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Come lanciare marchi di superalcolici di successo delle celebrità mondiali e raggiungere quotazioni stratosferiche: il “caso” Ken Austin

di:
Luca Sessa
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La Notizia

Nuovi nomi spiccano nel panorama dei superalcolici, è il caso di Ken Austin. Questo imprenditore ha portato a quotazioni incredibili le linee di distillati delle star di Hollywood (e non solo) e ha trascorso più di un decennio nella “stanza dei bottoni”, stringendo mani e sviluppando etichette di liquori di enorme successo.

Tutto ha avuto inizio con Tequila Avión nel 2009, brand arrivato ad una quotazione di 100 milioni di dollari in soli cinque anni. Poi è passato al mondo dell’Irish Whisky assieme alla star della MMA Conor McGregor ed è nata Proper No.

Infine, nel 2018, Twelve, marchio che attualmente vale circa 300 milioni di dollari. Ora è concentrato su Teramana, marchio di tequila che vede coinvolto anche Dwayne Johnson. Austin ha raccontato in un’intervista a Forbes la sua carriera e come ha avuto inizio il connubio tra vip e distillati, indicando in Sean Combs una figura fondamentale.


Il lavoro che ha fatto con la vodka Ciroc è stato incredibile, era un marchio oramai messo da parte e lui l’ha rivalutato” dichiara Austin che sottolinea che a garantire il successo non è la fama della personalità coinvolta perché questa, da sola, non è sufficiente. Secondo Austin è la passione di chi investe a fare la differenza, come avvenuto nel caso di McGregor e Johnson, in modo da far cadere lo scetticismo degli addetti ai lavori riguardo progetti di questo tipo. “Johnson ad esempio è un grande estimatore della tequila, e ho quindi capito che la sua non era solo una mossa pubblicitaria, ma c’era la reale volontà di far crescere un marchio”.

Austin non nasconde di aver rifiutato alcune collaborazioni, quando ha capito che l’investimento su una determinata etichetta fosse determinato solo da interessi economici. Questo atteggiamento, a suo avviso, avrebbe infatti portato al fallimento del progetto. “Non capisco davvero perché queste persone così disciplinate e rigorose con il loro mestiere finiscono per entrare in qualcosa di cui non sanno nulla solo perché è stato detto loro da qualcuno che può essere remunerativo. La stessa professionalità che mettono in ciò che fanno per lavoro devono portarla in un eventuale progetto ideato con me, altrimenti non funzionerà”.


L’etica del lavoro delle star fa la differenza: “L’altro giorno Dwayne Johnson mi ha scritto un messaggio per chiedermi cose estremamente dettagliate sulle forniture per bar e ristoranti, nonostante fosse impegnato su un set in quel momento, è questo lo spirito giusto”. Stesso atteggiamento ha McGregor, che di solito contatta Austin nel cuore della notte.

La parola d’ordine per avere successo secondo Austin è “crederci”. Infatti, il pubblico degli appassionati dei distillati ha la capacità di riconoscere immediatamente su un’iniziativa è solo di facciata, se è stata messa in piedi solo per interessi economici, e la credibilità di Austin si è rafforzata negli anni grazie alla sua capacità di saper dire no quando necessario.

Fonte: forbes.com

Wine Reporter

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