The Court: il cocktail bar
Inutile girarci attorno: pochi locali possono vantare una posizione privilegiata come quella del The Court, tempio sacro della mixology capitolina inscritto nell'Olimpo dei migliori cocktail bar a livello internazionale. Ma investire sulla scenografia non basta a sedurre una clientela sempre più esigente in fatto di drink, e il bar manager Matteo Zed ne è perfettamente consapevole.Sarà per questo (o, forse, per il gusto di stupire gli ospiti bramosi di novità) che ha ideato un format capace di cambiare pelle con sorprendente disinvoltura, senza adagiarsi sugli allori dei traguardi già raggiunti. Traguardi (come l'inserimento al 71° posto nella classifica della World’s Best Top 500 bars e al 2° nei Barawards) il cui merito va anche alla competenza di uno staff che -per attenzione, cortesia e prontezza di riflessi nelle serate di maggior affluenza- strizza decisamente l'occhio al personale di sala del fine dining.
Ma veniamo al dunque, perché quest'anno la splendida terrazza vista Colosseo di Palazzo Manfredi ha deciso di alzare ulteriormente l'asticella con un ricco carnet di eventi a tema, che vedranno coinvolti i più autorevoli rappresentanti della miscelazione contemporanea in una serie di performance serali ad alto tasso di inventiva.
Il confronto con i colleghi, del resto, gioca un ruolo di primo piano nella sperimentazione avanguardista dei bartender: spesso è proprio da un mix di esperienze condivise e intuizioni estemporanee che nascono le idee migliori. Non a caso, Zed ha chiamato a raccolta una lista di amici di vecchia data sparsi per il mondo, pronti a cimentarsi nella kermesse All Roads Leave to Rome, che trasformerà l’area lounge in un palcoscenico a cielo aperto animato dal suono dello shaker e la magia dei gesti necessari a realizzare creazioni dal gusto esplosivo.
Così, dopo aver ospitato talenti quali Giorgio Sant'Ambrogio di Officina a Milano e Jad Ballout di Dead and Paradise a Beirut, The Court accoglierà Thanos Prounarous del Baba Au Rum di Atene (il prossimo 9 settembre) e Julian Vose di Dead Rabbit a New York (sempre nello stesso mese, ma in data da definirsi). Restate quindi sintonizzati: l'inizio dell'autunno si preannuncia a dir poco interessante.
Foto: Crediti Alberto Blasetti
La nuova drink list
I drink di Matteo Zed: alchimie in bicchiere 2.0Oltre al progetto All Roads Leave To Rome, nato dall'obiettivo di arricchire l'offerta beverage con i signature dei grandi bartender di fama internazionale, l'estate 2021 ha portato con sé un discreto numero di proposte inedite nella drink list firmata da Matteo Zed.
E sono proprio queste meraviglie in tumbler, dalla personalità sensoriale complessa e sfaccettata, a rendere la serata al The Court un’esperienza imperdibile per gli appassionati del bere miscelato in chiave moderna. Il leitmotiv del menu? L'arte cinematografica, con rimandi espliciti ai film degli anni '80, da cui prendono nome gran parte delle ricette elaborate negli ultimi mesi dietro al bancone del rooftop attraverso strumentazioni come il Rotary Evaporator, utilizzato anche nei ristoranti per la distillazione a bassa temperatura.
A proiettare i clienti nel vivo dell'esperienza è una carta delle bevande volutamente vintage, stampata con immagini in rilievo e strutturata in sezioni che si rifanno a 6 pellicole iconiche, da Classics & Omages (Un americano a Roma, il film-satira del '54 noto ai più per la scena in cui Alberto Sordi mangia con foga un piatto stracolmo di "maccheroni") a Bitter & Aromatic (La Dolce Vita di Fellini), passando per Bright & Refreshing (La Grande Bellezza, con drink glamour e vitaminici: Sorrentino è sempre Sorrentino).
L'area bar viaggia sulla stessa linea d'onda, simulando un vero e proprio show alla maniera di Peter Dorelli (per i profani della mixology: un veterano del bancone indissolubilmente legato alla storia dell’hotel Savoy e universalmente conosciuto come The Legend, dall'alto dei suoi 50 anni di carriera), cui Zed ha deciso di ispirarsi per dare un twist all'atmosfera rarefatta del tipico cocktail bar d'albergo. Il risultato traspira cura maniacale del dettaglio, anche nella presentazione delle bevande, studiata ad hoc per ingolosire i clienti e svelare qualche chicca sulla ricetta senza perdere il ritmo del servizio.
Per rompere il ghiaccio, vale la pena "partire in sordina" e salire man mano di gradazione, attingendo dalla carta con i consigli del bartender. Si può quindi optare per un cocktail tonificante come Mango Italiano, in cui le note tropicali del frutto rincorrono quelle speziate del cardamomo; a dare freschezza, l'acqua tonica, che alleggerisce il sorso e prepara il palato alla degustazione dei finger food serviti in accompagnamento (su cui torneremo fra qualche riga).
Fine ed elegante, sia nel garnish che nella composizione, il Yasmine Butterfly con soda e pesca bianca al gelsomino, dove la corolla edibile sull'orlo del bicchiere richiama il sentore floreale degli ingredienti utilizzati.
Non mancano i drink a base vegetale, come il Lucha Muchacha, un palinsesto di gusti giocato sul contrasto fra la punta acidula del peperone e la dolcezza "mielata" della Chartreuse gialla.
Belle sorprese, infine, per gli amanti dei finger food, tra pizza ripiena, bagel al salmone, crudi di pesce in versione mignon e deliziosi spiedini pomodoro e bufala, disposti su un’alzata a prova di flash col profilo dell’anfiteatro a far da sfondo.
Più strutturati i piatti da gustare a tutto pasto, fra una bevuta e l’altra, quando l’appetito sale. Ne sono un esempio la Tartare di salmone, riso venere e gel di passion fruit, centrata nei sapori e nelle consistenze, e i Rolls giappo-romaneschi alla carbonara, ideati da Emanuele Giordani di The Gipsy Bar.
Ma anche la squisita Tartare di Fassona con neve alla menta e senape di Dijon, che dà il meglio di sé in abbinamento a un drink corposo come l’Expression Martini 2.0: aroma tostato e sapori persistenti, per chiudere la serata in grande stile.
Foto: Crediti Alberto Blasetti
Indirizzo
The CourtVia Labicana 125 - Roma
Tel: 06 69354581
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