Immersa nel verde a pochi chilometri da Firenze: un luogo di pace tranquilla, pieno di comfort all'insegna del lusso non urlato e della semplicità gentile. Tanti servizi per chi cerca il relax e per chi non riesce a stare fermo, e anche due ristoranti e un bar.
Il luogo
Immaginate di arrivare a inizio mattinata a Firenze Santa Maria Novella, e subito immergervi in città, tra il vociare delle persone, le bandierine delle guide turistiche per non perdere il proprio gruppo, magari fare un giro agli Uffizi, in Piazza della Signoria, e poi perdervi per il travolgente dedalo di vie del centro intriso di storia, sempre gremito di persone e - innegabilmente - caotico. Qui l'overtourism, di cui tanto si parla in questi mesi, è arrivato anni e anni fa. Giunge dunque quel momento in cui avete bisogno di una pausa dalle persone, dal caos, dal rumore. Villa La Massa è il luogo che soddisferà questa necessità alla perfezione.
In 15-20 minuti di auto arrivate in questa dimora medicea del XIII secolo, la cui area affaccia sull’Arno ed è circondata da colline che trasmettono serenità. Siete a Firenze, ma anche all’inizio della zona del Chianti.
Siete in Toscana e potete respirarla a pieni polmoni.
La struttura
Villa La Massa dal 1998 appartiene al gruppo Villa d’Este Hotels, che trova declinazione anche sul Lago di Como. Qui sulle rive dell’Arno, ci sono ben cinquantuno tra stanze e suites oltre a tre appartamenti privati, collocati in sei diversi edifici ammodernati nel tempo dalla proprietà, ma per i quali sono stati mantenuti intatti gli elementi più iconici della struttura originale e dell’arredamento, con alcuni picchi di giusta e moderata contemporaneità.
Se da un lato è il fiume a stabilire un confine naturale per l’area della villa, il complesso è immerso in un parco di 25 ettari e all’orizzonte è un panorama senza soluzione di continuità di vigneti e oliveti. La Villa è parte dell’associazione Grandi Giardini Italiani: splendido infatti è il suo Giardino dell’Iris, in omaggio al fiore simbolo di Firenze, un luogo di particolare quiete e dal profumo incantevole. Le zone comuni presentano una piscina riscaldata, una lobby, un bar, due ristoranti - L’Oliveto Bistrot e Il Verrocchio - che operano uno a pranzo e l’altro a cena (e sono aperti a ospiti esterni), ma anche una palestra attrezzata e l’Arno SPA per chi cerca il benessere totale.
Tante le attività proposte dal team diretto da Elisa Peroli, che arriva da molti anni di esperienza all’interno del gruppo Four Seasons, e che dal suo insediamento - inizio 2023 - ha portato una ventata di energia e idee. La struttura è aperta e operativa da fine marzo-inizio aprile a metà-fine ottobre; i mesi di chiusura sono utilizzati per la manutenzione, per apportare miglioramenti e per pianificare nuove attività per gli ospiti.
Le Attività
La giornata può essere trascorsa in totale relax a bordo piscina: c’è anche un menu, disponibile dalle 10 alle 19, dal quale potete ordinare pietanze o bevande mentre siete distesi su una delle sdraio a disposizione di chi soggiorna. L’Arno SPA permette di aggiungere ulteriore benessere con il suo bagno turco, sauna, terme con idromassaggio e docce sensoriali e un'area con due SPA suite - di cui una di coppia - per massaggi e trattamenti avvolti dai profumi della Toscana.
Tra le attività proposte ci sono anche le lezioni di cucina. L’obiettivo è quello di far divertire gli ospiti, non insegnare loro chissà quale piatto gourmet, ma regalare qualche consiglio per esempio su come realizzare i pici o come preparare un buon ragù. Insomma, non didattica, ma un passatempo divertente e una vera immersione nella cultura italiana e toscana. Presto sarà introdotta anche la raccolta manuale delle olive seguita dalla visita in frantoio con l’assaggio dell’olio nuovo; oro giallo già oggi utilizzato internamente dalla squadra di cucina. Spazio anche a lezioni di disegno e pittura nei giardini della villa.
Per chi invece proprio non riesce a star fermo, a breve distanza troverà un campo da golf, un tennis club e un maneggio dove poter fare corsi d’equitazione. Sono disponibili anche tour organizzati in Vespa o in auto (ma anche in mongolfiera!) per vivere al meglio la campagna toscana. Da non sottovalutare la presenza di una navetta shuttle che collega con il centro - zona Ponte Vecchio - e che parte dalla struttura e dalla città tra le 8 e le 20 una volta all’ora, disponibile su prenotazione first come first served: un modo comodissimo per raggiungere e/o tornare da Firenze.
La struttura è disponibile anche per l’organizzazione di eventi privati, anche di medio-grandi dimensioni: sono tanti i matrimoni celebrati in questa splendida tela incorniciata dalla natura. È qui che David Bowie e Iman si sono sposati nel 1992!
La proposta enogastronomica
L'Executive Chef è Stefano Ballarino che guida una brigata di 18 persone ed è incaricato, con il coordinamento del F&B Manager Andrea Alvarez, della gestione per l’intera offerta della struttura, dalla colazione, al menu servito a bordo piscina, passando per il servizio in camera e il brunch domenicale.
Stefano è all’interno del gruppo da molto tempo, da tre anni qui in Toscana, appare molto a proprio agio nel suo ruolo e all’interno del team di lavoro, questo si riflette sulla cucina e nel suo approccio con i clienti. Non manca mai il suo giro in sala tra i tavoli dei due ristoranti, sempre molto aperto e disponibile a soddisfare le curiosità e a ricevere osservazioni e suggerimenti. Da sottolineare il tasso di permanenza dei membri della sua squadra, nonostante si tratti infatti di una struttura stagionale, riesce da un paio d’anni a confermare praticamente tutti i suoi elementi. La qualità del lavoro e della vita dei dipendenti è sempre stata uno dei pilastri fondamentali del gruppo. Negli anni post-pandemici, questo aspetto è diventato ancora più rilevante e sentito, trovando pieno sostegno da parte dello chef. L’impostazione di chef Ballarino per i menu di tutte le insegne è quella di un grande dialogo con il territorio, in primo luogo in termini di ricerca del prodotto, con poche e utili divagazioni di percorso asservite al gusto finale. Inoltre, la costruzione dei piatti riflette l'influenza della Toscana, terra che ha accolto lo chef, unita alle sue origini trentine (e pugliesi!), nonché alle esperienze culinarie maturate in Inghilterra.
L'intelligente concezione dei vari menu proposti si basa sulla ricerca di una italianità semplice, ma mai banale, sublimata nella piccola carta Italianità perfetta per una clientela internazionale, che propone dei grandi classici come la parmigiana di melanzane o i pici cacio e pepe, e che è disponibile a Il Verrocchio e al bar, il Bar Mediceo. È Andrea Di Costanzo a dirigerlo, una piccola bomboniera, che vanta una breve cocktail list divisa in due sezioni, una dedicata alla storia della Villa e ai suoi illustri ospiti, come il Like a Virgin dedicato alla cantante Madonna. L’altra sezione Como-Firenze propone drink raffinati creando una connessione tra le due strutture del gruppo.
Merita una menzione anche la ricca colazione servita nella sala de Il Verrocchio. Uno splendido buffet che spazia dal dolce al salato vi attende ogni mattina: torte, biscotti, waffle, pancakes, prosciutti, salmone, frutta fresca e secca, oltre all’angolo brioches e pane, e tanto altro. In aggiunta, il servizio al tavolo prevede tè, caffè e una scelta tra due succhi di frutta realizzati in casa, oltre alla possibilità di ordinare uova preparate in tutti i modi. Presente anche un’ampia sezione di prodotti senza glutine confezionati.
L’Oliveto Bistrot
La proposta più informale e più toscana della struttura è qui, a pochi passi dalla piscina riscaldata, in un ambiente rilassato con la possibilità di pranzare anche all’aperto, sotto un bel patio che ripara dal sole nelle giornate più calde. Il menu si sposa perfettamente con l’atmosfera: antipasti freschi, primi e secondi che spaziano dalla carne al pesce, senza una ricerca di un piatto “forzatamente” vegetariano, anche perché è la tradizione ad aiutare, tra pappa al pomodoro e pici all’aglione.
Interessante anche la proposta di pizze, dalle classiche fino a qualche spunto dal territorio come la Toscana, con prosciutto crudo locale, pecorino e rucola. Abbiamo assaggiato i riccioli toscani con un ragù bianco campagnolo, un sugo realizzato con le rigaglie di pollo, godurioso nel condire un formato che si fa avvolgere perfettamente. Degno di nota anche il gelato, interamente realizzato in casa, con un sorbetto al cioccolato che esalta al meglio i sentori del cacao e un notevole pistacchio di Bronte.
Il Verrocchio
Questa insegna - aperta come le altre anche a chi non soggiorna qui - si presenta con la sua terrazza coperta affacciata sull’Arno: uno spazio che sa essere intimo e perfetto per una cena a lume di candela, ma che si presta anche a tavolate più conviviali. Le sale interne grazie alle loro grandi vetrate permettono una magnifica vista, soprattutto al tramonto, sulle colline circostanti.
La proposta è raffinata e ben bilanciata per essere all’interno di un struttura ricettiva. Si trovano piatti puramente toscani, Italianità, e qualche piatto “di ricerca”, che si avvicina a un’idea di fine dining accessibile anche ai palati meno allenati. Insomma, un menu in grado di soddisfare sia la clientela internazionale in cerca di Toscana, ma anche avventori locali che vogliono fuggire dai classici. Il servizio è perfettamente dosato con degli sprazzi di energia e cortesia brillante di Vassilis, cameriere di origine greca, che intrattiene gli ospiti con una gentilezza d’animo e una spontaneità uniche. Lo chef per alcuni piatti ha suggerito un servizio alla russa per valorizzare ancor di più il lavoro della sala, come la Fiorentina tagliata davanti agli ospiti, o ancora l’impiattamento del piccione alla Wellington.
La cantina, in fase di revisione ed espansione, è collocata su due sale al di sotto del ristorante, ed è ben fornita tra Toscana, Italia e internazionale, e può ospitare anche cene più intime o degustazioni.
Può così iniziare la cena che suggella il vostro ristoro lontano dal caos: in sottofondo un pianoforte al quale si alternano durante la settimana ragazze e ragazzi di un’accademia di musica, che hanno così l’occasione di allenarsi all’esibizione in pubblico.
I piatti
Gli antipasti che abbiamo provato sono freschi e semplici nei sapori ma non per questo privi di personalità. Il carpaccio di ricciola sposa il cetriolo barattiere - ecco la Puglia! - e il pomodoro verde: due prodotti vegetali che non sarebbero maturi ma che, come antica tradizione vuole, vengono valorizzati al meglio, e in questo caso con una buona dose di semplice creatività. Porta in alto il tasso di sapidità del piatto la presenza delle foglie di cappero. La zuppetta fredda di pomodori rossi e gialli è un bel gioco di colori, consistenze e sapori. Due vellutate di pomodori - una rossa e una gialla - sono bilanciate al morso da una mirepoix di pomodoro; è poi compito della dolcezza delicata del formaggio di mandorla - realizzato in casa - confrontarsi con l’acidità del piatto. Tra i primi da evidenziare il risotto all'ortica, cipolla candita, bagnacauda: probabilmente il piatto più sorprendente, con un interessante equilibrio, che può variare boccone dopo boccone, sorprendendo per i picchi di dolcezza e terrosità.
Molto interessante anche il raviolo: un piatto che racconta la Toscana tramite un ingrediente - il cavolo nero - e una preparazione - il peposo. Lo chef trovava poco equilibrata una pasta ripiena con i due elementi mescolati insieme; ha così deciso di separarli in un grande raviolo, che alterna le due farce. A dare un tocco di acidità e prepare al boccone successivo una salsa leggera di stracchino. Tra i secondi abbiamo potuto assaggiare il Wellington di piccione con burro di carota e cioccolatino di fegatini con grué di cacao, elaborato da chef Ballarino a seguito di una “sfida” con un collega inglese che lo era venuto a trovare in Toscana. Sfida perfettamente vinta con una cottura magistrale e la carota delicata ma efficace nel suo intento di arricchire il piatto. Lo stecco con il cioccolatino di fegatini è sicuramente adatto agli amanti dei sapori forti e decisi - un vero gioco tra sapori.
Il dessert Limone chiude un’esperienza che vale la pena provare - anche se non si pernotta all’interno della proprietà. Soprattutto se si vuole tentare di uscire in punta di piedi dall’ordinario cittadino, senza la voglia di troppi effetti speciali in un luogo incantato e calmo, a pochi chilometri da Firenze.
Via della Massa, 24, 50012 Candeli, FI, Italia
Telefono: 055 62611