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Da palazzo settecentesco a resort di lusso con suite, ristoranti e azienda agricola: la metamorfosi gourmet di Varignana

di:
Alessandra Meldolesi
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Copertina Palazzo di varignana

Un unicum alle porte di Bologna: fra, suite, giardini ornamentali, ristoranti e Spa, Palazzo di Varignana coccola i suoi clienti con i migliori prodotti del territorio e un occhio di riguardo per la sostenibilità.

Palazzo di Varignana

Il rinascimento di Bologna non è iniziato con il recente riconoscimento Unesco a 14 portici, che pure ha innescato una ripresa bruciante del turismo. Fra coloro che hanno ordito le tele per questo piccolo miracolo, in virtù del quale una città per tanti versi strategica sta cambiando pelle, c’è Carlo Gherardi, fondatore di una struttura ricettiva pazzesca alle porte della città.


Prima di convertirsi all’Horeca, Gherardi era un affermato imprenditore nel campo del Fintech, con uffici sparsi per i quattro continenti e la valigia sempre pronta per l’aereo successivo. È stato così, viaggiando senza requie per ragioni d’affari, che si è formato il suo approccio al settore e si è caricata la pila di nuovi desideri. Sempre dal punto di vista del cliente esigente.In America poi c’è una consuetudine”, racconta. “Se una persona è stata fortunata nella sua esistenza, a un certo punto vorrà fare qualcosa che porti i risultati di una vita di lavoro laddove affondano le proprie radici, per lasciare un’eredità al futuro”. Ed è esattamente quel che è successo a Varignana.

Foto di Massimo Fuligni



Palazzo Bargellini Bentivoglio era già lì dal 1705: una residenza nobiliare fra colline così integre e piacevolmente curvacee, che quasi non sembra di stare a un passo dal capoluogo emiliano. Prima ancora qui transitava la via Emilia; si coltivavano le piante della civiltà, la vite e l’ulivo, spazzate via dalla piccola glaciazione. Tanta storia, recuperata con la tenacia di un archeologo dell’Italian lifestyle, grazie al restauro del castello di campagna e dei casali contadini che lo circondavano, nonché alla riqualificazione dei terreni agricoli, riportati alla loro vocazione originaria.


Solo il giardino ornamentale, parte del Network Grandi Giardini Italiani, vanta 76 specie di querce e un labirinto firmato da Sandro Ricci, che sfuma naturalmente nel parco. Il paesaggio stesso, insomma, è opera di Gherardi e della sua opera di bonifica e riqualificazione.



L’edificio principale, commissionato dal conte Orazio Bargellini a Francesco Angellini, il più celebre architetto della Bologna settecentesca, ospita un grande centro congressi, 7 sale meeting e numerose altre salette più raccolte, oltre alle collezioni d’arte del fondatore, esposte nella Wunderkammer, fra cui risalta il mosaico claternate di epoca romana. Passaggi sotterranei lo collegano a cinque complessi abitativi, che finiscono per disegnare un borgo diffuso di 140 camere e 5 villette dotate di giardino e piscina privata. Tutt’intorno si stendono 300 ettari di terreno, adibito a parco, frutteto, uliveto, orto, noccioleto, vigneto e perfino a coltivazione di zafferano.



Da qui arriva una cornucopia di prodotti interamente elaborati in loco: è ormai celebre e celebrato l’olio da cultivar autoctone, nostrana e ghiacciola, che ha strappato importanti premi nazionali e internazionali; ma ci sono anche il vino, le confetture, i succhi spremuti direttamente dagli orti della casa.



Sono protagonisti dei ristoranti del resort, diretti dallo chef Francesco Manograsso: l’Aurevo Pool Restaurant, la trattoria Le Marzoline, il lounge bar con le sue terrazze aperte. In futuro, forse, anche un fine dining, per il quale Manograsso avrebbe tutte le carte in regola.



L’altro fiore all’occhiello della struttura è la Spa Versana, dove il territorio, dal quale si distillano i prodotti per i trattamenti, entra in comunicazione con il mondo e i suoi diversi rituali wellness. La superficie è di 3800 metri quadrati, comprensivi di percorso umido fra saune e bagni turchi, piscine, cava di oro bianco (sale) e grotta dei calanchi, in omaggio al territorio, palestra, campi sportivi dove praticare tennis, squash e paddle.



Ma a Palazzo di Varignana si può anche montare su bici a pedalata assistita e giocare a golf: il resort dispone di un driving range con 11 postazioni per allenare il tiro lungo. Mentre ai bambini, che sono i benvenuti, sono dedicate aree gioco e attività speciali. C’è perfino una kermesse, il Varignana Music Festival, che si tiene ogni anno in loco.



Di fatto il progetto di benessere è totale grazie alla dottoressa Annamaria Acquaviva, dietista nutrizionista e farmacista, che lo articola in retreats sartoriali, considerando l’attività fisica, l’alimentazione, la qualità del sonno e avvalendosi del centro medico interno, dei trattamenti della Spa e dei menu bilanciati dei punti di ristoro.



Ma non è finita: proprio quest’anno dovrebbe arrivare la certificazione bio, mentre è in costruzione il frantoio per sigillare la filiera. Invece la cantina, incastonata in un anfiteatro naturale, è già operativa con la sua barricaia per il sangiovese e i pupitres per il Metodo Classico da pinot noir. Parola d’ordine: sostenibilità totale.


PALAZZO DI VARIGNANA

Via Ca' Masino, 611A- 40024 Varignana, Castel San Pietro Terme (Bologna)

Tel. +39 051 19938300 Fax +39 051

Sito Web

Foto per gentile concessione di Palazzo di Varignana


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