Immersa in un giardino capace di incantare il visitatore sorge una storica Villa, al cui interno brilla il ristorante stellato Nove. In cucina c’è lo chef Giorgio Pignagnoli, capace di mettere in tavola creatività e ricordi.
Ristorante Nove
Villa della Pergola e i giardini
Il primo piacevolissimo benvenuto sono i giardini che circondano la Villa, eletti Parco più bello d’Italia. Risalgono a fine Ottocento e ospitano non solo la flora tipica della vegetazione mediterranea, ma anche di quella esotica.
Ventiduemila metri quadri di bellezza con affaccio sull’azzurro mare ligure di Alassio. Del restauro se n’è occupato Paolo Pejrone, che insieme ai proprietari della villa, la famiglia Ricci, si è dedicato al recupero e alla conservazione delle fioriture. Tra tutte spiccano i glicini e gli agapanthus. Di questi ultimi sono presenti migliaia di esemplari e cinquecento diverse varietà.
Come onde del mare, dipingono la tavolozza verde del parco. Ogni sfumatura è scelta da quella meravigliosa mente pensante che è la Natura, con i suoi equilibri e le sue armonie. Tutto studiato per condurre il visitatore in una dimensione onirica: un viaggio nei Giardini, ma anche un po’ in noi stessi.
Silvia e Antonio Ricci con amici acquistano la Villa nel 2006 per salvarla da una speculazione edilizia. Oggi la dimora è Relais & Château e la sua storia è indissolubilmente intrecciata alla nascita della villeggiatura invernale inglese ad Alassio. Una dolce fuga dalla piovosa e grigia Inghilterra verso quell’Italia, capace di accogliere con il suo clima mite, il suo mare e le sue eccellenze gastronomiche.
La Villa, al suo interno, conserva ancora oggi collezioni di acquarelli, dipinti vittoriani ed edoardiani e mobilio del tempo: ogni particolare è in grado di proiettare l’ospite in un’atmosfera diversa, “altra”, capace di far vivere lo sfarzo di fin de siécle.
A completare questa immersione nella storia anche un piccolo museo capace di raccontare chi, nei secoli precedenti, ha vissuto o anche solo soggiornato in questo meraviglioso posto e quindi, in qualche modo, ha scritto un capitolo della favola di Villa della Pergola.
Il Ristorante Nove
In un luogo così non poteva assolutamente mancare un ristorante altrettanto in grado di stupire. In cucina c’è da meno di un anno a Giorgio Pignagnoli, classe 1990, milanese. Dopo aver preso da pochissimo la stella Michelin a Gusto by Sadler lascia la Sardegna e arriva ad Alassio, dove guida la cucina al posto di Giorgio Servetto.
“Quando sono arrivato a Villa della Pergola”, commenta lo chef, “ho detto: ‘Benissimo, è proprio il mio posto’. Ricordo la sensazione di pace e d’armonia nel momento esatto in cui ho varcato le porte di questo luogo”.
La sua è una filosofia gastronomica che prende ispirazione dal territorio, unendo però anche tutti i viaggi e le esperienze fatte durante gli anni della formazione, dalla corte in Francia di Yannick Alléno alla cucina di Claudio Sadler, fino a quella di Luigi Taglienti.
“Per esempio, ‘Intrecci’ è un menu creativo”, spiega, “nato dalla sperimentazione, da un guizzo: sono piatti che celebrano la Liguria, fruibili a 6 come a 82 anni. Si tratta di una cucina per tutti. Poi ho un meraviglioso orto, quindi quasi tutta la materia prima arriva da qui”. Quello di Giorgio per la cucina è un amore che ha origini lontane: parte dalla sua tradizione familiare, da mamma che gli preparava quella parmigiana buonissima e l’arrosto della domenica. Si è sviluppato tutto da lì, dai ricordi del cuore. Frequenta il liceo scientifico ma capisce ben presto qual è la sua strada.
E quando si intraprende il giusto sentiero e lo si comprende, in quel preciso istante si inizia a correre, a volare sulle ali della determinazione e del sogno. “La mia cucina è pulita, lineare, tecnica. Faccio molta attenzione alle salse, questo è un grande lascito di Luigi (Taglienti ndr.)”. Nelle sue preparazioni si ritrovano influenze, pennellate di bellezza che rimandano a orizzonti lontani o vicinissimi, sempre ben definiti e nitidi.
I piatti
Ci sono piatti come Ostrica, mela verde e cetriolo che -sfruttando un classico accostamento della tradizione- danno un incipit di pulizia alla degustazione. A seguire poi il Totano e lardo che prende ispirazione dallo yaki tori, tipica preparazione orientale, o Mandorla, lumache, polpo e dragoncello, dove l’equilibrio è giocato proprio sulle consistenze simili dei due ingredienti cardine: la lumaca e il polpo. In una sola cucchiaiata mare e terra si confondono, si baciano. A coprire il tutto, un candido manto di mandorla.
Spesso, nella cucina di Giorgio Pignagnoli, ricorre il tema della sorpresa e del gioco. Come nel Cappelletto aperto, salsa tonnata e crudo di vitello o nel Riso, ostriche, noci e borragine, dove sul fondo del piatto trovi il mare che non ti aspetti, o ancora nel fenomenale dolce Cioccolato bianco, olio, limone, liquirizia, che ricorda il gelato Winner-taco che si mangiava da bambini in spiaggia. Già solo alla vista, la mente torna ai castelli di sabbia sul bagnasciuga, alla crema solare dal profumo buono, alle giornate spensierate da bambini.
Anche il tema del “mare e monti” ricorre spesso nel menu, in preparazioni come Agnello e Calamaro o Animelle, caviale e salsa mugnaia, un piatto capace di lasciare senza parole.
In sala e nei meravigliosi spazi della Villa i sorrisi accogliente della direttrice Francesca Ricci e della maître de maison Nadia Finelli illuminano questo posto. Luce, passione, professionalità e meraviglia, i quattro tasti capaci di rendere questo luogo davvero unico.
Indirizzo
Villa della Pergola
via Privata Montagu 9, Alassio
Tel. +39 0182 646130
Sito Web