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I soliti ignoti del vino. Sarebbe da classificare in questa maniera la banda di criminali che la settimana scorsa è stata smantellata dalla polizia francese in una mega operazione che ha portato all’arresto di circa 25 persone e al recupero di 900 bottiglie di vini pregiati. Il valore della refurtiva si avvicina intorno ai 5 milioni di euro e si tratta di bottiglie di pregiati vini francesi, tutti superiori ai 6.000 € ad etichetta. Tra questi erano presenti quantità variabili di Petrus, Cheval Blanc, Château Margaux, Château d'Yquem e quelle di Domaine de la Romanée-Conti. I vini sarebbero stati rubati da magazzini, negozi e persino ristoranti famosi come il leggendario Georges Blanc, tre stelle Michelin. Insomma, i ladri erano consapevoli di quello che stavano facendo, ben informati sui prezzi di mercato delle bottiglie e, cosa che ha colpito gli inquirenti d’oltralpe, il fatto che per raggiungere l’obiettivo e portare a casa il colpo la banda operava con dispendio di mezzi economici e teconologici. “Questi sono professionisti che sanno come sventare le misure di sicurezza; dalle telecamere agli allarmi o ai rilevatori di movimento", ha detto Patrick Leonard, capo della polizia interregionale di Bordeaux, che ha seguito quello che ormai viene definito il “sequestro del secolo”. Permangono comunque i dubbi intorno alla conservazione del vino. Si spera infatti che la refurtiva non sia stata danneggiata.
Quanto più il vino diventa un bene rifugio con prezzi che salgono alle stelle per le denominazioni più prestigiose, tanto più diventano preda di associazioni organizzate. Il comparto vitivinicolo è infatti da sempre oggetto di attenzione dei voleur, ma un tempo ci si dedicava alle attrezzature agricole, come i costosi trattori, spediti dopo il colpo in altre regioni. Oggi invece giungono ad azioni sorprendenti per rubare il vino: scavare tunnel in ristoranti di fascia alta dalla proprietà accanto o piombare con un fuoristrada nel cuore della notte per afferrare l'uva direttamente dalla vite. Nel 2018, uno chef francese ha avuto circa 250 bottiglie rubate per un valore intorno al mezzo milione di euro. Secondo il gruppo di lavoro, che per oltre un anno ha seguito le indagini e dato vita all’operazione “Magnum”, effettuando arresti nella zona di Bordeaux, nella Loira e in Dordogna, la banda criminale potrebbe non essere stata del tutto smantellata. Infatti, le autorità francesi sospettano che i ladri facciano tutti parte di un gruppo criminale organizzato e ben ramificato, nonostante gli arresti siano stati effettuati in più parti del paese. Le indagini quindi proseguiranno per verificare se ci siano altre cellule del gruppo interessate ai vini grand cru.
Fonte: Decanter e Food & Wine