Il 20 maggio 2025 segna un momento sospeso nel tempo: esattamente 501 anni dopo l’acquisto della storica tenuta, nasce Collezione 1524, una linea di vini che non è solo frutto di passione e dedizione, ma un tributo vivo a cinque secoli di sapere, di terra respirata, di tradizioni tramandate e di audaci visioni future.
La storia
Villa Calcinaia è il cuore della famiglia Capponi, poiché il conte Sebastiano Capponi - attuale proprietario insieme ai fratelli Tessa e Niccolò - dal 1992 non solo rappresenta la trentasettesima generazione, ma continua imperterrito e con altrettanto entusiasmo la tradizione di famiglia, occupandosi direttamente della conduzione dei circa duecento ettari di proprietà, ponendo in questo modo un legame a dir poco sorprendente nel territorio chiantigiano.

Una famiglia la cui vicenda si fonde, senza possibilità di separazione, con la storia stessa di Firenze: dapprima mercanti di lana e seta, poi nobili mecenati delle arti, infine attori eminenti della Repubblica, del Rinascimento e del Granducato. La loro ombra si scorge per la prima volta nel lontano 1052, evocata da un antico documento che narra la vendita di una vigna nel territorio senese. Sarà invece attorno alla metà del Quattrocento che la loro presenza si radicherà nelle terre della Val di Greve. Ed è nel 1524 però che comincia il vero racconto agricolo di questa nobile e antica stirpe: l’acquisto di “quattro poderi con casa da signore” che segna l’inizio di una lunga e appassionata vicenda rurale, che farà della Fattoria di Villa Calcinaia un luogo emblematico della vita fiorentina e, soprattutto, dell’anima più autentica del Chianti.

Cava di selce è il suo significato e il calcio, non a caso, rappresenta il filo conduttore tra i diversi terreni: nelle parti basse che digradano verso il fiume Greve si nota chiaramente la presenza di sabbie, mentre per le zone più elevate il galestro e l’alberese la fanno da padrone. Da allora, l’amore per la vite e la terra si è trasmesso come un’eredità silenziosa ma fervente, di generazione in generazione, fino ai giorni nostri, dove il conte Sebastiano, avvalendosi della preziosa consulenza enologica di Federico Staderini, conduce con acume e sensibilità una realtà splendida e viva: poco più di trenta ettari di vigneto (suddivisi in microparcelle in ragione delle forti differenze fra i suoli, dell’altezza sul livello del mare - da 200 a 350 metri - e delle esposizioni); dieci di oliveto e un centinaio di bosco, in un equilibrio perfetto tra ambiente, natura e biodiversità.
La Collezione 1524

Il 20 maggio 2025 segna un momento sospeso nel tempo: esattamente 501 anni dopo l’acquisto della storica tenuta, Sebastiano, insieme ai fratelli Niccolò e Tessa, apre un nuovo capitolo nella storia della famiglia Capponi. Nasce Collezione 1524, una linea di vini che non è solo frutto di passione e dedizione, ma un tributo vivo a cinque secoli di sapere, di terra respirata, di tradizioni tramandate e di audaci visioni future. È una collezione che affonda le radici nella memoria e si slancia verso l’ignoto, capace di unire l’anima più autentica del territorio a un tocco sperimentale. Al cuore di tutto ciò c’è una figura luminosa: Luisa Vonwiller, bisnonna e fonte d’ispirazione. A lei, al suo spirito libero e alla sua mente ardente di idee, Sebastiano dedica questa linea come si dedicherebbe una poesia. Nata in una famiglia colta e cosmopolita, Luisa cresce infatti respirando arte e pensiero. La circondano intellettuali, scienziati, poeti: da Alessandro Manzoni a Carlo Cattaneo, da Vincenzo Monti a tanti altri che hanno acceso la Milano ottocentesca di un fermento unico.

Figlia e nipote di uomini visionari – come August Vonwiller, Console Generale della Repubblica Elvetica e fondatore di una banca che sarebbe poi divenuta sede della Banca d’Italia – eredita un senso profondo dell’iniziativa e dello stupore. Botanica, alpinista, fotografa quando nessuna donna ancora lo era, esplora mondi inattesi con passo deciso e mente aperta. La sua era una curiosità che sfidava il tempo, un’intelligenza viva e una creatività naturale che la rendevano unica. Il matrimonio con Piero Capponi, nel 1891, non fu solo un’unione d’amore, ma la fusione di due visioni: la solidità della terra toscana con l’inventiva del pensiero europeo. Oggi, a distanza di secoli, i vini della Collezione 1524 desiderano raccontare la sua essenza: la forza gentile di chi sa osare, l’eleganza di chi ascolta la natura e la trasforma in arte, il coraggio di chi ha sognato oltre il proprio tempo.
I VINI DELLA LINEA 1524

Mauvais Chapon – Metodo Classico
Sulle pendici di Villa Calcinaia, là dove il paesaggio si increspa in fresche vallecole silenziose, nascono le uve di Sangiovese colte nella loro giovinezza più fragrante. Dalla pressatura soffice dei grappoli interi si estrae solo il cuore del mosto, il fiore, ben prima di raggiungere le rese consuete. Il vino che ne nasce è un'armonia di equilibrio e complessità, guidato da un'acidità luminosa che ne esalta la vivacità e la purezza espressiva.
Tor Solis – Chenin Blanc
Dalle uve di Chenin Blanc del vigneto Roberto, nel podere Le Refie, prende vita un vino che racconta il respiro dei monti del Chianti: primavere fresche, estati dai contrasti netti, inverni severi e autunni intrisi di pioggia e riflessione. Il bouquet si apre su note di lime, fiori bianchi, sottobosco e una vibrante salinità. Al sorso si rivela deciso e profondo, con un finale che avvolge e invita. Come certi caratteri forti, ha bisogno di tempo e aria per dischiudersi e offrire la sua anima più complessa.
Casarsa – Super Tuscan (Merlot)
Un Merlot nato per caso nel 1967 e cresciuto nel cuore delle colline di Villa Calcinaia, che oggi si rivela come un gesto intenzionale del destino. Affinato per almeno due anni in barriques, sprigiona al naso aromi che si espandono con grazia, accarezzati dall’aria nel calice. Al palato mostra una struttura solida, ma accogliente, in cui i tannini si intrecciano con eleganza alle altre componenti. È un vino che parla con accento internazionale, ma il cuore – quello – è tutto toscano.
Le Refie – Marsanne, Viognier, Gewürztraminer
Il podere Le Refie custodisce i vigneti più alti, rivolti ad est e posati su sabbie antiche. Qui nascono le uve Marsanne e Viognier della vigna Adelaide, impreziosite dalla fragranza seducente del Gewürztraminer. Il vino che ne scaturisce è un omaggio ai grandi bianchi di Rodano, Alsazia e Loira: morbido, ampio, sensuale. I suoi profumi floreali si trasformeranno nel tempo in richiami di albicocca secca, miele dorato, resina e pietra focaia. Perfetto da sorseggiare al termine di un pasto, accanto a formaggi nobili, o più in là nel tempo, da solo, contemplando il respiro delle medesime ondulazioni del Chianti Classico.
Il sito web di Villa Calcinaia
