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Tenuta San Leonardo: la famiglia che fa vini sin dall’800 in un mini-borgo del Trentino

di:
Marco Colognese
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copertina tenuta san leonardo

Un vino con grande personalità di una tenuta storica dalla lunga tradizione: a San Leonardo abbiamo scoperto la nobile eleganza di un taglio bordolese in Trentino.

L'azienda

La Tenuta San Leonardo è uno di quei luoghi che riescono a emozionare soltanto guardandosi intorno, a prescindere dal proprio amore per il vino. Ci si trova in Trentino, appena passato il confine regionale con il Veneto, ad ammirare il complesso di edifici del piccolo borgo: raccontano storie intrecciate nei secoli, comprese quelle delle famiglie di una piccola comunità impegnata tra vigneti e cantina da generazioni. La storia risale a oltre mille anni fa, dopo una terribile incursione dei Franchi, i quali, in viaggio verso la Gallia, incendiano e distruggono castelli oltre a rapirne gli abitanti. Più tardi si rivolgeranno al Principe Vescovo di Trento per ottenere un riscatto che avrebbe consentito la loro liberazione.

San Leonardo Il Borgo
 

Una volta tornati a casa, finalmente liberi, faranno erigere un capitello in onore di San Leonardo di Noblac, protettore dei prigionieri. Dalla tenuta passava la via Claudia Augusta (i cui resti sono visibili), l’unica strada consolare romana del Trentino che partendo da Ravenna si inerpicava sul Passo Resia, attraversava Merano e la Val Venosta per arrivare prima in Austria e poi a Monaco di Baviera. Intorno al 1100 si insedia qui l’ordine dei frati Crociferi, i quali governavano accessi e aree strategiche del Trentino.

San Leonardo La tenuta
 

San Leonardo, come ci ha raccontato Anselmo Guerrieri Gonzaga, era una cosiddetta “ischia”, un’isoletta sul fiume di cui si nota ancora l’ansa, dove i monaci avevano trovato un posto per stare al riparo. La missione dell’ordine dei Crociferi era l’accoglienza e San Leonardo è sempre stato un luogo vocato all’ospitalità: passato di mano molte volte, prima di diventare priorato nel XVII secolo è stato un monastero per circa 480 anni. I primi documenti in cui si parla del vigneto, sebbene già nel 927 il vescovo di Verona citasse le vigne nella sua eredità, risalgono al 1724, data che si ritrova anche nel logo dell’azienda. È però a partire da intorno al 1770 che la famiglia De Gresti, diventata abbiente con il commercio del grano e della seta, acquisisce la proprietà di tutta la tenuta dalla Chiesa e inizia a lavorare in vigna.

San Leonardo Barricaia
 

Un centinaio d’anni più tardi viene costruita la magnifica villa Gresti in stile Liberty e nel 1890 Gemma De Gresti di San Leonardo sposa Tullo Guerrieri Gonzaga di Montebello. Proprio qui a villa Gresti gli Austriaci si arrenderanno nel 1918 e verranno redatti i preliminari dell’armistizio a segnare la fine della Prima Guerra Mondiale e nel 1943 si insedierà la Wehrmacht durante il secondo conflitto. Il grande salto dei vini della Tenuta San Leonardo, le cui prime etichette risalgono all’Ottocento, va ascritto a Carlo Guerrieri Gonzaga, padre di Anselmo, il quale dopo gli studi di enologia a Losanna approfondisce la materia in Francia e Toscana. Alla tenuta San Guido, a Bolgheri, inizia la sua collaborazione con Mario Incisa della Rocchetta, il quale lo introduce alla conoscenza del blend bordolese che diventerà fondamentale per il San Leonardo, lo splendido vino simbolo che nasce nel 1982.

San Leonardo Anselmo Guerrieri Gonzaga Portrait
 

Il contesto naturale a San Leonardo è particolarmente suggestivo, perché la tenuta si sviluppa in Vallagarina, in una sorta di grande canyon tra i monti Lessini e l’ombra del Monte Baldo che a sua volta domina il lago di Garda, all’altezza di Malcesine: sarebbe potuto sembrare un luogo non particolarmente ideale per produrre vino, con quattro ore e mezza di sole in meno rispetto a quindici chilometri a sud, come Anselmo Guerrieri Gonzaga ci ha ricordato, ma il riscaldamento globale, ormai conclamato, consente di realizzare vini non eccessivamente alcolici, il che si rivela un particolare pregio, soprattutto di questi tempi. Noto anche come ‘giardino d’Europa’, il monte Valdo gode di un particolare clima in cui si cresce tra il sessanta e il settanta per cento della flora alpina del continente, con le sue meravigliose fioriture. In più, i vigneti beneficiano sia dell’Ora del Garda che soffia potente riscaldando e asciugando, sia dei venti freddi che dal monte scendono di notte, con le relative, fondamentali escursioni termiche.

San Leonardo Library
 

La tenuta copre una superficie di trecento ettari: partendo di un’altitudine di circa 150 metri sul livello del mare si sviluppano trenta ettari di vigneto a bacca rossa. Il Merlot, piantato nei primi anni del XX secolo, nasce da quella che fu il letto di una diramazione dell’Adige su terreni ricchi di ciottoli. Il Cabernet Sauvignon, vitigno qui più recente, e le vecchie vigne del Carmenère, messo a dimora a metà del 1800, sono piantate prevalentemente su suolo sabbioso. Si tratta di terreni a bassa fertilità, ben drenati, dai quali arrivano prima uve e poi vini con una quantità di antociani particolarmente inusuale. Il percorso di conversione all’agricoltura biologica di San Leonardo si è concluso alla fine del 2018 con la certificazione e dello stesso anno è la certificazione volontaria Biodiversity Friend®.

San Leonardo Marchesi Carlo e Anselmo Guerrieri Gonzaga
 

Anselmo Guerrieri Gonzaga ci descrive quello di San Leonardo come un regime pressoché biodinamico, perché ne vengono seguite molte pratiche; in cantina le fermentazioni sono spontanee e vengono usate vasche di cemento disposte su più livelli: non durano più di 16 giorni, nel corso dei quali vengono eseguiti diversi rimontaggi e délestage, fino a quando, a fermentazione conclusa, le vasche vengono svinate e le vinacce pressate dolcemente prima di far maturare per almeno ventiquattro mesi il vino in barrique conservate in un unico enorme, suggestivo ambiente sotterraneo.

I vini

villa gresti
 

Sono molte le etichette di questa importante cantina, inclusi il Carmenère in purezza, i blend rossi Terre e Villa Gresti e poi anche i vini a bacca bianca, ottenuti da vigneti più a nord fuori dalla tenuta come il Sauvignon Blanc con 12 ettari tra San Michele all’Adige e Roveré della Luna e ancora più a nord, in Val di Cembra, con un ettaro e mezzo dedicato all’affascinante Riesling. Infine il Lagrein destinato alla produzione del rosato e un eccellente metodo classico Trento Doc. Il vino che abbiamo nel cuore è il San Leonardo, al quale è dedicato un meraviglioso archivio in cui vengono custodite tutte le annate prodotte: ogni anno si accantonano numerose bottiglie nei diversi formati. Se il Cabernet, al 60%, dà struttura ed eleganza e il Merlot al 10% apporta una giusta dose di morbidezza e rotondità, il Carmenère con il suo restante 30% ne rappresenta essenza e identità .

il san leonardo 1
 

Come accennato sopra, fermentazione spontanea e macerazione avvengono per un periodo che varia tra 12 e 16 giorni in piccole vasche di cemento, con svariati rimontaggi giornalieri e sporadici délestage. A svinatura avvenuta, nelle stesse vasche si svolge la fermentazione malolattica dove il vino rimane in decantazione per alcuni mesi. Dopo 24 mesi di affinamento in barriques di rovere francese a media tostatura di primo, secondo e terzo passaggio, si esegue l’assemblaggio finale delle tre varietà vinificate separatamente. Una volta imbottigliato il vino rimane in cantina per almeno due anni prima di andare sul mercato. L’annata 2018, ancora giovane ma già espressione di grande eleganza, com’è usuale per il San Leonardo, regala al naso note complesse, articolate tra frutti bosco, aromi balsamici e di tabacco e un leggerissimo sentore di spezie. In bocca scalpita scattante ma rivela già una bellissima armonia e una persistenza degna della sua meritata fama. Ancora più grande dimenticato in cantina e bevuto dopo qualche anno.

il san leonardo 2
 

Contatti

Tenuta San Leonardo

Località San Leonardo – 38063 Borghetto
A/Adige - Avio (TN) ITALY

T. +39 0464 689004

info@sanleonardo.it

Sito web

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