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Nina Trulli Resort: l’oasi rurale per mangiare e dormire nei trulli. Orto, un inno alla Puglia

Contrada Tortorella, Monopoli (BA)

di:
Serena Curto
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Tra i trulli della Selva di Fasano, un’ex masseria del 1730 rinasce come oasi rurale e sostenibile. Qui riecheggia la sua filosofia in “silenzio, spazio, tempo”.

Immerso nella campagna ondulata della Valle d’Itria, a un passo dalla Selva di Fasano e non lontano dalle coste di Monopoli, Nina Trulli Resort si rivela lentamente, tra filari di Primitivo e uva fragola, come un piccolo villaggio di pietra in dialogo continuo con la terra. La sua anima rurale risiede in quella che un tempo era nota come Masseria San Francesco, risalente al 1730. Oggi rifugio di charme dove trulli e dettagli architettonici raccontano una storia di autenticità.

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Un borgo di pietra tra gli ulivi: Nina Trulli Resort

Risale allo scorso dicembre il subentro della nuova proprietà: Rosalinda Paparella che, insieme a suo marito Leonardo Chiechi, ha saputo portare avanti la visione originaria di Nina Trulli, innestando nuova energia e una più marcata sensibilità ecologica. Sarà la passione di Rosalinda per le strutture d’epoca o la voglia di stare al passo coi tempi, ma qui si respira il sentimento sincero di chi ama il passato e sa rispettarlo.

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Non c’è la volontà di piegarsi al turismo facile, quella che spesso (purtroppo) rincorre il “brand” Puglia e si lascia alle spalle la vera eccellenza del territorio. Tutt’altro, la sua essenza rimane impressa nel motto “silenzio, spazio, tempo”.  Oggi poi la struttura parla anche di sostenibilità concreta: niente plastica, compostaggio attivo, riduzione degli sprechi grazie a scelte green mirate, come la piscina in fibra di vetro o l’installazione di un futuro pozzo per l’orto. Nina Trulli non è un resort da toccata e fuga, va scelto e abitato. “Non si capita qui per caso” dice Rosalinda.

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Il terreno si estende per oltre cinque ettari e mezzo, su cui si ergono undici trulli perfettamente conservati. Due di essi, privi del caratteristico pinnacolo, erano un tempo granai. La cappella di San Francesco, oggi sconsacrata, è diventata un’accogliente sala lettura, con tavolini e una piccola vetrina di prodotti artigianali locali: miele di Altamura, olio extra vergine d’oliva, aceto di melograno prodotto con i 50 alberi della tenuta, essenze di fico mediterraneo.

Orto Ristorante: cucina autentica in un giardino aromatico

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Nel cuore del resort, all’interno di una vecchia rimessa per trattori ora trasformata in cucina modernissima, nasce Orto Ristorante: con un nuovo dehors ad accogliere i bei tavoli tondi in legno e le grandi vetrate che si affacciano sui filari del giardino aromatico. Alla guida, lo chef trentaduenne Angelo Borrelli, pugliese doc di Casamassima che ha lo sguardo appassionato e sereno mentre si racconta.

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Io qui sono felice. Ho l’orto, il giardino aromatico, la campagna. Per me è passione, non lavoro. Non sono nemmeno mai stato attratto dalle esperienze all’estero, voglio solo raccontare la Puglia vera e voglio farlo bene” dice. Qui non si lavora per stupire, ma per riconnettere il gusto alla radice. L’orto è il punto di partenza ma anche quello attorno al quale ruota tutto: la scelta dei semi, la cura delle varietà autoctone, la raccolta giornaliera, la trasformazione etica e no-waste. La sala è sobria ed elegante nel servizio ma a caratterizzarla è soprattutto il grande sapere, che si ritrova nei piatti e nei vini: in una carta da oltre 130 etichette, con un’attenzione meticolosa al territorio pugliese e ai piccoli produttori italiani ed esteri.

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I piatti

Il menu si articola in due percorsi: “Ingredienti Verdi”, totalmente vegetale, e “Il Viaggio Lento”, che parte dall’orto ma si spinge fino al mare e alla pastorizia locale. L’aperitivo apre già un mondo: circondati dai caratteristici muretti a secco, su un tavolino in pietra grezza, si sorseggia un ottimo drink al rosolio con zenzero, alloro e cedrina; poi un raviolo ripieno di cialledda; una tartelletta di carrube e olive Celline; una sfera di pane raffermo e patate con pecorino e, infine, un concentrato di mandorla amara di Toritto. Tra gli antipasti, da mangiare a mo’ di tacos, la crepe di farina di castagne e funghi con pesto di semi di zucca e pinoli, avvolta in una foglia di vite fritta. Più teatrale il barattiere con sorbetto di pala di fico d’India e spuma al latte di barattiere, chiuso dal kimchi di pomodoro dell’orto, esempio di fermentazione virtuosa.

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Un altro piatto-manifesto è quello con pomodoro, basilico e gazpacho al gin, costruito sulle varietà presenti in orto: dalla sfera di pomodoro allo scarto usato per il gazpacho, fino all’aria di basilico. Accanto, un piccolo panino al vapore con pomodoro e origano per una scarpetta perfetta. A colpire di questo piatto in realtà (così come di altri) è la premessa. L’ospite gode letteralmente di un posto in prima fila nell’orto: ci sono i filari del giardino aromatico, l’orto poco a sinistra e in tavola arrivano i cestini colmi di pomodori e basilico, in tutte le varietà, che poi si ritrovano nel piatto.

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È la volta del quadrato di peperone rosso con tartare d’agnello dell’Azienda Querceta, finocchietto di mare e gel di limone che unisce sapore iodato e freschezza. Il piatto con le due cipolle pugliesi (di Acquaviva e Margherita) è un piccolo poema slow food: gnocco con erborinato di capra, sferificazione d’aceto, brodo caldo versato al tavolo. Le portate principali parlano di radici e innovazione: dalla cicoria dell’orto, scottata alla plancha, con scampo crudo di Santo Spirito e tuorlo d’uovo, fino al pancotto di legumi e cicoria, arricchito da ravioli zero-waste ripieni di erbe amare e cotti in juice di verdure.

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Poi arriva la pecora, cotta sottovuoto, con un fondo dei suoi scarti, un tortino di bietola e patate e albicocca disidratata. Tra i secondi anche la melanzana in conserva e riduzione di Primitivo, con bruschetta all’origano dell’orto. Mentre il dessert al miele di Asfodelo chiude con una nota botanica: semifreddo, gel di limone, frolla al miele di mandorlo e ricotta mantecata. La piccola pasticceria è servita direttamente dallo chef: crumble di mandorle salate e miele di castagno, dolce e sapido come il territorio che rappresenta.

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Benessere e ospitalità nei trulli

L’ospitalità al Nina Trulli Resort è un’estensione naturale della filosofia di Orto. All’arrivo, una coccola sensoriale anticipa tutto: acqua aromatizzata con verbena, menta e limone, salviettine all’eucalipto. Piccoli gesti che predispongono all’ascolto del luogo. Le camere, sei in totale di cui tre suite, sono distribuite in trulli autentici e una ex stalla con ancora la mangiatoia originale. Ogni ambiente ha il proprio carattere ma tutti condividono un’estetica sobria, con il proprio patio privato: tessuti naturali, arredi in legno, ceramiche di Grottaglie e la pietra a prendersi la scena. Un ultimo trullo, una volta destinato alla stagionatura dei formaggi, oggi accoglie trattamenti benessere come massaggi e rituali di relax.

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Al mattino si inizia con la colazione rurale pugliese, servita tra il frutteto e il complesso dei trulli. L’atmosfera è impagabile e in tavola arrivano ricottine calde, bruschette di pane al cioccolato, stracciatella, pasticciotti, salumi all’acqua di mare, confetture, frutta di stagione e una selezione di uova a scelta. Nina Trulli però è anche relax e pace, tutto ha un ritmo lento e sembra che perfino le cicale cantino a voce bassa. Da un lato, il paesaggio asciutto dell’estate in Valle D’Itria dove il sole caldo indurisce la natura; dall’altro, l’elegante roseto all’inglese e il giardino delle erbe aromatiche in tutti i suoi colorati profumi. Al centro, la piscina e un servizio di pool lunch più espresso, tra carpacci di gambero rosso, gazpacho e verdure fresche. Nel pomeriggio, il piccolo menu “Controra” accompagna la quiete sotto la grande quercia secolare, mentre la sera si può scegliere tra la cena gourmet di Orto o quella più semplice del Patio, riservata agli ospiti del resort.

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Un luogo dove si mangia ciò che si coltiva, si dorme in trulli secolari, si respira il silenzio della campagna pugliese. Dove la modernità è al servizio della memoria e la sostenibilità non è solo semplice etichetta, ma prassi quotidiana. In un tempo in cui tutto è veloce, Nina Trulli e Orto offrono un ritmo lento. E la certezza che il lusso vero oggi sia tornare a ciò che è essenziale.

CONTATTI

Contrada Tortorella, 520 (70043) Monopoli (BA);

info@ortoilristorante.it;

Tel. 0802226831;

www.ortoilristorante.it - www.ninatrulliresort.it;

info@ninatrulliresort.it;

Tel. 3791545902;


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