Mondo Vino

Quando la degustazione on line diventa esclusiva: brindare con la 168esima edizione di Krug Grande Cuvée

di:
Tania Mauri
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krug

La Notizia

Il lockdown nazionale non ha fermato il mondo del vino. Se tutti i ristoranti, le pizzerie, i bar e i pub italiani sono stati chiusi tra fine febbraio e inizio marzo per frenare il rischio contagi, gli amanti del vino e le aziende di settore si sono mobilitate per non trascurare i loro appassionati che quest’anno dovranno, probabilmente, rinunciare a gite enoturistiche, degustazioni in gruppo, visite in cantine e con i produttori.

Non ha fermato l’e-commerce, che anzi ha visto un incremento (+19,1% la vendita di vino online da lunedì 30 marzo e domenica 5 aprile), e le consegne a domicilio gestite direttamente dalle enoteche, dagli alimentari e dai ristoratori.

Olivier Krug


Julie Cavil


C’è anche però chi si è organizzato con degustazioni digitali mirate come quella che c’è stata in questi giorni con la 168esima edizione di Krug Grande Cuvée dove sono stati coinvolti giornalisti e clienti per assaggiarla e sviluppare alcune tematiche legate al mondo Krug. Un’ esperienza originale, stimolante e singolare, che ha visto protagonisti Olivier Krug, sesta generazione della famiglia Krug, e Julie Cavil, neo Chef de cave della maison dopo Eric Lebel e da 13 anni in azienda.


Di questa 168ème Édition di Krug Grande Cuvée - idea nata nel 1843 dal sogno di Joseph Krug di offrire il miglior Champagne ogni anno, indipendentemente dalle variazioni climatiche - colpiscono subito due numeri: 2012 e 1996.  Per il 2020 sono stati assemblati 198 vini selezionati da 11 annate diverse - il più giovane risale alla 2012, mentre il più vecchio è degli anni ’90, esattamente del 1996. Il 2012 è stata un “ottima annata” ma con un raccolto limitato, a causa di una serie di eventi meteorologici che hanno colpito la regione: durante l'inverno e la primavera i vigneti hanno sofferto per gelo, piogge e temporali, per poi affrontare la stagione di maturazione più asciutta dal 1974 e questo ha portato a un calo del 20% nella produzione dei grappoli. Dell’ annata del 1996 è stato “sacrificato” un Pinot Noir del 1996 proveniente da Verzenay, una leggenda capace di supportare molte altre riserve in questi anni e che ben si sposa con l’acidità del 2012. Una 168ème che Joseph Krug avrebbe chiamato la nuova Cuvée Numero 1 e che Oliver definisce come “un equilibrio di precisione, abbondanza e acidità. Mio zio, che aveva un alto senso dell'umorismo, rispondeva così ogni volta che qualcuno gli poneva questa domanda: il dosaggio è come il trucco di una donna: ti accorgi quando non c’è, ma quando è fatto bene non lo noti neanche. Il dosaggio è una piccola sfumatura, una punteggiatura necessaria nella creazione di qualsiasi Champagne”.

Di colore dorato luminoso e perlage vivace, gli aromi sono quelli di fiori appena sbocciati, agrumi, frutta matura e secca, come anche marzapane e pan di zenzero, con sentori di noce, nocciola, zucchero di canna, composta di frutta agrumata, mandorle, brioche e miele. Una promessa di ricchezza dall’acidità spiccata sin dal primo sorso e dalla freschezza inattesa, una Cuvée di grande evoluzione che, come tutti gli Champagne, si arricchirà ulteriormente con il passare del tempo.


Si è parlato anche di sostenibilità e global warming: “abbiamo ricevuto le nostre certificazioni ISO nel 2004 e i vigneti di Krug sono certificati sostenibili. Siamo costantemente alla ricerca di modi per ridurre al minimo il nostro impatto sull'ambiente supportando la biodiversità, aiutando i nostri coltivatori a ottenere la loro certificazione sostenibile e senza erbicidi. Con i nuovi sviluppi in costante aumento, è uno sforzo continuo” spiega Oliver, parole rafforzate da Julie e ribadisce che “la natura non si ferma e abbiamo continuato a lavorare in vigna, malgrado il difficile momento storico che sta attraversando tutto il mondo, Champagne compreso. Per la creazione della Cuvèe dell’annata passata, la 2019, il mio team ha dovuto lavorare separatamente dando vita a un’edizione che quando uscirà sarà la prima creata virtualmente”. Una visione ottimista la loro, in divenire, “perché dalle grandi crisi possono nascere grandi opportunità”.

Wine Reporter

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