Weekend Wine

La straordinaria cantina medioevale con bunker a 18 metri sottoterra: Castello di Spessa e l’eleganza del San Serff Bianco DOC Collio 2012

di:
Marco Colognese
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Collio Bianco 12 Castello di Spessa

La cantina


Capita poche volte di ritrovarsi in luoghi che consentano allo stesso tempo di godere di storie antiche da raccontare, ospitalità di rango, ottima cucina, sport e ottimi vini. Al Castello di Spessa, nel cuore di una zona felicemente nota per la qualità dei suoi vini e la bellezza del paesaggio, è la norma. Il complesso infatti comprende l’elegante Wine Resort, gli appartamenti nei casali tra i vigneti, un campo da golf con 18 buche, tre ristoranti e una grande Wellness Spa dove godersi trattamenti come la nuovissima grappaterapia.



Qui si può alloggiare in quella che al tempo dei romani fu identificata come torre di avvistamento e nel corso dei secoli si è trasformata in elegante residenza: da qui, per esempio è passata una nobile famiglia friulana, i Della Torre Valsassina, discendenti di Carlo Magno: ne conservarono la proprietà per più di trecento anni, accogliendo ospiti illustri; il grande seduttore Giacomo Casanova, accolto nel 1773 dal conte Luigi Torriani, definì nelle sue memorie i vini di Spessa “di qualità eccellente”.



Si immagina che il nome Spessa possa derivare dal latino ‘silva spissa’ a causa della ricca vegetazione, quello che è certo è che la storia di questo luogo è legata alla viticoltura da secoli: il vino qui veniva prodotto già nel 1200 e del 1559 è il primo documento che attesta una vendita di Ribolla Gialla. Le cantine dedicate all’invecchiamento delle riserve meritano la visita: il loro primo livello risale al medioevo, mentre il secondo, ricavato da un bunker scavato nel 1939, si trova a 18 metri di profondità e garantisce una temperatura costante di 14°C.



L’acquisizione da parte dell’imprenditore Loretto Pali, il quale alla fine degli anni Settanta dello scorso secolo era già diventato proprietario de La Boatina a Cormòns con 60 ettari nella Doc Isonzo, risale al 1987. Ora gli ettari vitati di proprietà sono circa 90 per circa 400.000 bottiglie, di cui 30 sulle colline della Doc Collio, dove la ponca, terreno formato da una combinazione di marna e arenaria stratificato nel corso di migliaia di anni, ricco di sali e microelementi, dà ai vini il loro carattere inconfondibile, ancor più a quelli ottenuti da bacca bianca che oltre una struttura elegantissima hanno come caratteristica peculiare la notevole longevità.



Differenti, ma non meno qualitative, le terre d’Isonzo, i cui vini, verticali e anch’essi di importante longevità, sono caratterizzati da una mineralità particolarmente intensa grazie a uno strato ricco di elementi come ferro e alluminio tra gli altri, un substrato di argilla e circa sei metri di ghiaia che consente di accumulare il calore del giorno rilasciandolo nelle ore notturne. Qualche anno fa, nel 2014, Loretto Pali decide di dare una svolta allo stile dei suoi vini puntando ancora di più su eleganza e freschezza a scapito della tipica, potente opulenza del Collio: da qui l’inizio della collaborazione con Enrico Paternoster, celebre enologo trentino.



Recente è anche l’ingresso tra i consulenti della cantina di Simonit&Sirch, anche loro specialisti di grande fama, per l’allevamento delle viti della Vigna dei tre Pinot (nero, grigio e bianco) con una forma di coltivazione più tipica di zone come Borgogna e Champagne e rese su piante ancora giovani, che al momento sono molto basse e non superano i 40 quintali per ettaro. Quelli che sono i Cru del Castello di Spessa portano i nomi delle famiglie che nei secoli sono stati proprietarie della tenuta. Anche qui le rese non vanno oltre i 70 quintali per ettaro e le uve di ogni singolo vigneto vengono vinificate a parte e selezionate manualmente prima della lavorazione. Al barone triestino Demetrio Economo di San Serff sono dedicate due riserve di particolare pregio.

Crediti Marco Stoppato



Il vino


Ci è piaciuto tantissimo il Collio Bianco nella sua vendemmia 2012, da Pinot Bianco e Ribolla Gialla. Decanta a freddo in vasca d’acciaio prima di essere travasato in barrique dove subisce sia la fermentazione alcolica, sia la malolattica, e affina per almeno sei mesi prima di andare in bottiglia. Ancora freschissimo, rivela una meravigliosa complessità al naso dove è preponderante la frutta matura prima di farsi sentire con leggeri sentori tostati.




Di grande ampiezza al palato, non manca di un allungo di sapidità. Perfetto in abbinamento con pesci dal sapore importante, con un caciucco alla livornese; da provare anche con un piatto di tajarin al tartufo. Di quella rara eleganza che non ha paura di farsi attendere.

Indirizzo


Castello di Spessa
Via Spessa 1- 34070 Capriva del Friuli - GO
Tel. +39 0481 808124
info@castellodispessa.it
www.castellodispessa.it

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