomparsi che hanno fatto la storia della regione vinicola più importante al mondo

di:
Vincenzo Donatiello
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vini borgogna chenon esistono

I Vini

Dopo aver affrontato gli emergenti da tenere assolutamente d’occhio in quel della Côte d’Or, sono andato alla ricerca di quei Domaine che per vicissitudini varie non esistono più.

Produttori che hanno fatto la storia della regione, in alcuni casi, e altri meno noti ma assolutamente degni di ricerca e racconto.



DOMAINE HENRY JAYER


Il Mito assoluto, la leggenda, un uomo che ha praticamente costruito da solo il destino di una vigna, il Cros Parantoux a Vosne-Romanée, che nessuno aveva mai ritenuto degno di nota.

Conosciuto per il suo stile di vinificazione basato su assenza del raspo e macerazione delle uve a freddo prima delle fermentazioni. L’ultima vendemmia ufficiale è stata il 2001, ma molti vini non hanno più visto la luce dal 1987 come il Nuits-Saint-Georges Les Murgers.

Fortunatamente i nipoti Emmanuel Rouget (e figli) e Cécile Tremblay ne hanno raccolto la classe!

I prezzi delle bottiglie di Jayer sono oggi lontane dalle possibilità dei comuni mortali, vedasi asta Zachys dedicata alla cantina di Giorgio Pinchiorri: tre bottiglie di Cros Parantoux del 1985 sono state vendute a oltre novantamila euro!!! Vorrei lanciare un messaggio all’acquirente: è il mio anno di nascita e credo nella filantropia!



DOMAINE RENE ENGEL


Pochi vini hanno una riconoscibilità e un timbro che portano la memoria a intercettarli tra tanti. Uno di quei produttori con questo timbro è stato Rene Engel.

Ultima vendemmia prodotta la 2004 e vigne poi passate al Domaine D’Eugenie, ma questa è un’altra storia.

Anche la produzione di Engel si è sempre concentrata tra Vosne-Romanée e Flagey-Echezeaux, con vini che erano un osanna alle spezie. Fino a 5-6 anni i prezzi erano altini ma ancora abbordabili, oggi ci si avvicina a circa mille euro per un Village e poi a salire.

Mi ritengo fortunato ad aver assaggiato molto di questo Domaine, recupero quanto mi manca di Jayer!



DOMAINE CHARLES NÖELLAT


Rue de La Fontaine 15 a Vosne-Romanée è oggi sede di uno dei Domaine mito di Borgogna e meta di pellegrinaggio. Di chi sto parlando? Naturalmente di Madame Leroy. Nel 1988 acquistò questo Domaine per affinchè portasse  il suo nome e che sarebbe andato ad affiancare la Maison de négoce e il Domaine d’Auvenay. Più che affiancarli, il Domaine ha fatto da traino per una delle storie più grandiose di questa regione.

Vinificatore legato al terroir e di mano classica, ha sempre realizzato vini di grande tipicità. Cercate le sue bottiglie e tenetevi pronti a sborsare fino a tre-quattromila Euro per il suo Romanée-Saint-Vivant.

Ho scoperto da poco che bottiglie più recenti recitano Charles Nöellat in etichetta, in particolare è facile imbattersi in vini del 2002 e 2008. Ecco, non hanno nulla a che vedere con la storia di questo Domaine, ma sono vini acquistati già in bottiglia e rivenduti dagli eredi di Nöellat.



DOMAINE MOINE-HUDELOT


Domaine di proprietà del maggiore dei fratelli Hudelot, è stato gestito fino alla vendita del 2008 da Daniel Moine Hudelot. Il parterre delle vigne era di quelli di alto lignaggio: Les Charme e Les Amorouses a Chambolle Musigny, Bonnes Mares e Musigny.

Lo stile dei vini era ricco e fitto e oggi le bottiglie in commercio sono ancora abbordabili.

Che fine hanno fatto i vigneti? Sono andati ad arricchire il monte vigne del Domaine de La Pousse d’Or.



DOMAINE JACKY TRUCHOT


Jacky Truchot raggiunse il cugino Henri Mauffrey, nel Domaine di quest’ultimo, nel 1961, dopo la guerra d’Algeria. La gestione passò completamente a lui nel 1978 alla morte di Mauffrey. Truchot è sempre stato famoso per il suo stile senza mezzi termini: niente raspo, niente macerazione a fredda, rese altissime e i suoi vini sono sempre stati considerati come una delle punte più tipiche del comune di Morey-Saint-Denis. Ma la produzione non si fermava solo a questo Village, tra i vini prodotti figuravano Clos de La Roche Grand Cru e Chambolle Musigny 1er Cru Les Sentiers.

Ritiratosi nel 2005, ha ceduto le vigne a David Duband tramite un finanziatore. Le ultime bottiglie reperibili sul mercato stanno vedendo i prezzi alzarsi a ritmi vertiginosi.

Wine Reporter

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