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Uno dei migliori cocktail bar del mondo si trova a Napoli: L’Antiquario e i drink esperienziali di Alex Frezza

di:
Francesca Feresin
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Copertina Antiquario Napoli

L'Antiquario

Il locale


Siamo a Napoli. Simbolo del caos supremo, pubblico e manifesto ovunque. Una città su strada, terreno fertile di chiacchiere, morsi e sorsi - pettegolezzi, pizze al portafoglio, frittatine di pasta, birre ghiacciate - e se continuo non finisco più. Una metropoli trasparente che vive fuori, oltre i muri, i soffitti e i recinti privati. Eppure, dal lontano ottobre del 2015, c’è un luogo, incastrato in una cupa stradina, tra la fila di baretti di San Pasquale e il lungomare pedonale gremito di turisti, che restituisce ai napoletani il piacere del privato, dell’essere esploratore di una galassia intima e personale, non esposta al giudizio.


Velluto rosso, carta da parati di William Morris, lume di candela e musica che varia dal jazz manouche al soul di Nina Simone. Un luogo che è casa per chiunque vi entri. Rassicurante ed eccitante al contempo. Un posto piccolo e sincero che guarda lontano all’Harry's di Parigi o Venezia, allo Schumann's di Monaco e al Milk N' Honey di New York. L’Antiquario. Ottantaduesimo miglior bar al mondo secondo la World's 50 Best Bars.


Percorri in fila indiana il marciapiede fino al civico 2 di via Vannella Gaetani, nei pressi di Piazza dei Martiri, zona, guarda caso, famosa per i negozi di antiquariato. Ti trovi di fronte una porta di legno massiccio ed una piccola vetrata da cui si scorgono luci soffuse. Suoni il campanello. La porta si apre. Oltrepassi una spessa tenda nera e scopri un ritrovo magico e magnetico.

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Un classico bar, senza tempo, nascosto e che nasconde. Bar esperienziale, così lo definisce Alexander, per tutti Alex, Frezza alla regia del locale assieme a Francesco Cappuccio, imprenditore visionario e lungimirante del settore enogastronomico.


“Abbiamo scelto un posto così defilato perché era propedeutico al nostro progetto” - spiega Francesco. “Siamo riusciti a trasformare quelli che normalmente sono considerati degli svantaggi in punti di forza, non abbiamo dovuto adattarci alla tipologia del locale, noi volevamo quel tipo di locale”. Un posto defilato, senza alcuna possibilità di estensione sulla strada, una capienza ridotta a massimo 45 persone perché chi entra all’Antiquario non può rimanere in piedi ma deve essere avvolto dall’atmosfera confortevole e godere di un proprio spazio”, continua Alex.


E con l’occasione, torniamo a lui. Alex Frezza, procidano, ex studente di architettura. Capello bianco pettinato e più di 40 anni portati sulle spalle. Volto buono. Nessun tatuaggio in vista. Un barman sui generis, autodidatta, che negli anni ha carpito per osmosi tutti i segreti della buona miscelazione dai grandi nomi della scena internazionale, da Sasha Petraske a Charles Schumann, passando per Salvatore Calabrese, Arrigo Cipriani ed Erik Lorinc. Un Peter Pan della miscelazione, in divisa bianca, che sta allo scherzo, anche quando è sul lavoro. E il suo lavoro lo fa più che bene, dedicandosi anche all’associazione Bar in Movimento ed al Platanos Exotic Bar.


I cocktail


Classici, contemporanei, moderni è la caption dell’Antiquario, la cui drink list si presenta asciutta e selezionatissima, di qualità assoluta, che spazia dai grandi classici fino ai drink signature passando per una selezione di spirits e numerose etichette di champagne prestigiose. Fuori dai giochi vino e birra, per garantire un’esperienza eccellente, in continua evoluzione.


Chi si siede al bancone dell’Antiquario è al sicuro. Che venga da Milano, da Londra, da un altro continente, che sia un uomo d’affari o un giovane appassionato bevitore, può star certo di trovare il suo grande classico del cuore, un Martini Cocktail o un Julep, per dire, preparato il meglio possibile.

Perché L’Antiquario vuole essere un punto di riferimento per il bere, in senso assoluto. Vuole essere quel bar d’albergo che a Napoli ancora non esiste, dove i cocktail classici sono all’ordine del giorno.
“I cocktail sono prodotti internazionali, e io ho sempre desiderato che i miei ospiti potessero trovare qui un drink assaggiato all’estero, o magari conoscerne qui uno che avrebbero poi richiesto altrove” - mi spiega Alex mentre è alle prese con il Te nel deserto, un cocktail base Gin ispirato alla tradizione del tè berbero, una bevanda calda che con il suo servizio rappresenta un’icona dell’ospitalità nel mondo.


Accanto ai grandi classici, infatti il team dell’Antiquario ha ideato negli anni una serie di signature, omaggio in particolare modo alla città che li ospita. C’è il Martini cocktail “Il Coccodrillo”, a base di gin e grappa, dedicato al famelico rettile proveniente dal Nilo che una volta abitava il fossato del Maschio Angioino; il Tartan Tiki Mr.Young, dedicato al visionario architetto napoletano britannico dell'Ottocento La Monte Young e ancora il Cristo Velato, drink variante del classico Manhattan, omaggio all’opera d’arte più visitata e misteriosa di Napoli, con bourbon whiskey, vermouth rosso, liquore alla cilegia, assenzio e Orange bitters.


E il primo sorso è indiscutibilmente la perdita di una verginità alchemica che regala nuova linfa alle papille gustative. Un bere che stupisce e ti fa girare lo sguardo, alla ricerca di qualche indizio o insegna che ti ricordi che sei a Napoli. Non a Londra e neppure a Milano. E poi il segnale arriva. Quando abbandoni il locale, e dalla strada vicina senti i rumori dell’olio caldo che frigge la pizza ripiena di cicoli e ricotta.

Foto per gentile concessione di Antiquario Napoli

Indirizzo


L’Antiquario

Via Vannella Gaetani, 2, Chiaia, 80121 Napoli NA

Tel: +39 081 764 5390

Sito Web

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