La Storia
Il Domaine privato di Madame Leroy
L'annata 2003 in borgogna fu la più calda di sempre. Temperature estive estreme anche durante la notte per un periodo prolungato hanno messo a durissima prova i vignerons sulla tempistica della vendemmia, sulla vinificazione e l’affinamento. La quasi totalità dei produttori hanno avuto come risultato finale dei vini monocorde, piatti, senza acidità, e mancanti della naturale eleganza del pinot noir Borgognone.
La personalità e le capacità di Mme Leroy (unica proprietaria del Domaine D'Auvenay) mi hanno comunque invogliato all'acquisto della suddetta annata, avvenuta su prenotazione direttamente in cantina.
Una discreta esperienza di degustazione delle bottiglie di Mme mi permette di affermare che anche se in annata particolare, questa bottiglia si può riconoscere alla cieca tra mille.
I Vini
La capsula in ceralacca trafilata di vino solitamente è considerato un difetto, non nelle bottiglie di Mme Lalou che per la maggior parte dei casi propone situazioni simili. L’aver ritirato la bottiglia pochi mesi fa e l’averla conservata in cantina prima e, successivamente, nella mia cantinetta climatizzata, non ha provocato il trafilamento del tappo, lungo 65mm.
Il colore è un bel rubino sangue di piccione con riflessi all'unghia tendenti al rosa antico, la mancanza di filtrazione lascia visivamente un velo opaco.
Gli iniziali profumi sono intensissimi, di liquirizia purissima, la florealità della violetta e il tartufo nero sono resi piccanti da una forte nota balsamica di resina di pino e più sotto di frutti neri dove la prugna la fa da padrona. Come al solito, in queste bottiglie la valutazione andrebbe a fondo scala se non si usasse un parametro di valutazione “hors categorie”.
All'assaggio la struttura è quasi più da rosso della Cote de Beaune che del più a nord Gevrey Chambertin. La naturale armonia è solo lievemente scalfita da un'acidità inaspettata e quasi ingombrante che resta viva per parecchio tempo non oltre però la persistenza interminabile.
Col passare del tempo e con il vino che comincia a finire cambiano anche alcuni aspetti: i profumi si ammorbidiscono ed evolvono in una stupenda armonia, la freschezza dapprima resinosa vira sotto forma speziata di cardamomo e anice, l'acidità inizialmente spigolosa si attenua rendendo gli ultimi due bicchieri davvero indimenticabili.
In conclusione, un vino già pronto da bere ma che durerà ancora diversi lustri.
Vitigni e superficie
Estensione parcella: 0,255 haVitigno
Pinot noirProduzione media
500 bottiglieMigliori annate tra quelle messe in commercio nell’ultimo decennio :
1999 – 2000 – 2001 – 2002 – 2003 – 2006.N.B. l’annata 2004 è stata declassata a denominazione comunale, mentre la grandissima 2005 non è ancora stata messa in vendita.