“La vigna è vita: vive e reagisce come gli uomini se non sai accarezzarla, curarla come la persona più cara che hai sulla terra”. La filosofia di Paolo Panerai racconta una storia di rispetto verso la terra ed evoluzione nel segno della modernità. Alla scoperta dei Domini Castellare di Castellina.
L'azienda
La società Domini Castellare di Castellina controlla quattro cantine, a partire da quella che ne porta il nome nella zona del Chianti Classico, fondata nel 1977 da Paolo Panerai, eclettico giornalista con la passione per l’enologia; ci sono poi Rocca di Frassinello, nata nella Maremma in joint venture con Domaines Barons de Rothschild-Château Lafite e ancora Feudi del Pisciotto e Gurra di Mare in Sicilia. Tutte e quattro le aziende sono seguite da Alessandro Cellai, enologo cresciuto professionalmente accanto a Giacomo Tachis.
“La vigna è vita: vive e reagisce come gli uomini se non sai accarezzarla, curarla come la persona più cara che hai sulla terra. Per non parlare di quando il vino è finalmente in cantina e l’energia che ha ricevuto dalle radici continua ad essere viva; prima nei tini di vinificazione e poi nelle barrique”. Queste parole di Paolo Panerai raccontano una storia di sostenibilità ante litteram. La tenuta, frutto della fusione di 4 poderi, estesa per una novantina di ettari, 33 dei quali coltivati a vite e 12 a uliveto, sulle colline di un bellissimo anfiteatro naturale con un’altitudine media di 430 metri sul livello del mare, rappresenta infatti fin dalla sua nascita un esempio di rispetto totale per l’ambiente. Un atteggiamento consueto oggi ma allora non affatto scontato: qui non sono mai stati utilizzati erbicidi, pesticidi o prodotti chimici.
La filosofia e i vini
Di questa filosofia produttiva è simbolo il famoso uccellino che dalla prima annata è presente in etichetta, in particolare in quella de I Sodi di San Niccolò, vino di estrema eleganza e destinato a un’entusiasmante longevità. Uno dei rari Supertuscan prodotti esclusivamente con vitigni autoctoni e tra i pochi vini italiani negoziati sulla Place de Bordeaux, è frutto di un uvaggio per l’85% di Sangioveto e per il 15% di Malvasia Nera, dai due migliori cru della proprietà. Il suo nome fu suggerito da Luigi Veronelli.
“Un giorno - racconta Paolo Panerai - stavamo scendendo con Luigi dalla cantina di Castellare di Castellina verso la vigna più bella della proprietà. Quella che i vecchi mezzadri avevano battezzato vigna de’sodi, per il terreno particolarmente duro e ricco di pietre: il migliore per fare il vino. Sulla destra della discesa c’è la Chiesa di S. Niccolò del 1300, circondata da un’altra vigna con la stessa tipologia di terreno che i mezzadri avevano battezzato come il santo. Lui si fermò e mi disse: ‘Paolo, ecco il nome per quel vino straordinario che mi hai fatto assaggiare: chiamalo I Sodi di S. Niccolò, ma con la ‘I’ davanti, mi raccomando. Perché quello, e solo quello, sarà il vino che porterà questo nome.”
Come ci racconta Raffaele Augelli, che di Castellare è il direttore commerciale: “l’uccellino è cambiato in ogni etichetta dal 1977 a oggi, a eccezione delle annate 1985 e 1995, quando per la prima volta è stato utilizzato lo stesso a indicare il fatto che i vini fossero molto simili tra loro. La scelta la fa il dottor Panerai ad agosto, basandosi su un libro con le illustrazioni dell’ornitologo inglese John Gould, vissuto nel XIX secolo. Oltre a essere un simbolo altamente riconoscibile del concetto di sostenibilità e di healthy lifecycle, rendendo omaggio alle specie sempre meno diffuse nel Chianti Classico a causa dell’uso indiscriminato di sostanze nocive, è diventato anche un elemento di collezione per chi conserva le annate dal 1977 a oggi.”
L'edizione limitata de I Sodi di S. Niccolò: solo 500 bottiglie e un progetto da scoprire
Del 2022 è l’idea di un bellissimo progetto che Panerai racconta così: “è nato da un incontro non programmato, e per questo ancora più magico, durante la settimana de La Vendemmia di Via Monte Napoleone, quando le boutique del quadrilatero della moda milanese ospitano ognuna una cantina. In quell’occasione, il direttore della boutique abbinata a Castellare di Castellina aveva incaricato alcuni giovani del Liceo di Brera di personalizzare live le bottiglie dei nostri vini, ispirandosi alle etichette che riproducono ogni anno un uccellino in via di estinzione, a sottolineare che nelle vigne di Castellare si usano solo prodotti organici e mai di sintesi chimica. E’ stato allora che la preside del Liceo artistico di Brera, la professoressa Emilia Ametrano, nella maniera più spontanea, ha suggerito di far decorare agli studenti un’edizione limitata de I Sodi di S. Niccolò. L’idea ha subito entusiasmato tutti, perché è diventata un’occasione per destinare il ricavato ad un’iniziativa charity. Attraverso l’arte di questi giovani talenti, vogliamo lanciare un messaggio di solidarietà nel segno della sostenibilità non solo ambientale”.
Il risultato sono 550 bottiglie di diversi formati dell’annata 2019 de i Sodi di San Niccolò, dipinte a mano dagli studenti, tutte differenti una dall’altra, in tema con gli elementi naturali che connotano l’ambiente di Castellare di Castellina. Alessandro Cellai commenta così il vino: “rivela una grande intensità olfattiva e una trama fitta ed elegante di tannini dolci e setosi. La spalla acida del Sangiovese dona grande freschezza e rende il sorso particolarmente piacevole e croccante, con un finale lungo e persistente. Anche se sotto il profilo climatico è stata una delle più complesse, grazie alla collocazione geografica molto favorevole dei vigneti Sodi e San Niccolò, abbiamo ottenuto una qualità eccezionale”.
4 bottiglie (una per ogni formato) sono state scelte e premiate per la creatività del decoro e la ricchezza di particolari, oltre ai 5 disegni più belli dedicati agli astucci delle 0,75 litri: gli autori sono stati premiati da Paolo Panerai durante la presentazione. Il formato da 9 litri, con il disegno di una splendida fenice, è stato battuto all’asta da Christie’s London il 30 novembre 2023 e il ricavato è stato interamente devoluto all’associazione non-profit Dynamo Camp che offre programmi di terapia ricreativa a bambini e adolescenti affetti da malattie gravi o croniche.
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Domini Castellare di Castellina