Il wine resort
L’impegno dell’imprenditore argentino Alejandro Bulgheroni, dalle chiare origini italiane, con il passare degli anni si fa sempre più importante in terra di Toscana e nel settore enologico.Una passione cresciuta nel tempo e che ormai lo vede aver puntato le proprie bandierine su proprietà sparse in tutto il mondo, dall’Uruguay a Bordeaux, dalla California all’Italia, con progetti di investimento futuri, dopo le acquisizioni di numerose tenute e al netto del periodo Covid, in stile faraonico.
Il brand che raggruppa le tenute italiane, tutte toscane, è quello di Dievole, storico marchio di Vagliagli (e risalente all’undicesimo secolo) che si trova nel cuore del Chianti Classico ed è ormai diventato un wine resort con cucina e ospitalità in grado di attirare l’attenzione di una clientela in cerca non solo di piaceri enologici.
Un’idea, quest’ultima, con l’accoglienza e la cucina a completare l’esperienza, che in qualche modo sembra essere quella da applicare (e in parte già lo è) alla maggior parte delle sei diverse estates che fanno parte del gruppo: Tenuta Meraviglia e Le Colonne a Bolgheri, Poggio Landi e Podere Brizio nel territorio di Montalcino e Dievole con Certosa di Pontignano nel Chianti.
Se il progetto più ambizioso è sicuramente quello, ormai in dirittura di arrivo, del recupero dell’ex cava di arenaria di Caniola a Bolgheri, destinata a diventare nel giro di poco più di un anno la cantina di riferimento per i vini della costa toscana, il Dievole Wine Resort rimane la proprietà più iconica per la storia e per le opportunità che offre all’ospite.
Certo, anche qui si stanno ponendo le basi per la realizzazione di una importante Spa, prevista nel 2022 a completare l’offerta, ma già oggi è una destinazione apprezzata da una clientela vacanziera che vuole concedersi una full immersion di stile toscano.
Il ristorante
L’estate a Castelnuovo Berardenga, in frazione Vagliagli, ha i ritmi lenti che ben si conciliano con un panorama statico fatto di dolci colline e di vigne, in una terra a tratti un po’ selvatica e dove la natura e gli abitanti del sottobosco fanno spesso capolino uscendo allo scoperto.Dievole accoglie i suoi ospiti presentandosi nella classica iconografia della tenuta toscana, dal lungo percorso alberato che si affronta per raggiungere il resort fino alla villa padronale che ospita le stanze e il ristorante, passando per il bel giardino fiorito e la piscina che in questi mesi diventa il punto di riferimento imprescindibile per tutti gli ospiti.
La cucina ormai da quasi un ventennio è nelle mani della cuoca di origini polacche Monica Filipinska, autodidatta che ha imparato nel tempo a farsi strada nella cucina regionale approfittando della materia prima dell’orto ma non dimenticando che ci si trova pur sempre in Toscana, terra di carni pregiate richieste con buona frequenza dal cliente, soprattutto straniero.
Il ristorante Novecento, che offre il suo scorcio migliore nei mesi caldi, con il bel pergolato esterno e la vista che si spinge sul giardino, raccoglie ampie suggestioni gastronomiche della tradizione, che passano dai Pici al pesto di finocchietto selvatico alla Tagliata di Chianina, dalle tartare ai risotti, dai Cappellacci al cinghiale fino al Carpaccio di manzo, con porzioni a volte persino troppo abbondanti quando, invece, si potrebbe scegliere la via della leggerezza e dell’eleganza.
Pur con le difficoltà ben presenti di dover rappresentare un territorio che non ha certo nella delicatezza al palato il suo tratto distintivo a tavola.
Non un ristorante, in sostanza, che si concede troppi voli pindarici, ma che bada alla sostanza, alla concretezza, anche se piacerebbe vedere la cuoca impegnata su una cucina d’autore più incisiva e personale.
Il carattere enologico della tenuta, poi, si sente e non poco. I vini, che negli ultimi decenni erano un po’ scomparsi nella considerazione dei chiantisti più agguerriti, oggi stanno pian piano recuperando posizioni migliorando la qualità e rispolverando un senso di appartenenza geografica che si era affievolito. Merito degli enologi, certo, ma anche della nuova proprietà che non a caso ha creato qui, nei sotterranei della tenuta e vicino alle cantine, un wine club con enoteca online (con molti vini toscani, non solo quelli della casa) e la possibilità di partecipare a eventi.
Nel frattempo, a togliersi non poche soddisfazioni è l’ottimo olio prodotto da Dievole che recentemente è finito sul podio del Premio Il Magnifico 2021, l’oscar europeo dell’olio: il primo e il secondo posto se lo sono aggiudicati il Tocca Stelle Chianti classico Dop e il blend 100% Italiano. Infine, particolare attenzione va rivolta alle tenute di Bulgheroni che si trovano vicino a Montalcino, ovvero Podere Brizio e Podere Landi.
Il primo si trova sui terreni di Tavernelle a sud ovest di Montalcino, che guardano verso il mare e la Maremma, ed offre una dozzina di stanze e un ristorante aperto anche agli esterni, su prenotazione. Tra un tuffo nella piscina di dimensioni quasi olimpioniche e un momento di relax nella piccola spa, ci si concede volentieri una degustazione di Rosso di Montalcino. Oppure di un Brunello dalle notevoli intensità, con note spiccate di frutta matura e di spezie.
Poggio Landi si trova invece a nord est di Montalcino su una collina che offre una splendida vista fino a Trequanda ed è in grado di abbracciare le colline senesi a trecentosessanta gradi.
La nuova sala degustazione, da vivere al tramonto, che rimane il momento più affascinante della giornata, permette una sosta per andare alla scoperta di un Brunello dove vaniglia e liquerizia giocano tra naso e palato, ma già dal prossimo anno la Villa Belvedere che domina la collina (oggi è in corso un restyling) dovrebbe recuperar quattro stanze e una piccola sala con cucina per chi vuole trascorrere qualche ora in più nelle terre del Sangiovese più celebrato.
Indirizzo
Dievole Wine ResortLocalità Dievole, 6- Castelnuovo Berardenga (Si)
Tel. 0577.322613
www.dievole.it