Il 21 giugno si è celebrato il World Lambrusco Day, un tour promosso dal Consorzio Tutela Lambrusco insieme a Enoteca Regionale Emilia-Romagna che ha unito territori, produttori e denominazioni sotto il segno dell’incontenibile leggerezza di uno dei vini italiani più versatili: il Lambrusco.
L'evento
Leggerezza nel calice ma anche nell’approccio, uno stile e una visione strutturale. Il Lambrusco si è dimostrato capace di stare al passo con la cucina moderna, la sostenibilità e i gusti internazionali. Il Consorzio ha scelto di portare il suo territorio sul tetto dell’Italia, il Monte Bianco, promuovendo una nuova idea di qualità che esalti la leggerezza non come superficialità, ma come profondità senza pesantezza. Non è mancato un omaggio alla regione ospite, la Valle d’Aosta: così si è aperto l’evento con una cena inaugurale in accompagnamento a prodotti tipici, con la partecipazione del Consorzio Fontina DOP e del Consorzio Vini Valdostani, raccontati direttamente dal produttore stesso.



Durante il World Lambrusco Day, svoltosi il 21 Giugno, sono emerse etichette emblematiche e progetti innovativi. Dal Metodo Classico "Puro 2017" di Francesco Bellei & C., zero dosaggio, 7 anni sui lieviti con una profondità inattesa e una longevità sorprendente al singolo vigneto “Vigna del Cristo" di Umberto Cavicchioli & Figli. Si sono degustati vini provenienti sia da cooperative sia da piccoli e giovani produttori. Colori, stili e varietà diverse raccontate dal Master of Wine Gabriele Gorelli hanno fatto emergere temi e aspetti di un territorio che interpreta la leggerezza come profondità e autenticità. Due province, Reggio Emilia e Modena, e sei denominazioni DOC unite in un unico momento, dimostrando come stili produttivi e interpretazioni rendano il Lambrusco un vino trasversale e contemporaneo.


Un territorio in continua evoluzione, così come i suoi disciplinari: tra le novità, l’introduzione della sottozona Monte Barello nella denominazione Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOC, e l’ufficializzazione della vinificazione in bianco nella DOC Sorbara. Segnali di un crescente interesse per il tema del suolo, finora poco trattato, che inizia a imporsi come chiave interpretativa della qualità. Il Lambrusco, insospettabilmente, sa anche invecchiare. E mentre esplora metodi diversi – Charmat, Metodo Classico, rifermentazione in bottiglia – resta sempre accessibile, gioioso, autentico.

Come ha esordito Heinz Beck durante la tavola rotonda al Cinema del Pavillon a 2.173 metri sul Monte Bianco “una cena finisce quando il giorno dopo stai bene”. Il Lambrusco, con il suo grado alcolico contenuto e la sua vivacità, è il partner ideale per il fine dining “leggero”: stimola, accompagna, non sovrasta. Anche lo chef Paolo Griffa ha sottolineato l’importanza della freschezza, mentre Pascal Tinali, responsabile di sala e contitolare del ristorante Villa Maiella, interpreta la leggerezza come “consapevolezza delle scelte” e Cecilia Lombardini, produttrice, la declina come “versatilità nell’abbinamento”. A chiudere, Alessandro Medici della cantina Medici Ermete ha condiviso riflessioni sul panorama del vino italiano e sulle possibilità di dialogo tra mixology e vino.



Il brindisi più iconico è avvenuto a Punta Helbronner a un’altitudine di 3.466 metri dove il Lambrusco, accompagnato dall’apertura di una forma di Parmigiano Reggiano, ha raggiunto una delle vette più alte in un momento istituzionale di grande importanza che vuole portare la qualità del territorio nel mondo, guardando al futuro in maniera limpida.

Ultima tappa è stata la cena a quattro mani firmata dagli chef Heinz Beck e Paolo Griffa, ogni tavolo raccontava una storia: il produttore tra i commensali si è espresso sui suoi vini, cercando e scoprendo abbinamenti con piatti da gusti decisi, esaltandone i connotati. Nel suo essere multiforme e coerente, il Lambrusco oggi è pronto per il mondo. E il mondo lo celebra, ogni 21 giugno, brindando alla sua incontenibile leggerezza.



L’iniziativa è stata promossa dal Consorzio Tutela Lambrusco insieme a Enoteca Regionale Emilia-Romagna, con il supporto di Valle D’Aosta Heritage, Regione Autonoma Valle d’Aosta e Castello Reale di Sarre. Sponsor tecnici: Consorzio Fontina DOP, Consorzio Vini Valle d’Aosta, Consorzio Parmigiano Reggiano.