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500.000 vini in mano a un esercito di robot: il primo magazzino automatizzato di Tannico rivoluziona il marketing digitale

di:
Martino Lapini
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Copertina magazzino Tannico

La notizia

BEWY non poteva proprio mancare. Tra i 32 robot mossi da tecnologia avanzata e da Intelligenza Artificiale, l’algoritmo ha scelto un nome che, in un magazzino in cui l’unico prodotto in entrata, stoccaggio e uscita, è il vino, suona come un’investitura da capo branco. Come una chiamata alla missione di far bere, si spera sempre bene, il maggior numero di persone. Nel polo logistico di Castel San Giovanni, vicino a Piacenza, il nuovo magazzino di Tannico si aggiunge ai già celebri Amazon, Ikea, Zara ecc. Li hai sempre visti dall’autostrada, che quando c’è la nebbia sembrano veramente infiniti, e chissà i viaggi che ti sei fatto riguardo a cosa succedeva dentro.


Il nuovo magazzino di Tannico innanzitutto è un magazzino, un luogo in cui vengono stoccati vini su vini giorno dopo giorno. C’è molto di più. Qual è il cuore nevralgico di ogni business che fa e-commerce? La logistica e che altro, il dai e vai delle merci, che deve essere organizzato e senza errori. Il colpo d’occhio è sicuramente di una location in cui c’è largo spazio di manovra. Il grande capannone senza finestre, tranne alcuni lucernari, non è una location disordinata, rumorosa e in cui si sta uno sopra l’altro. Dall’alto arriva la conferma. Marco Magnocavallo, Founder, Juliette Bellavita, Chief Creative Officer e co-founder, e Claudio Bonci, Chief Operation Officer, ci accolgono in una sala spaziosa al secondo piano, che significa vicinissimi al tetto del magazzino.


C’è la zona in cui arriva il vino dalle cantine e viene scaricato; adiacente a questa, la sezione in cui il vino ordinato on-line è dentro i cartoni colorati pronto per essere spedito. Il volume maggiore del magazzino è occupato dagli scaffali. Lì tutte le bottiglie vengono conservate e poi prelevate per l’impacchettamento, in un continuo riempi/svuota controllato da un software - sviluppato internamente - che fa ottimizzazione e machine learning. Trentadue robot su ruote svolgono queste mansioni molto velocemente. Ognuno di loro ha un nome formato da una combinazione casuale di due sillabe da due lettere. Di BEWY abbiamo già parlato. Vederli correre fa impressione. Scalano gli scaffali, sviluppati in altezza fino a 12 metri, grazie a cinghie speciali; fanno in media 20 km al giorno, si incrociano, si evitano, si fermano solo per ricaricare le batterie. Anche per questa funzione sanno esattamente dove andare. Quando prelevano le bottiglie, i robot le portano a un nastro che conduce direttamente alle mani degli impiegati. Lì, un computer dialoga con un macchinario provvisto di led colorato che indica precisamente quale bottiglia prendere per quale ordine.


Più lenti sono i robot che fanno carico e scarico delle bottiglie in arrivo. A differenza dei fratellini scalatori, questi sono più simili a grossi carrelli e operano in coabitazione con le maestreanze. I loro sensori evitano qualsiasi tipo di collisione. Queste soluzioni automatizzate segnano la svolta per la logistica di Tannico, permettendogli di reggere i picchi stagionali come Natale o il Black Friday, momenti in cui si possono arrivare a gestire ordini anche 5 volte superiori alla media e in cui, in passato, si concentravano anche le critiche.


Anche i numeri impressionano, specialmente se paragonati alla situazione precedente. Il nuovo magazzino si estende su una superficie di 6000 m2 e ha una capacità di stoccaggio di circa 40.000 cassette parti a 500.000 bottiglie, contro le 350.000 della struttura di Lainate. I lavori di costruzione hanno visto il coinvolgimento di 200 addetti, grazie ai quali è stato possibile edificare il tutto entro quattro mesi dall’inizio. Il piccolo esercito di robot permette di gestire 4 volte i volumi dell’impianto precedente. Anche la realizzazione dei cartoni è automatizzata, in questo modo i quasi 2 addetti che vi si dedicavano full time, possono svolgere mansioni più gratificanti. Vicino a una delle postazioni di composizione degli ordini, c’è un mini-set con piedistallo rotante, per la realizzazione delle foto destinate al sito.


Questa rivoluzione logistica si immette dentro la grande accelerazione di Tannico che ha portato all’acquisizione della maggioranza di Venteàlapropriété, e-commerce di vini premium d’Oltralpe, operazione che porterà quest’anno a raddoppiare il fatturato - 37 milioni di euro nel 2020; al lancio di Tannico Express, app per ricevere il vino a casa entro un’ora, già alla temperatura corretta, pronto per essere consumato; all’apertura del primo Tannico Wine Bar in via Savona a Milano; all’offerta formativa sulle regioni, sulle denominazioni, sulla degustazione e sui grandi del vino della Tannico Flying School.




Parlare solo di e-commerce riguardo a Tannico è molto riduttivo. Che ordini e spedizioni funzionino è la spina dorsale di questo business. E la cultura, la convivialità, l’abbinamento. Questi elementi strettamente connessi al vino, non potevano non essere tenuti in considerazione per un investimento. Da un paio d’anni è sempre più vivace anche la proposta di vini da piccoli produttori, da vignaioli indipendenti e di etichette cosiddette naturali. Questa scelta, ben supportata da selezionatori specializzati, mira a far percepire Tannico come il riferimento e il leader per tutti i nasi e bocche d’Italia e oltre.


La nostra visita si è conclusa con un delizioso aperitivo innaffiato da Champagne Béreche&Fils Campania Remensis Millesimo 2017, un rosè di grande spinta verticale, tonico e appagante. Il founder Marco Magnocavallo ci raccontava anche dell’ottimo rapporto con Campari Group che ha rilevato il 49% di Tannico nel 2020, confermando di avere piena fiducia e autonomia su ogni singola decisione.

Foto per gentile concessione di Tannico

Sito Web Tannico

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