Pellegrino - I vini delle Tenute di Famiglia arrivano a Roma direttamente dalla Sicilia Occidentale per portare la storia e la cultura di una terra che ha trovato nell'Azienda Pellegrino una forza motrice autentica.
L'evento
Un appuntamento con i vini della Sicilia Occidentale, quello che si è tenuto qualche giorno fa presso Ninù nel cuore di Roma, che si è prestato ad accogliere una grande famiglia del vino come in un'accogliente casa romana. Un'occasione per conoscere vis à vis un'azienda che è sempre più protagonista con tre pilastri portanti enologici (vini autoctoni siciliani, Marsala e vini di Pantelleria). Stiamo parlando di Pellegrino che, a partire dal 1880, ha visto avvicendarsi ben sei generazioni succedute a Carlo Pellegrino nel suggestivo paesaggio della Sicilia Occidentale.
Furono i fenici che, tra l'VIII ed il VII secolo a.C., introdussero in questi territori la coltivazione della vite. Siamo dunque nella culla dei vitigni autoctoni siciliani: grillo, inzolia, catarratto, zibibbo, malvasia, nero d'avola, perricone e frappato, qui da sempre utilizzati per la produzione di grandi vini.
Una storia di famiglia, ma anche una storia di territorio
"La storia o ce l'hai o non puoi comprarla" dice Benedetto Renda - Presidente di Pellegrino - per porre l'attenzione sul peso che la storicità ha nel mondo del vino e che trova sempre nuova linfa dai racconti delle terre. Terre argillose, calcaree, fertili e a volte aride baciate tutte dalla luce intensa e accarezzate dai venti del sud. Il clima secco e asciutto, i terreni freschi e le forti escursioni termiche creano così le condizioni ideali per la produzione di vini di qualità dove le loro uve vengono coltivate in sei tenute di proprietà distribuite nel trapanese, tutte gestite con metodo di coltivazione biologico.
Una terra da amare, rispettare e tramandare
Pellegrino si impegna da sempre nella salvaguardia del territorio e lo fa attraverso le tre cantine di Marsala, Cardilla e Pantelleria che abbracciano scelte 100% green: dalla gestione dei rifiuti, al contenimento di ogni forma di inquinamento; dall'utilizzo agronomico delle acque reflue fino al ricorso al fotovoltaico, includendo anche l'utilizzo di materiali riciclabili e il riutilizzo del vetro. Una presa di posizione etica ed ecologica che negli ultimi dieci anni ha visto l'azienda cimentarsi con sempre più entusiasmo in un ammodernamento doveroso, al passo coi tempi e con le esigenze della terra. Pellegrino, in questo senso, è un punto cardine della viticultura nella Sicilia Occidentale e più di tutti è in grado di scorgere nelle cantine un mezzo di promozione del territorio, inteso come culla di bellezza paesaggistica, di sapere, di cultura e storia. Ed è per questo che Pellegrino Ouverture - il polo di ospitalità realizzato a Marsala e che introduce alla storia unica della Sicilia occidentale, dai Fenici ai giorni nostri – è oggi una tappa necessaria per apprezzarne la bellezza.
I successi di Pellegrino in Italia e nel mondo
Si è da poco concluso un 2023 a dir poco strabiliante per l'azienda con € 19,7 mil. di fatturato, in crescita del 4,8% sui € 18,8 mil del 2022. Dati che parlano chiaro: la qualità, il territorio, l'identità e l'accessibilità hanno puntato i riflettori sui vini della Sicilia Occidentale. Attraverso il progetto dei vini delle sue “Tenute di Famiglia" Pellegrino ha consolidato la sua presenza nel settore Ho.Re.Ca. in Italia e all’estero (le esportazioni rappresentano il 35% del fatturato complessivo, in particolare nei mercati del Regno Unito, Germania e Stati Uniti). Una strategia che ha fatto sì che, accanto a leader indiscussi, si innestassero piccole gemme quali Senaria, Grillo superiore, Tanaurpi, il primo ed unico Malbec siciliano, Junco, Frappato e l'ultimo nato Capoarso, cru di Perricone. A Pantelleria nasce Isesi, cru di Zibibbo vinificato in secco dalle vigne della perla nera del Mediterraneo.
Ma cosa c’è in serbo per Pellegrino? Per il prossimo anno – 2025 - è prevista l'apertura di un polo di ospitalità didattica sulla vigna pantesca (che quest’anno compie 10 anni sotto l'egida dell'UNESCO) a beneficio dei visitatori e degli appassionati presenti sull'isola, che andrà ad aggiungersi alla scenografica Cantina Pellegrino, sulla strada perimetrale dell'isola, con vista sui tramonti mozzafiato di Pantelleria. Nel 2023, più di 14.000 visitatori delle cantine storiche di Marsala hanno potuto apprezzare l'ospitalità e numerose sono inoltre le iniziative culturali. Tra queste spicca "A Scurata" - lo scenografico Festival letterario, di musica e di poesia che si tiene ogni anno al tramonto, nella Salina Genna, di proprietà anche della famiglia Pellegrino, nel teatro a mare Pellegrino (unico teatro al mondo costruito in una vasca di salina, completamente ecologico perché realizzato di solo tufo, sale e legno).
I Vini di Pellegrino e i piatti di Ninù
Si parte per un percorso degustazione in cui i vini della Sicilia Occidentale arrivano in accompagnamento ai piatti della cucina mediterranea di Ninù. Ninù è una delle ultime novità di Via della Frezza, un elegante salotto cittadino immerso nel centro città, a ridosso di Via del Corso. L’atmosfera è quella di una casa di grande design e calore: varie salette si susseguono circondate da libri, elementi d’arredo ricercati e dallo stile vintage. La cucina è di stampo mediterraneo, con una certa predilezione per i piatti di mare (salvo qualche incursione di terra). Il benvenuto arriva con i bottoncini burro e alici ma anche con crema di patate e ventresca di tonno, per accompagnare la Grande Famille, metodo classico Brut (Pinot nero in purezza dall’intenso profumo di pesca che con la sua sapidità e le sue note agrumate persiste donando un gusto lungo). Un inizio perfetto che ci conduce anche agli antipasti e ai crudi di mare (tartare di tonno, carpaccio di spigola, scampi). Il prosieguo è con i caldi: cannellone dorato e fritto, capesante e baccalà, insalata di mare, pappa al pomodoro e baccalà.
A loro è destinato l’Isesi Pantelleria DOC 2022 – Zibibbo coltivato ad alberello pantesco dallo spiccato profumo fruttato che trova equilibrio in un gusto secco e piacevole. Il primo piatto è un fusillone con cime di rapa e pescato del giorno, in abbinamento a Senarìa Grillo Superiore DOC 2022, intenso e persistente questo vino di uve Grillo clone Tenute Pellegrino. Siamo quasi in chiusura con il trancio di ricciola alla mediterranea e il suo Junco Frappato IGT 2022 – Frappato in purezza con un gusto dalle delicate note di fragoline di bosco con sentori di fiori rossi. Arriva il dolce, una classicissima quanto iconica crème caramel, perfetta con Nes Passito naturale di Pantelleria DOC 2022 – Zibibbo coltivato ad alberello pantesco per un finale di sentori di frutta secca, miele di castagno e agrumi. Fresco ed avvolgente nella sua persistenza, proprio come la storia dell’Azienda Pellegrino.