Vini, Birre e Drink Week End Wine

Navarra, dalla tenuta abbandonata alla cantina sostenibile in Sicilia

di:
Marco Colognese
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copertina navarra

Battichiè, il Nero d’Avola di grande personalità delle Tenute Navarra

L’azienda


Come tutte le storie che vale la pena raccontare, anche quella di Tenute Navarra comprende il vissuto di una persona e della sua famiglia. Salvatore Navarra, che dell’azienda siciliana è il business relationship manager, racconta: “Mio padre Totò Navarra senior è tornato alle sue origini. Nato e cresciuto nell’entroterra della provincia di Caltanissetta, lascia i campi della Sicilia del dopoguerra per andare a Londra e ci rimane fino alla fine degli anni Ottanta.”


Di nuovo nell’isola, dà vita a diverse aziende finanziandosi con la vendita della sua unica casa e da visionario mette in piedi una realtà importante nel mondo dei servizi che costituiscono ancora il cuore degli interessi di famiglia. “Sono stato un bambino diventato subito adulto, almeno nella coscienza delle cose, nella ponderazione dei fatti quotidiani, nella responsabilità. Perché di questo si tratta, quando a meno di dieci anni ti ritrovi dietro gli animali a fare il pastore oppure in campagna a raccogliere il grano: si affina un senso di responsabilità, si rafforza la capacità di costruire, si definisce la disciplina e la pazienza che poi ti accompagnerà per tutta la vita. E si sviluppano i sogni, perché sotto la fatica e confrontandoti con le privazioni l’unica cosa che pensi è quella di andartene, di cambiare vita, di trovare una strada nuova che possa darti soldi, benessere, libertà”.


Così nel 2019 questo signore determinato acquista la tenuta e la rimette in ordine. Tenute Navarra è ora gestita da lui stesso con il nipote Totò junior, che è l’amministratore, e con il padre Salvatore a fare da filo conduttore: si parla di numeri interessanti, con 175 ettari di proprietà suddivisi su tre colture principali tra mandorleti, ulivi e vigneti di vecchio e nuovo impianto (ma non mancano alberi da frutto e prodotti orticoli).



Tutto questo sulle colline nel comune di Butera (CL), come quella che gli stessi protagonisti definiscono una “terra di mezzo” tra il mare della costa Sud e le campagne dell’entroterra siciliano, territorio già noto per la DOCG Cerasuolo di Vittoria. La scelta del personale è andata su una squadra di ragazze e ragazzi sotto i trent’anni che oltre a sviluppare la parte agricola si occuperanno di un progetto di accoglienza che prevede la realizzazione di un resort di alto livello.




Come racconta Salvatore: “La prima volta che ho visto tenuta è stato nel luglio del 2019. Era abbandonata da quindici anni e l’erba secca era alta almeno due o tre metri. Ho visto negli occhi di mio padre una sfida importante, quella di restituire alla natura la vita produttiva. Lui vi si è trasferito e ha modificato l’assetto scenografico del verde, da quel giallo bruciato dell’inizio. Ora sta pensando ai fiori da mettere in mezzo ai filari. Si lavora sulle aree produttive e in itinere abbiamo un progetto di accoglienza che sarà un’esperienza mediterranea, in cui gli ospiti parteciperanno alla vita dell’azienda e alla sua convivialità in un’area che definisco autosostenibile.”



E a proposito di sostenibilità, Tenute Navarra, continua Salvatore, “è attenta alle sue diverse declinazioni: ambientale, quindi, ma anche sociale e di governance. L’azienda ambisce a creare una economia circolare e virtuosa che tuteli e valorizzi il territorio e le relazioni sociali e ha avviato un percorso misurando i criteri ESG e la propria contribuzione ai 17 obiettivi delle Nazioni Unite con SI Rating per poter dimostrare in modo trasparente e in base a criteri internazionalmente riconosciuti, il proprio impegno concreto su queste tematiche.”


I vini


La produzione, partita il primo anno con quindicimila bottiglie, si attesta oggi sulle cinquantamila e a regime dovrebbe arrivare a circa centottantamila con tre linee che, spiega Totò junior, “leghiamo all’occasione di consumo più che a un target di consumatori o fasce di prodotto”. Della linea Art abbiamo assaggiato il Battichiè Riserva del Fondatore, Nero d’Avola riserva Sicilia DOC, il cui nome in siciliano la filastrocca che la mamma cantava al fondatore da piccolo. Prima etichetta prodotta dalla vigna più vecchia impiantata nel 1998, la grafica è disegnata dal celebre illustratore Riccardo Guasco.


Secondo Salvatore Navarra “questa riserva raccoglie al suo interno tutte le caratteristiche di famiglia: struttura importante, intensità e persistenza, forza e determinazione.” Da terreno collinare tra i 350 e i 400 metri di altitudine, di medio impasto tendente all’argilloso, le uve sono state raccolte a mano a metà settembre. La fermentazione avviene con macerazione delle bucce per due settimane. Una volta effettuata la svinatura il vino rimane 6 mesi in vasca, 12 mesi in barriques di rovere francese nuove, poi torna altri 6 mesi in vasca. Una volta imbottigliato, passano altri 6/8 mesi prima di andare sul mercato.


Curato da Totò Navarra e dall’enologo Tonino Guzzo, è un vino che pur con una concentrazione e corpo importanti rivela una notevole finezza. Al naso lascia percepire note fruttate e floreali con sentori di macchia mediterranea. In bocca è morbido, di notevole equilibrio e bella persistenza, con un’acidità che ne regge la potenza. Da godere subito o anche tra qualche anno.

Indirizzo


Tenute Navarra

contrada San Giacomo
93011 // Butera (CL) // ITALIA

Tel: +39 328 44 52 795

Sito web

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