Dal recupero di un edificio del XIV secolo al progetto gastronomico di Berton: Vista Ostuni e la sua idea di ospitalità che non conosce stagioni, per un nuovo racconto della Puglia anche d’Inverno.
Esiste una Puglia che non vive solo d’estate, che non si esaurisce con l’ultima spiaggia libera e non svanisce quando il vento si fa più tagliente. Proprio qui, in quel fazzoletto di terra tra Valle D’Itria e Salento, c’è chi sta imparando a restare e a proporsi con continuità. Ed è dentro questo nuovo orizzonte che si inserisce Vista Ostuni - il nuovo cinque stelle lusso del gruppo Vista (con già Vista Lago di Como e Vista Verona) e parte del The Leading Hotels of the World - destinato a segnare un passaggio significativo nel modo in cui si interpreta l’ospitalità e la ristorazione nel Sud dell’Italia.

Dopo oltre due anni di lavori, l’hotel è stato inaugurato lo scorso luglio all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi (un edificio del XIV secolo rimasto inattivo per più di cinquant’anni). Una riqualificazione imponente, voluta dalla famiglia Passera e sviluppata nel pieno rispetto dell’impianto originario, in una posizione strategica: ai piedi della città di Ostuni, immerso nella Piana degli Ulivi monumentali e a venti minuti dall’aeroporto di Brindisi. Ostuni è per tutti la Città Bianca, con le sue stradine ripide e i panorami mozzafiato. Ma è anche una cittadina che, forse più di tutte, risente del contraccolpo del turismo di massa. In estate, stracolma fino all’orlo. Ma d’inverno cosa accade? Ed è proprio qui che Vista Ostuni vuole dare un punto di svolta, necessario ed etico, perché destagionalizzare un territorio e le sue strutture è il primo passo per favorire un turismo autentico.

Un edificio che non è un semplice contenitore di storia
Il passato di questa struttura è complesso e stratificato. Nel 1300 ospitava insediamenti religiosi, nell’Ottocento diventò ospedale e ricovero per indigenti. Nei primi decenni del Novecento, un imprenditore locale trasformò la struttura nella Manifattura Tabacchi ma la produzione si fermò nel 1968, travolta dalla concorrenza industriale. Poi il silenzio fino ad oggi, con una riapertura che simboleggia anche la volontà di ridar voce a una storia che ha inciso profondamente nella comunità. «Questa apertura è una tappa importantissima in quello che è stato per noi un percorso emozionante», ha dichiarato Bianca Passera, Presidente del Gruppo. «Dal momento in cui abbiamo scoperto questo edificio storico, ne abbiamo riconosciuto l’incredibile potenziale. Restaurarlo è stato un vero atto d’amore che ci ha permesso di onorarne l’eredità».

La struttura e il senso prezioso dell’ospitalità
A guidare il progetto lo studio milanese RMA – Roberto Murgia Architetto, già al fianco del brand Vista sin dalla sua nascita. Cinque piani per 6.000 m² interni, 1.200 m² di terrazze, tre ettari di giardini. Gli ambienti conservano soffitti a volta fino a sette metri (tanto da prestarsi a splendide aree soppalcate), archi in pietra locale, aperture ampie che incorniciano paesaggio e luce. Gli artigiani del posto hanno lavorato materiali quali pietra, cotto, legno e ferro per preservare l’anima originaria dell’edificio.


Il risultato è un equilibrio misurato, in cui la tecnologia che si affianca a un cinque stelle lusso rimane una presenza che quasi passa inosservata tanta è l’opulenza dei dettagli. Sono 28 le camere – di cui 19 suite – che ritrovano nelle grandi finestre veri punti di osservazione su quel dedalo di casette bianche che fanno di Ostuni la sua più famosa cartolina. Il disegno paesaggistico porta la firma di Erik Dhont che ha voluto, con convinzione, dare continuità al territorio in una sorta di spazio verso l’infinito.


Salendo su fino all’ultimo piano ci si imbatte infatti in un giardino pensile con tantissime piante mediterranee, l’Infinity Bar e una piscina panoramica riscaldata. È il rooftop con la sua vista a tutto tondo, tra cielo, mare, ulivi e pietra bianca. Di piscine però ce ne sono altre due: una grande con il suo inconfondibile mosaico a scacchi, immersa nel giardino e anch’essa riscaldabile, e quella incastonata nella splendida e intima spa dove godere dei trattamenti firmati Biologique Recherche. Ogni comfort dunque non è che un invito a scoprire e vivere la Puglia tutto l’anno, anche nella stagione fredda.

In cucina una firma inconfondibile, quella di Andrea Berton
Vista Ostuni non è solo grande hôtellerie ma anche momenti di piacere a tavola con una proposta che si snoda in tre percorsi: Berton al Vista - Chiostro Bar - Bianca Bistrot. Al mattino, nella sala del Berton al Vista prende vigore la colazione, con le sue proposte dolci e salate. Dalla cucina arrivano piatti espressi che strizzano l’occhio all’international breakfast, mentre in sala fioccano i prodotti del territorio: ricottine calde, burratine, focacce baresi e poi ottimi prodotti da forno, tra pasticciotti e torte della tradizione.

E la sera? Il nome lo anticipa già, introducendo l’inconfondibile firma dello chef stellato Andrea Berton che qui non si è voluto limitare a riprodurre la cucina tipica, ma l’ha integrata nel suo stile. Il ristorante Berton al Vista, aperto solo a cena, è il luogo in cui avviene l’incontro fra i suoi piatti iconici e le materie prime del territorio. Due i menu degustazione: Tra Olivi e il Mare (7 portate per un mix di sapori più audaci) e Vista Territorio (5 portate di piatti classici rivisitati). Nei piatti si evince con chiarezza il dna dello chef che si esprime magnificamente con i suoi iconici brodi, qui di pecora o di foglie di carciofi e menta. La cucina, affidata all’Executive Chef Giuseppe Aresta (coadiuvato dal Sous Chef Antonio Pio Del Franco), parla la lingua del territorio con qualche vezzo di modernità.

I piatti
Gli amuse bouche si aprono con una piccola “cartellata” in versione salata (acciughe e limone) che anticipa l’essenza di oliva di Cerignola, ricoperta da burro cacao e pronta a schiudersi in bocca. Gli antipasti descrivono il mare e la terra: la carnosità dell’ostrica grigliata, con la sua nuvola croccante di amaranto, si contrappone poi all’acidità della carota di Polignano a Mare, che si fa strada tra una brunoise in agrodolce e una salsa al prezzemolo.



Ricci di mare, salicornia e veli di calamaro si fanno avvolgere dalla ricca granulosità del cece nero, tra ditali e nero di seppia. Il merluzzo poi diventa un labirinto di sapori: le foglie ergono su le mura del sentiero con, tutt’intorno, le salse di cime di rapa e clementina. La portata di carne si fa largo con l’olfatto: a tavola, l’essenza di rosmarino bruciato affumica il fegatino d’agnello. Poi chutney di prugna e crema di cicoria per premere sull’acceleratore del sapore (già intenso) della carne d’agnello. Il pre-dessert omaggia la Puglia con una rivisitazione del caffè leccese, sotto veste di spuma soffice. Ma il dolce è tutto di Andrea Berton: è così che su briciole di pasta biscotto prende forma l’iconico uovo di cioccolato, a racchiudere il cremoso di yogurt e il cuore morbido di mango.


Il racconto gastronomico risulta diretto, coerente e mai autoreferenziale. La sala, che d’estate gode di un affaccio diretto verso il mare blu dell’Adriatico, d’inverno si racchiude nelle sue grandi vetrate, a creare quasi uno spazio sospeso. Accanto, il Chiostro Bar, con il bel camino e la bottigliera scenografica, pensato per un angolo di conversazione e, perché no, contemplazione. Qui il Bar Manager Valentino Gallitelli si diverte nel preparare drink classici con incursioni del territorio: c’è lo spritz fatto con il Verdeca o il Gin Tonic con infuso di friggitello, il Negroni con il Primitvo o il Gin con foglie di basilico fresco. Il posto ideale anche per un aperitivo con finger espressi della cucina che non perdono mai di vista la qualità, a partire dal bao bun con tartare di ricciola fino alla scagliozza fritta con cipolla caramellata. Infine, il Bianca Bistrot con la sua proposta all day long, fresca e accessibile con la sua ampia scelta vegetariana.

Un nuovo modo di raccontare la Puglia
Vista Ostuni parla di una Puglia che non vuole essere codificata come meta stagionale ma che vuole diventare un modello dello stare bene sempre. Ne sono la prova la serie di eventi pensati per vivere appieno lo spirito del Natale, a partire dall’Afternoon Tea del Chiostro Bar (disponibile per tutto il mese di dicembre e fino all’Epifania). “Ad oggi Ostuni è senz’altro il nostro progetto più ambizioso e significativo”, dichiara Luigi Passera, CEO del Gruppo. E in effetti Vista Ostuni rappresenta una cesura: unire valore storico, servizio sartoriale, alta cucina e un approccio responsabile senza ricorrere all’estetica facile delle destinazioni estive. È una Puglia che non aspetta giugno per mostrarsi ma preferisce che le forme più mature dell’ospitalità di lusso si consolidino proprio con l’arrivo dell’inverno. E con la sua misura e la sua profondità, si inserisce perfettamente in questa nuova geografia turistica che non conosce stagioni.

CONTATTI
Via Giosuè Pinto, 0/A – Ostuni (Brindisi);
Tel. 0831 1815678;